Regime forfettario redditoInsieme delle entrate conseguite da un soggetto in un determinato periodo di tempo - in genere coincidente con l'anno solare - a seguito dell'esercizio di un'attività, del zero
Una domanda molto frequente che i soggetti intenzionati ad aprire una Partita IvaCodice composto da 11 cifre che identifica precisamente una determinata impresa. La sequenza numerica è preceduta dalla sigla identificativa del Paese in cui si esercita l’attività d’impresa per iniziare a svolgere un’attività in modo autonomo si pongono è:
Se apro la Partita IvaImposta sul Valore Aggiunto. Imposta indiretta che colpisce il consumatore finale. Attualmente è l’imposta in Italia che assicura il maggior prelievo fiscale. Questa particolare tipologia di tributo e produco reddito zero, quali costi fissi dovrò comunque sostenere?
I “costi” dei contribuenti con Partita Iva, soggetti al forfettario sono di due tipi:
- Imposta sostitutivaImposta prevista per tutti i contribuenti soggetti al Regime Forfettario. È un’unica imposta che sostituisce tutte le altre pagate nei regimi ordinari, essa ha un’aliquota del 5%;
- ContributiI contributi, come suggerisce il nome, sono una tipologia di tributo che viene richiesto obbligatoriamente al soggetto contribuente da parte della Pubblica Amministrazione. Quindi i contributi sono;
In questo articolo analizzeremo queste due tipologie di “costi” a cui è soggetto un contribuente a Regime forfettario, e quale parte di essi risulta fissa anche nel caso di incassi nulli.
Regime forfettario reddito zero: impostaL’imposta è un tributo che prevede il prelevamento coattivo di denaro ad un soggetto per il finanziamento della spesa pubblica in generale. Lo Stato impone il pagamento sostitutiva
Come ben saprai, chi è soggetto al Regime forfettario deve applicare al proprio Reddito imponibileIl reddito imponibile è la base sulla quale si calcolano imposte e contributi da versare. Nel Regime Forfettario, il reddito imponibile si ottiene dall'applicazione del coefficiente di, l’imposta sostitutiva.
Il nome di tale imposta deriva dal fatto che essa “rimpiazza” e sostituisce tutte le altre imposte solitamente pagate negli altri Regimi fiscali (IrpefL’imposta sul Reddito delle Persone Fisiche, il presupposto che fa sorgere l’obbligazione tributaria è rappresentato dalla percezione di una delle 6 categorie di reddito elencate all’interno del, IrapL’imposta regionale sulle attività produttive, tale imposta va a colpire il valore della produzione netta delle imprese. Si tratta di un’imposta proporzionale al fatturato, e che non, addizionali).
Se non incasso nulla, pago l’imposta sostitutiva?
La risposta è chiara e semplice: NO
Infatti, l’imposta sostitutiva è una percentuale standard del 15% del tuo reddito imponibile ed essendo una percentuale, è facile intuire che nel caso in cui tu non riesca ad incassare nulla durante l’anno, il 15% di nulla risulterà 0.
L’imposta sostitutiva può quindi considerarsi banalmente un “costo” variabile, ovvero che varia in base al fatturatoSomma dei ricavi derivanti dalle vendite e dalle prestazioni di servizi realizzate in un esercizio. da te generato.
Scopri in quali casi puoi applicare l’aliquota ridotta al 5% al tuo Regime forfettario.
Regime forfettario reddito zero: contributi
Per quanto riguarda i contributi da versare, il discorso non è così semplice.
Si devono distinguere tre differenti situazioni:
- Iscrizione effettuata ad una Cassa Previdenziale specifica per la propria attività, come ad esempio InarcassaCassa Nazionale di Previdenza e Assistenza per gli Ingegneri ed Architetti Liberi Professionisti, è un ente fondato nel 1958 per assicurare la tutela pensionistica degli ingegneri ed;
- Iscrizione effettuata alla Gestione Artigiani e Commercianti;
- Iscrizione effettuata alla Gestione SeparataGestione Inps a cui hanno l’obbligo di iscriversi tutti i contribuenti la cui attività non prevede una cassa previdenziale specifica. Sono tenuti all’iscrizione in questa apposita gestione, per i professionisti in mancanza di una Cassa specifica per la propria attività.
Cassa previdenziale Specifica
Per sapere quanto devi versare ia titolo di contributi devi consultare il sito della Cassa di riferimento, in molte casse previdenziali specifiche è previsto il versamento obbligatorio di una quota fissa, indipendentemente dal reddito generato.
Quindi, se sei iscritto a una Cassa specifica. molto probabilmente avrai un costo fisso che dipende dalla disciplina della tua Cassa.
Gestione Artigiani e Commercianti
In questo caso avrai una quota di contributi fissi di circa 3.800 euro l’anno indipendentemente da quello che sarà il tuo reddito.
Se sei nel Regime forfettario puoi chiedere la riduzione del 35% di questo importo con conseguente riduzione proporzionale delle settimane accreditate nell’anno se non si versano almeno € 3.800 di contributi nell’anno.
Inoltre, essendo iscritto alla Camera di CommercioLa Camera di Commercio è un ente autonomo di diritto pubblico che svolge funzioni di interesse generale per il sistema delle imprese nazionali. La Camera di Commercio, dovrai versare anche circa € 50,00 di diritto annuale, tale costo dipende dalla Camera di Commercio alla quale sei iscritto.
Gestione Separata
Chi, invece, deve iscriversi alla Gestione Separata, non incorre in “costi” fissi per contributi InpsIstituto Nazionale della Previdenza Sociale, ente a cui è affidata la gestione pensionistica italiana. Tutti i contribuenti devono obbligatoriamente esservi iscritti. L’Inps è sottoposto alla vigilanza del.
Infatti, la Gestione Sperata prevede il pagamento obbligatorio di una percentuale del Reddito Imponibile (come nel caso dell’imposta sostitutiva), e quindi in caso di Reddito zero, tale ammontare risulterebbe nullo.
Regime forfettario reddito zero: conclusioni
Per concludere, sintetizziamo quanti fin qui detto nel seguente modo:
- L’imposta sostitutiva risulta nulla se il tuo reddito è pari a zero;
- I contributi:
- Rappresentano un “costo fisso”, ovvero da sostenere anche in caso di reddito nullo, nel caso di iscrizione a Casse Previdenziali specifiche;
- Rappresentano un “costo fisso”, ovvero da sostenere anche in caso di reddito nullo, nel caso di iscrizione alla Gestione Artigiani e Commercianti;
- Rappresentano un “costo variabile”, ovvero che varia in base al reddito, se si è iscritti alla Gestione Separata;
- Se sei un Artigiano o un Commerciante, dovrai versare anche il diritto annuale alla Camera di Commercio di circa € 50,00.
- Ultimo costo che non abbiamo menzionato è quello del commercialista, che in media ha un costo di 500 euro l’anno.
6 commenti su “Regime forfettario reddito zero”
Il Diritto annuale per la camera di commercio?
Buongiorno Arturo,
Ha ragione non avevamo indicato il costo del diritto annuale alla Camera di Commercio. Abbiamo subito provveduto ad aggiornare l’articolo!
Grazie e buona giornata.
Scusate se calcolo il reddito facendo fatturato x coefficiente di redditività, qui non si possono sottrarre i contributi versati? più volte mi è stato detto che secondo il comma 64 della L.190/2014 si calcola così
ad esempio un regime forfettario con inps commercianti fattura nel 2020 € 5.200, l’imposta sostitutiva non è zero?
io il calcolo l’ho fatto così: 5.200×40%= 2080 – contributi inps fissi versati (mettiamo ridotti del 35%) -> quindi 2.080-2.500= -420 x 5%= -21 -> quindi zero imposta sost.
potete confermare? ognuno ha una versione diversa, non so a chi dare ascolto, la contabilità sembra un’arte :'(
Buongiorno Franco,
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La ringraziamo e le auguriamo buona giornata!
Fatturare 0 implica il “consumo” di un anno di tassazione agevolata al 5%?
Buonasera Alberto,
anche nel momento in cui un anno non dovesse aver fatturato nulla, quell’anno sarà comunque considerato per l’imposta al 5% e non sarà pertanto considerato come “nullo”.
Cogliamo l’occasione per avvertirla che se ha piacere di ricevere assistenza specifica, le suggeriamo di iscriversi alla nostra piattaforma.
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La ringraziamo e le auguriamo buona serata!