Sono frodi molto frequenti nelle transazioni di merci e consistono, essenzialmente, nell’interposizione di soggetti irreperibili nelle transazioni commerciali.
Normalmente la procedura che si innesca è la seguente: la società B, con sede nella Ue, acquista beni da una società A stabilita in altro Stato membro.
Come accade nelle transazioni comunitarie, a fronte di tale acquisto, l’onere del pagamento dell’Iva si riversa sull’acquirente B.
Questi cede a sua volta i beni, generalmente a prezzo ridotto, a un terzo soggetto C residente nel medesimo Stato.
B, però, omette di versare l’imposta dovuta.
La società C, secondo acquirente e definita società “tampone”, rivende i beni a un’altra società residente con un margine di ricavo esiguo, paga l’imposta a B (che come detto, non la versa all’Erario) e ne chiede, al contempo, la restituzione (v. frode carosello).