Regime forfettario unico committente

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Regime forfettario unico committente

Regime forfettario unico committente, cosa significa?

Innanzitutto, precisiamo che la figura del committente è quella che effettua l’ordine di un lavoro o di una prestazione al soggetto che la offre.

Molte persone titolari di una Partita Iva, o che sono intenzionate ad aprirla, si pongono una domanda importante:

Posso aprire Partita Iva, aderire al Regime forfettario e fatturare a un unico soggetto?

La risposta non è semplice da dare, in quanto bisogna fare attenzione alla natura del rapporto che si instaura con questo unico committente.

Nel prossimo paragrafo cercheremo di farti capire quali condizioni deve rispettare la tua attività rivolta ad un unico soggetto, per non essere classificata come subordinazione.

Regime forfettario unico committente: condizioni

Con il nascere del Regime forfettario che, a differenza del Regime dei minimi, permette di poter accedere a diverse semplificazioni contabili e fiscali, dal 2016 ad oggi l’apertura di Partite Iva è aumentata in modo esponenziale.

Il problema è che in molti casi si tratta di “false Partite Iva” in quanto nascondono lavoratori dipendenti con un unico committente (datore di lavoro) e non lavoratori autonomi.

In particolare, con l’entrata in vigore della legge 92/2012 , sono state sintetizzate tre condizioni che fanno presumere la subordinazione di una Partita Iva:

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  • Durata: se si collabora con lo stesso unico committente per un periodo superiore agli 8 mesi all’anno per due anni consecutivi.
  • Fatturato: se il fatturato conseguito dal titolare di Partita Iva è maggiore dell’80% del totale generato da esso nell’anno. Tale situazione deve verificarsi per due anni consecutivi.
  • Luogo: se il titolare di Partita Iva svolge la sua attività presso il committente.

Se si verificano almeno due di queste condizioni si presume la presenza di una Partita Iva fittizia e, quindi, di un rapporto di lavoro subordinato.

Per riuscire a scoraggiare ulteriormente rapporti con Partite Iva che nascondono veri e propri rapporti di subordinazione, è stata inoltre prevista l’inversione dell’onere della prova, che spetta quindi al committente.

Sarà l’azienda ad avere l’onere di provare che non si è trattato di un rapporto subordinato e in caso contrario dovrà trasformare il contratto di collaborazione e pagare pesanti sanzioni.

Regime forfettario unico committente: sanzioni rapporto subordinato

Nel caso in cui, in assenza di prova contraria, venga effettivamente riscontrato un rapporto di subordinazione tra il titolare di Partita Iva e il suo unico committente, cosa succede?

Il committente sarà soggetto a sanzioni e il lavoratore autonomo sarà considerato a tutti gli effetti un lavoratore dipendente a tempo indeterminato.

Le sanzioni che dovranno essere pagate dal committente (datore di lavoro) saranno tanto pesanti quanto la durata del rapporto di lavoro considerato alle sue dipendenze.

Infatti il datore di lavoro avrà l’onere di riqualificare il rapporto, attraverso la sua trasformazione in contratto di lavoro dipendente indeterminato e adempiere a tutti gli obblighi ad esso collegati a partire dalla data di origine del rapporto.

In poche parole, se il titolare di Partita Iva ha lavorato per 3 anni con Partita Iva fittizia per un certo datore di lavoro, quest’ultimo dovrà adempiere a tutti gli obblighi fiscali, contributivi e retributivi arretrati.

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36 commenti
"Regime forfettario unico committente"

  1. Io sono lavoratrice part time dipendente e ho la p.iva che ho aperto quest’anno per arrotondare svolgendo sempre lo stesso lavoro. Sono iscritta all’ordine professionale dei farmacisti e per comodità ho comunque fatturato superando l’80% del guadagno per un unico committente ( che non é il mio datore di lavoro). Naturalmente Non si tratta di una falsa p.iva. So che per gli iscritti agli ordini professionali non esiste il pericolo che si possa incorrere in una falsa p.iva. Sbaglio?
    Grazie !

    1. Avatar Anna di FlexTax
      Anna di FlexTax

      Buonasera Denise,

      Esatto, se si svolge un’attività professionali iscritte all’Ordine non può verificarsi la fattispecie di falsa Partita Iva.

      La ringraziamo e le auguriamo una buona serata!

    1. Elisa di FlexTax

      Buongiorno Bruno,

      Se ha piacere di ricevere assistenza fiscale per la sua specifica situazione, crei il suo Account su FlexSuite e ci formuli la sua domanda.
      In questo modo sarà più facile per i nostri Professionisti analizzare la sua fattispecie e risponderle in modo personalizzato per chiarire i suoi dubbi.

      La ringraziamo e le auguriamo buona giornata.

  2. Salve, io avrei in piano di aprirmi la partita iva nel 2020( in regime forfettario), e l’azienda per la quale lavoro ora sarebbe interessata ad essere mia cliente.
    A quanto ho capito quindi, a loro non potrei fatturare più del 80% del mio fatturato totale, corretto?
    Anche se comunque non mi sembra una cosa molto comoda per me.
    Essendo che sarbbe il mio primo cliente grosso a lungo termine, è molto probabile che mi procurerà più dell’80% nel primo anno, cosa succederebbe in tal caso? uscirei dal forfettario? potrebbero uscire i controlli per partita iva fittizia?
    Grazie in anticipo

    1. Avatar Anna di FlexTax
      Anna di FlexTax

      Buongiorno Alessandro,

      La causa cause di esclusione dal Regime forfettario da lei citata, prevede che nel caso in cui si fatturi per più del 50% ad un datore di lavoro avuto nei due anni precedenti (o attuale), si venga esclusi dal Regime forfetario nell’anno successivo.

      Pertanto, se lei nel 2020 apre la Partita Iva e a fine anno verificherà che più del 50% dei suoi ricavi lo ha conseguito fatturando al suo datore di lavoro, nel 2021 verrà escluso dal forfettario e dovrà applicare il Regime ordinario.

      Speriamo di averla aiutata e le auguriamo una buona Domenica.

    2. Avatar Bruno Valsecchi
      Bruno Valsecchi

      Sono nato nel 1951 e nel 2007 sono andato in pensione di vecchiaia dopo essere stato titolare della ditta in cui ero socio al 33%con altri 2 titolari. Dopo la pensione ho aperto la partita Iva, e fino a ottobre di quest anno (2019) ho fatturato solo x la ditta di cui ero titolare. A ottobre su ispezione improvvisata in ditta dell ispettorato del lavoro, hanno multato la ditta e obbligata a pagare i contributi inps x 5 anni, dal 2015 al 2019. E di conseguenza sono figurato come falsa partita IVA x cui non posso continuare la mia collaborazione con essa. Chiedo possibilmente un chiarimento a riguardo. Saluti e grazie.

      1. Elisa di FlexTax

        Buongiorno Bruno,

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        La ringraziamo e le auguriamo buona giornata.

  3. buongiorno
    nel 2017 ho avuto un rapporto di stage nell’azienda/committente in cui lavoro tutt’ora come libero professionista (ingegnere in regime forfettario iscritto attualmente ad Inarcassa dal 2018).
    posso fatturare più del 90% alla stessa società?
    il problema della mono committenza dovrebbe essere risolto essendo iscritto ad una cassa ingegneri?
    il problema di fatturare più del 50% dei miei incassi ad un’altra società/committente in cui non ho avuto rapporto di lavoro dipendente sussiste? in caso affermativo come posso risolverlo?
    preciso che a me va bene essere libero professionista, perché mi permette anche di avere un rapporto di lavoro da dipendente come docente presso le scuole superiori
    grazie
    saluti

    1. Elisa di FlexTax

      Buongiorno ML,
      Per rispondere alla sua domanda le riportiamo parte del testo della circolare 9/E del 10 aprile 2019 dell’Agenzia delle Entrate, in cui si dice che non possono avvalersi del Regime Forfettario (lettera d-bis):
      “le persone fisiche la cui attività sia esercitata prevalentemente nei confronti di datori di lavoro con i quali sono in corso rapporti di lavoro o erano intercorsi rapporti di lavoro nei due precedenti periodi d’imposta ovvero nei confronti di soggetti direttamente o indirettamente riconducibili ai suddetti datori di lavoro, ad esclusione dei soggetti che iniziano una nuova attività dopo aver svolto il periodo di pratica obbligatorio ai fini dell’esercizio di arti o professioni.”
      Il datore di lavoro è una figura che non è prevista nello stage o tirocinio, pertanto lei potrà fatturare prevalentemente od esclusivamente all’azienda presso la quale ha svolto tale stage, in quanto non ricade nella suddetta causa ostativa.
      Le sottolineiamo inoltre che uno dei nuovi limiti della Legge di Bilancio 2020, ancora in fase di approvazione, prevede che per poter adottare il Forfettario per la propria Partita Iva, non si percepiscano redditi da lavoro dipendente superiori ai 30.000 euro all’anno.
      Speriamo di averla aiutata.
      La ringraziamo e le auguriamo buona giornata.

      1. grazie
        questa risposta vale anche se dopo lo stage ho avuto un periodo di prestazione occasionale presso la stessa società?

        avendo un contratto da docente presso la scuola pubblica (contratto a tempo determinato per circa 9 mesi l’anno), e avendo p.iva in regime forfettario, oltre alla tassazione di inarcassa per la libera professione, oltre alla tassazione inps essendo dipendente, sono sottoposto a una tassazione inps gestione separata?????
        è possibile svincolarsi dalla gestione separata essendo che a fine giugno di ogni anno mi scade il contratto da docente e forse a ottobre di ogni anno avrò un nuovo contratto da dipendente (quindi dovrei cancellarmi e riscrivermi alla gestione separata nei mesi che ho contratto da dipendente) ?
        non sono esperto in materia, vorrei avere un parere da parte vostra!
        grazie

        1. Elisa di FlexTax

          Buongiorno ML,

          Anche l’aver svolto prestazioni occasionali presso la stessa società dove ha svolto lo stage, non la preclude dalla possibilità di fatturare prevalentemente alla suddetta società; pertanto, non incorrerà nella causa di esclusione all’adozione del Regime Forfettario e potrà applicare la riduzione dell’imposta sostitutiva al 5%, fermo restando il rispetto delle altre condizioni.

          La Disciplina dell’Inarcassa prevede che non ci si possa iscrivere ad essa nel caso in cui si versino i contributi già ad altre gestioni ai fini pensionistici. Essendo lei dipendente, rientra proprio in questa casistica e quindi non risulta iscrivibile all’Inarcassa.

          Per la sua attività autonoma, dovrà pertanto iscriversi alla Gestione Separata e versare ad essa i contributi.

          A tal proposito, le lasciamo un articolo di Inarcassa: Professionisti e Professioni.

          Speriamo di averla aiutata,
          La ringraziamo e le auguriamo buona giornata.

  4. Articolo molto chiaro e ben scritto, complimenti!
    Sapete se il problema si pone anche quando l’unico committente è estero? Lavoro come accompagnatore turistico per una ditta in Germania, ho partita IVA italiana (regime forfetario) e residenza in Italia però il lavoro si svolge fisicamente in tour in tutto il mondo. Al momento il 100% del fatturato è relativo a questo committente, però il totale di giornate impiegate è molto al di sotto degli 8 mesi all’anno (parliamo di circa 100-120 giornate di lavoro) e il lavoro non è praticamente mai svolto presso il committente che a sede in Germania.

    1. Buongiorno Erik,

      L’articolo si riferisce al fatto che, qualora ci fosse un accesso ispettivo, la fatturazione ricevuta dal committente da un soggetto che fattura esclusivamente ad esso, non sia un rapporto di lavoro autonomo ma un rapporto di lavoro dipendente.

      Nel caso da lei descritto, il committente ha sede all’estero.

      Il comportamento ispettivo si baserebbe su norme previste nel nostro Ordinamento, se il committente è tedesco, visto che le sanzioni sarebbero comunque tutte a carico del committente, si dovrà esaminare la questione secondo gli orientamenti legislativi previsti nello Stato in cui ha sede l’azienda.

      La ringraziamo e le auguriamo una buona giornata.

  5. Un aspetto non mi è chiaro.

    Ho un impresa individuale (regime forfettario) e svolgo un lavoro altamente specializzato, è nel mio interesse mantenere la partita iva , soprattutto per la libertà di pianificazione che mi concede (a.e. posso permettermi molte piu’ ferie/tempo libero di quelle previste da un normale contratto di lavoro ).

    Lavorare con piu’ committenti è scomodo quando invece esiste un buon rapporto con un unica società. L’anno scorso piu’ del 90% del mio fatturato era verso un unica s.r.l ( una start-up di cui tra l’altro posseggo una piccola quota )

    A questo punto non mi sembra si possa parlare di falsa partita iva ( dopotutto è una mia scelta ) ma, sarà possibile provarlo in caso di verifica ? e come ?

    A qualcuno che legge è capitato un caso simile ?

    PS complimenti per l’ottimo sito informativo. Ben fatto ed aggiornato.

    1. Buongiorno Andrea,

      L’esclusione per la prevalenza di fatturato verso un committente è destinata esclusivamente a chi ha, o ha avuto nel biennio precedente, tra i suoi DATORI DI LAVORO detto committente.

      Se lei ha sempre lavorato come professionista con Partita Iva per la srl alla quale fattura prevalentemente, il problema non si pone e, se ne rispetta anche tutte le altre condizioni, potrà applicare il Regime forfettario.

      La ringraziamo e le auguriamo un buona giornata.

      1. Non ho capito la risposta. É possibile spiegare meglio per favore ? Io, per esempio, faccio consulenze per una srl ma con orari e in luoghi che decido io. Però sono 5 anni che fatturo il 100% a questa azienda. Risulto una falsa partita iva ?

        1. Avatar Anna di FlexTax
          Anna di FlexTax

          Buongiorno Vittorio,

          Se lei effettua il suo lavoro in completa autonomia, utilizzando mezzi di sua proprietà sia per svolgere il lavoro (ad esempio il suo computer) sia per recarsi a lavoro (la sua macchina), potendo decidere orari di lavoro e luogo, non si configura subordinazione con il suo committente.

          Speriamo di averla aiutata,

          La ringraziamo e le auguriamo una buona giornata.

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