Risultato dell’esercizio dell’attività economica caratterizzato da costi maggiori dei ricavi. La perdita d’esercizio può derivare da una molteplicità di aree di gestione, può scaturire dalla gestione operativa (differenza tra A e B del conto economico), può derivare dalla gestione finanziaria, a causa di un elevato indebitamento, ed infine può derivare dalla gestione straordinaria, rappresentata da eventi appunto “straordinari” che possono portare a minusvalenze improvvise ed inaspettate (alluvioni, furti).
Il trattamento della perdita d’esercizio è disciplinato dal codice civile.
Per quanto riguarda le società di capitali, la perdita d’esercizio rilevata, diminuisce il patrimonio netto, ma qualora questa superi un terzo del capitale sociale, andrà ad intaccare proprio il capitale sociale. In quest’ultimo caso gli amministratori dovranno convocare i soci in assemblea per poter prendere i provvedimenti necessari.
Se entro l’anno successivo questa perdita non viene ridotta a meno di 1/3, l’assemblea che approverà il bilancio dovrà ridurre il capitale sociale per le perdite effettivamente accertate.
Inoltre, qualora vi sia una perdita, e questa porti il capitale al di sotto del minimo legale previsto dalla legge per una specifica forma giuridica, si dovrà versare del capitale per integrare la quota mancante. Invece nel caso in cui vi sia una perdita che si protrae per più anni, ma il capitale rimane al di sopra della soglia minima, si potrà ricapitalizzare l’azienda o ridurre il capitale in misura corrispondente alla perdita rilevata.
Passa a Flex Tax, il commercialista online per il Regime forfettario.
Scopri tutto sul regime forfettario grazie alla nostra Guida al Regime forfettario.