Spese deducibili nel regime Forfettario

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Spese deducibili nel regime Forfettario

Spese nel regime Forfettario

Se stai leggendo questo articolo probabilmente ti sarai chiesto se esistono delle spese deducibili nel regime Forfettario e se sì quali sono.

Il regime Forfettario è ad oggi il regime fiscale che prevede maggiori agevolazioni fiscali e contabili. In particolare, si differenzia dagli altri per:

  • il modo in cui si calcola il reddito imponibile su cui il contribuente andrà a versare imposte e contributi;
  • come si individuano le spese sostenute;

In questo articolo andremo ad analizzare come si calcola il reddito imponibile e quali sono le spese deducibili nel regime Forfettario.

Calcolo del reddito imponibile

Se vorrai adottare il regime Forfettario per la tua Partita Iva dovrai sincerarti di rispettare tutti i requisiti da esso previsti. Esso non è soggetto all’Irpef ma al versamento di un’unica imposta, detta appunto sostitutiva, che ha aliquota al 15% che può essere ridotta al 5% per i primi 5 anni di attività se si rispettano alcune caratteristiche.

Imposte e contributi vengono versati sul reddito imponibile che viene calcolato in modo diverso rispetto agli altri regimi. Infatti, mentre nel regime Semplificato il reddito imponibile viene calcolato sottraendo ai ricavi le spese sostenute, nel regime forfettario funziona in modo diverso.

Dovrai applicare ai ricavi, ovvero gli incassi percepiti durante l’anno d’imposta (questo regime segue infatti il principio di cassa) il coefficiente di redditività, una percentuale associata al tuo codice Ateco. Da un lato avrai appunto il reddito imponibile, dall’altro la spesa che ti viene riconosciuta in modo forfettario.

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Facciamo un esempio: per la tua attività il coefficiente di redditività è pari al 78%. Su una base di 1.000€, avrai 780€ individuati come il tuo reddito imponibile e 220€ di spese forfettarie che ti vengono riconosciute.

Questo può essere un vantaggio o meno a seconda delle spese che sostieni per la tua attività. Infatti anche se sosterrai spese per 500€ comunque potrai compensarle solo con 220€.

Individuando appunto una spesa forfettaria, questo regime fiscale non ti permette di dedurre nessuna spesa, tranne una: i contributi versati durante l’anno d’imposta.

Andiamo a vedere che cosa vuole dire.

Contributi deducibili

Abbiamo visto che l’unica spesa deducibile sono i contributi versati durante l’anno d’imposta. Questi dipendono da come vieni inquadrato dalla tua attività:

  • Libero Professionista: versi i contributi alla Gestione Separata Inps per il 26,23% del tuo reddito imponibile.
  • Artigiano / Commerciante: sei iscritto in Camera di Commercio e alla Gestione Artigiani e Commercianti Inps alla quale versi contributi fissi per circa 4.200€ fino ad un reddito minimale di 17.504€. Superata tale soglia verserai circa il 24% sull’eccedenza.

Nel primo caso i contributi saranno versati in sede di Dichiarazione dei Redditi con i rispettivi acconti, mentre nel secondo caso i contributi fissi saranno versati con delle rate fisse durante l’anno mentre quelli eccedenti il minimale con i rispettivi acconti in sede di Dichiarazione dei Redditi.

Per capire meglio riporteremo due esempi numerici.

Gestione Separata Inps: contributi deducibili

Prendiamo come esempio un consulente di campagne marketing iscritto alla Gestione Separata Inps con coefficiente di redditività 78% che apre la sua Partita Iva nel 2023.

Nel primo anno non dovrà versare niente perché lo dovrà fare in sede della prima Dichiarazione dei Redditi, che sarà il 30 Giugno del 2024. Qui sarà soggetto ad una sorta di doppia tassazione poiché dovrà versare il saldo relativo al 2023 e gli acconti per l’anno in corso. Nel 2025 la situazione si regolarizza.

2023

Ricavi:20.000€
Reddito Lordo:(20.000*78%) 15.600€
Contributi versati:
Reddito netto: 15.600€
Imposta sostitutiva:(15.600*5%) 780€
Contributi dovuti:(15.600*26,23%) 4.091,88€

2024

Ricavi:20.000€
Reddito Lordo:(20.000*78%) 15.600€
Contributi versati:7.438,40€

  • Saldo 2023: 4.091,88€
  • Acconto 40% 2024 al 30 giugno: 1.652,98€
  • Acconto 40% 2024 al 30 novembre: 1.652,98€
Reddito netto: (15.600 -7.438,40) 8.161,60€
Imposta sostitutiva:(8.161,60*5%) 408,08€
Contributi dovuti:(15.600*26,23%) 4.091,88€

2025

Ricavi:20.000€
Reddito Lordo:(20.000*78%) 15.600€
Contributi versati:4.091,88€

  • Saldo 2024: 785,92€
  • Acconto 40% 2025 al 30 giugno: 1.652,98€
  • Acconto 40% 2025 al 30 novembre: 1.652,98€
Reddito netto:(15.600 – 4.091,88) 11.508,12€
Imposta sostitutiva:(11.508,12*5%) 575,40€
Contributi dovuti:(15.600*26,23%) 4.091,88€

La parte evidenziata in grassetto è il calcolo del reddito imponibile netto, ovvero il reddito imponibile lordo dal quale vengono dedotti i contributi versati nell’anno d’imposta.

Gestione Artigiani e Commercianti Inps: contributi deducibili

Prendiamo come esempio un artigiano iscritto alla Gestione Artigiani Inps per il quale sono previsti contributi fissi per 4208,40€ e il versamento del 24% sull’eccedenza del minimale di 17.504€, con coefficiente di reddittività 67%.

A differenza dell’esempio precedente, il contribuente avrà già versato durante l’anno di apertura della Partita Iva parte dei contributi fissi. Questi infatti vengono versati in 4 rate fisse: 16 maggio, 22 agosto, 16 novembre e 16 febbraio.

2023

Ricavi:30.000€
Reddito Lordo:20.100€
Contributi versati:1.052,10€ (3 rate di 3.905,76€)
Reddito netto: (20.100 – 1.052,10) 19.047,90€
Imposta sostitutiva:(19.047,90€*5%) 952,40€
Contributi eccedenti il minimale: [(20.100 – 17.504)*24%) 623,04€

2024

Ricavi:30.000€
Reddito Lordo:20.100€
Contributi versati:5.757,12€

  • Contributi fissi: 4.208,40€ (4 rate)
  • Saldo 2023 (24% su eccedenza): 623,04€
  • Acconto 50% 2024 al 30 giugno: 311,52€
  • Acconto 50% 2024 al 30 novembre: 311,52€
Reddito netto: (20.100 – 5.454,48) 14.645,52€
Imposta sostitutiva:(14.645,52*5%) 732,28€
Contributi eccedenti il minimale:[(20.100 – 17.504)*24%) 623,04€

2025

Ricavi:30.000€
Reddito Lordo:20.100€
Contributi versati:4.831,44€

    • Contributi fissi: 4.208,40€ (4 rate)
    • Saldo 2024 (24% su eccedenza): –
    • Acconto 50% 2025 al 30 giugno: 311,52€
    • Acconto 50% 2025 al 30 novembre: 311,52€
Reddito netto: (20.100 – 4.831,44) 15.268,56€
Imposta sostitutiva:(15.268,56*5%) 763,428€
Contributi eccedenti il minimale:[(20.100 – 17.504)*24%) 623,04€

Spese deducibili nel regime Forfettario

Ricapitolando quanto riportato:

  • Nel regime Forfettario le spese sostenute non sono calcolate in modo analitico ma individuate in modo forfettario secondo il coefficiente di redditività associato al proprio codice Ateco;
  • l’unica spesa deducibile dal reddito imponibile lordo (ricavi*coefficiente di redditività) per il calcolo del reddito imponibile netto (su cui verserai l’imposta sostitutiva) sono i contributi versati nell’anno d’imposta.

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