Io o mio padre stiamo valutando l’apertura di una partitiva iva solo per l’anno corrente, è necessario in tal senso capire per chi è più conveniente. Per quanto riguarda lui, pensionato, non può procedere con il forfettario perché la sua pensione dell’anno precedente è stata di 38k. Per quanto riguarda me, ho 24 anni e attualmente ho solo un reddito di 4k. Il ruolo da rivestire è l’amministrazione del condominio dove siamo residenti, stimiamo l’emissione di solamente 3 fatture SAL per l’anno in corso (in occasione dei lavori di ristrutturazione) per un importo complessivo di 88k. Chiediamo gentilmente quale sia il regime fiscale più indicato in considerazione degli utili netti e anche, nel mio caso, dei versamenti pensionistici. Siamo propensi a pensare che i più interessanti siano il regime fiscale semplificato per mio padre e il forfettario per me. Crediamo inoltre che i codice ATECO più adeguati possano essere ATECO 81.00.00 e 68.32.00 Non avendo le idee chiare, valutiamo qualunque strada possa essere interessante.
Se vorrà adottare il regime Forfettario per la sua Partita IvaImposta sul Valore Aggiunto. Imposta indiretta che colpisce il consumatore finale. Attualmente è l’imposta in Italia che assicura il maggior prelievo fiscale. Questa particolare tipologia di tributo è oggetto di “armonizzazione” europea, ciò significa che sostanzialmente vi saranno le medesime regole all’interno dei Paesi membri,... Leggi dovrà sincerarsi di rispettare tutti i requisiti da esso previsti: Limiti regime forfettario
Fatta questa premessa, procederemo a rispondere alle sue domande per punti:
Come da lei giustamente indicato, suo padre non potrà adottare il regime Forfettario per la sua Partita Iva in quanto supera il limite di reddito da pensione di 30.000€ l’anno.
Pertanto se vorrà aprire Partita Iva dovrà adottare necessariamente il regime Ordinario Semplificato.
Fatte queste premesse, le sottolineiamo che la partita Iva deve essere aperta da colui il quale effettivamente svolge l’attività.

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Oltre a rispettare la condizione da lei riportata, dovrà sincerarsi di rispettare anche tutte le altre previste dal Forfettario. Se ricade anche solo in una delle cause di esclusione, il Forfettario non sarà applicabile alla sua Partita Iva.
Per svolgere l’attività di amministratore di condominio, il codice che dovrà adottare è:
- 68.32.00 – Amministrazione di condomini e gestione di beni immobili per conto terzi;
Se potrà adottare il regime Forfettario, il reddito imponibile si calcolerà applicando ai ricavi dell’anno (intesi come fatture incassate) il coefficiente di redditività: percentuale associata al suo codice Ateco che in questo caso è dell’86%.
Il suddetto codice Ateco prevede l’iscrizione alla gestione Separata InpsIstituto Nazionale della Previdenza Sociale, ente a cui è affidata la gestione pensionistica italiana. Tutti i contribuenti devono obbligatoriamente esservi iscritti. L’Inps è sottoposto alla vigilanza del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali. Oltre a gestire il sistema pensionistico italiano , l’Inps svolge tutta... Leggi alla qual verserà contributi nella misura del 26,23% del suo reddito.
Il regime Forfettario prevede anche il versamento di un’unica imposta al con aliquota al 15%, che potrà essere ridotta al 5% per i primi cinque anni di attività se rispetta alcune condizioni: Regime forfettario imposta sostitutiva 5%
Le indichiamo anche che se l’attività che andrà a svolgere sarà saltuaria e non continuativa nel tempo, potrà effettuarla tramite ricevute di prestazione occasionale. Fino ai 5.000 euro di ricavi, dovrà versare solo l’IrpefL’imposta sul Reddito delle Persone Fisiche, il presupposto che fa sorgere l’obbligazione tributaria è rappresentato dalla percezione di una delle 6 categorie di reddito elencate all’interno del TUIR: redditi fondiari, redditi di capitale, redditi di lavoro dipendente, redditi di lavoro autonomo, redditi di impresa, redditi... Leggi, superati i 5.000 euro, oltre all’Irpef, dovrà versare probabilmente anche i contributi. Nel momento in cui la sua attività diventa abituale e continuativa nel tempo, dovrà aprire la sua Partita Iva.
Come descritto, la partita Iva deve essere aperta dal soggetto che effettivamente svolgerà l’attività.
Nel momento in cui apre la Partita Iva individuale, può applicare due Regimi fiscali a seconda della sua situazione:
- il Regime forfettario se rispetta tutte le condizioni che trova illustrate in precedenza;
- Il regime ordinario, tale Regime si applica se non si rispettano le condizioni per l’applicazione del Regime forfettario oppure se non si ritiene quest’ultimo conveniente per la propria situazione.
Non possiamo dirle se per lei il Regime forfettario sia conveniente o meno rispetto a quello ordinario in quanto non effettuiamo calcoli così complessi per ogni singola situazione (non ci è possibile farlo in questo contesto), ma possiamo fornirle alcuni spunti di riflessione.
La differenza sostanziale che si ha tra i due Regimi è l’imposta dovuta allo Stato e il modo in cui si calcola il reddito imponibile.
Infatti, mentre nel Regime ordinarioRegime fiscale ma che prevede l’adempimento di tutti gli obblighi previsti dalla legge. Si differenzia dai regimi agevolati che consentono l’applicazione di vantaggi sia a livello contabile che a livello fiscale. Questo tipo di regime comporta il rispetto di procedure contabili articolate, l'applicazione dell'Iva in... Leggi si pagano IRPEF, addizionali, ecc e il reddito imponibile si calcola deducendo i costi dai ricavi ottenuti, nel Regime forfettario si paga solo l’imposta sostitutiva e il reddito imponibile viene calcolato applicando il coefficiente di redditività previsto per la propria attività ai ricavi conseguiti.
In particolare, per valutare la convenienza del Regime forfettario per la sua situazione deve verificare che il vantaggio derivante dall’applicazione del 15% (o 5%) dell’imposta sostitutiva al posto che Irpef, IrapL’imposta regionale sulle attività produttive, tale imposta va a colpire il valore della produzione netta delle imprese. Si tratta di un’imposta proporzionale al fatturato, e che non colpisce l’utile d’esercizio. Il 90% del gettito ricavato dalla riscossione di questa imposta è destinato a finanziare il... Leggi, addizionali, ecc. non venga vanificato:
- dal minore importo delle spese forfettarie riconosciute per la sua attività rispetto a quelle effettivamente sostenute per lo svolgimento della stessa. Per esempio se per la sua attività è previsto un coefficiente di redditività dell’86% (per il Codice Ateco che le abbiamo indicato), ovvero è stimato che per avere 1000 euro di ricavi ne spende 140. Se, invece, ne spende effettivamente di più il Regime forfettario potrebbe non essere per lei conveniente;
- dalla perdita della possibilità di dedurre/detrarre altre tipologie di spese dal reddito imponibile. Infatti dal reddito imponibile (determinato con l’applicazione del coefficiente di redditività ai ricavi) possono essere dedotti unicamente i contributi obbligatori pagati l’anno precedente e si perderà quindi la possibilità di dedurre/detrarre le altre tipologie di spese (carichi familiari, spese mediche, spese ristrutturazione, ecc.). Tali spese potranno essere dedotte/detratte da eventuali altri redditi soggetti ad Irpef.
Come riportato nella seconda risposta, il codice Ateco più coerente con l’attività da lei descritta è: 68.32.00.
Il codice Ateco 81.00.00 da lei riportato si riferisce a servizi resi per la gestione degli edifici, comprese le pulizie e la manutenzione in generale, il quale prevede il possesso di requisiti particolari.