Tasse e contributi per Dentista

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Stai pensando di Aprire la tua Partita Iva come Dentista e vuoi conoscere tasse e contributi da versare?

Hai appena aperto Partita Iva e vuoi conoscere le modalità degli adempimenti degli obblighi fiscali come Dentista?

Questo articolo fa sicuramente al caso tuo!

La Cassa Previdenziale e il versamento dei contributi

Iniziamo facendo un po’ di chiarezza.

Essendo tu un professionista con Cassa Previdenziale specifica, non dovrai aprire alcuna posizione contributiva in Gestione Separata Inps.

La Cassa Previdenziale che si occupa di disciplinare il versamento dei contributi obbligatori per la tua attività da dentista, è l’ENPAM, l’Ente Nazionale di Previdenza ed Assistenza Medici.

Per verificare le modalità previste per il versamento dei contributi obbligatori, ti consigliamo di verificare direttamente presso l’Ente di riferimento. Basterà collegarti al sito:

Pagare i contributi all’Enpam

Il Regime forfettario e l’imposta sostitutiva

Se per la tua attività vorresti adottare il Regime forfettario, ti consigliamo di leggere la guida completa:

Il Regime forfettario la guida aggiornata

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Per te che stai già adottando il Regime forfettario, proseguiamo con ordine e iniziamo a capire come calcolare l’imposta sostitutiva.

L’imposta sostitutiva, nel Regime forfettario, presenta un’aliquota del 15% che sarà da calcolare sulla base imponibile.

Attenzione: se rispetti alcuni requisiti, potrai applicare un’aliquota del 5% per i primi cinque anni di attività. Verifica i requisiti a questo link: imposta sostitutiva al 5%

Ipotizziamo che tu abbia aperto lo scorso anno la Partita Iva in Regime forfettario, con Codice Ateco 86.23.00Attività degli studi odontoiatrici che si vede associato un coefficiente di redditività del 78% e che tu abbia percepito un reddito (fatture incassate) di 50.000 euro. Immaginiamo che tu possa versare l’imposta sostitutiva al 5%. Il calcolo che dovrai fare per determinare l’importo dell’imposta sostitutiva sarà il seguente:

  • 50.000 x 78% = 39.000 (base imponibile sulla quale calcolare l’imposta)
  • 39.000 x 5% = 1.950 (imposta sostitutiva da versare a saldo dell’anno precedente)

Il Regime Ordinario Semplificato

Se non potrai adottare il Regime forfettario o se per te non sarà conveniente, dovrai scegliere il Regime Ordinario Semplificato. Sarai tenuto alle liquidazioni e ai versamenti Iva, oltre che al pagamento dell’Irpef secondo il metodo classico a scaglioni di reddito:

  • 1° scaglione: reddito compreso tra 0 e 15.000 euro. Aliquota IRPEF pari al 23%;
  • 2° scaglione: reddito tra 15.001 euro e 28.000 euro. Aliquota IRPEF prevista del 25%;
  • 3° scaglione: redditi compresi tra 28.001 e 50.000 euro. Aliquota IRPEF pari al 35%;
  • 4° scaglione: oltre 50.000 euro. Aliquota IRPEF è del 43%;

Un vantaggio del Regime Ordinario Semplificato, è la possibilità di portare in detrazione le spese sostenute durante l’anno per la tua attività. Questo non è possibile nel Regime forfettario.

Per approfondire:
Regime forfettario e Regime ordinario differenze e costi

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