Regime forfettario per psicologi

Regime Forfettario Regime Forfettario

Regime forfettario per psicologi

Se sei abilitato a svolgere l’attività di psicologo e lo vorresti fare come professionista autonomo, soprattutto nelle prime fasi di attività, il Regime forfettario può essere una buona soluzione.

Regime forfettario per psicologi: requisiti richiesti

Per poter aderire al Regime forfettario, dovrai rispettare un unico limite, che risulta uguale per tutti i tipi di attività: 85.000 euro di ricavi generati nell’anno precedente.

Puoi avere una panoramica sulla modalità di calcolo di tale limite di ricavi leggendo il seguente articolo: Regime forfettario calcolo limite 85.000 euro di ricavi

Se rispetti questo limite di ricavi, non potrai essere sicuro di poter rientrare nel Regime forfettario, perché prima dovrai ancora verificare di non rientrare nelle cause di esclusione appositamente previste dalla Normativa sul Regime forfettario.

Cause di esclusione

Non potrai rientrare nel Regime forfettario se:

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  • La tua attività gode di regimi speciali ai fini della determinazione dell’IVA o di regimi forfettari per la determinazione del reddito (ad esempio agricoltura, agriturismo, vendita di fiammiferi, ecc.);
  • Non sei residente in Italia, a meno che tu non sia residente in uno Stato membro dell’Unione Europea o in uno Stato aderente all’Accordo sullo Spazio Economico Europeo, in questo caso dovrai però produrre sul territorio italiano un ammontare di ricavi che rappresenti almeno il 75% del totale;
  • In aggiunta alla tua attività possiedi anche delle partecipazioni in: società di persone, imprese familiari, società a responsabilità limitata o associazioni in partecipazione;
  • La tua attività consiste prevalentemente o esclusivamente nella vendita di: fabbricati, porzioni di fabbricati, terreni edificabili o mezzi di trasporto nuovi;
  • La tua attività risulta esercitata prevalentemente nei confronti di datori di lavoro con i quali sono in corso rapporti di lavoro o erano intercorsi rapporti di lavoro nei due anni precedenti.
  • Nell’anno precedente hai percepito reddito da dipendente o assimilato ( per esempio la pensione) superiore a 30.000 euro.
  • Nell’anno precedente hai sostenuto spese per collaboratori/dipendenti per più di 20.000 euro.
  • Controlli direttamente o indirettamente una S.r.l. e contemporaneamente fatturi per attività economiche riconducibili.

Se rientri in queste cause di esclusione non potrai usufruire del Regime forfettario anche se rispetti il limite di ricavi previsto.

Puoi approfondire tutti i limiti previsti per il Regime forfettario all’interno del nostro articolo dedicato: Limiti Regime forfettario

Ricordiamo che per aderire al forfettario non esistono vincoli di età!

Ora vediamo più nello specifico il Regime forfettario per psicologi.

Regime forfettario per psicologi: i primi passi

Ovviamente la prima condizione per poter avvalersi del forfettario è la Partita Iva.

Nel momento in cui apri la Partita Iva, devi scegliere il Codice ATECO, ovvero una serie di numeri che identifica in modo esatto l’attività che andrai a svolgere.

Il Codice ATECO per coloro che svolgono attività di psicologi è:

86.90.30 – Attività svolta da psicologi – servizi di salute mentale forniti da psicanalisti, psicologi e psicoterapisti.

Il Codice ATECO è di fondamentale importanza in quanto identifica il tuo coefficiente di redditività, in questo caso, per l’attività svolta da psicologi il coefficiente di redditività è del 78%.

Il coefficiente di redditività permette di ricavare il Reddito imponibile partendo dal fatturato lordo.

Un coefficiente del 78% implica che le spese stimate per quella data tipologia di attività sono del 22%.

Regime forfettario per psicologi: esempio concreto

In questo paragrafo faremo un esempio concreto per poter farti capire meglio come applicare il coefficiente di redditività al fine della determinazione dell’imposta sostitutiva che sarai tenuto a versare.

NB: al Reddito imponibile lordo dovranno essere sottratti i contributi versati l’anno precedente (ottenendo così il Reddito imponibile netto) per poter calcolare l’imposta sostitutiva. Al contrario, per quanto riguarda il calcolo dei contributi Inps che dovrai versare, dovrai prendere come riferimento il Reddito imponibile lordo.

In questo esempio supponiamo che il soggetto preso come riferimento non abbia versato contributi nell’anno precedente, quindi il Reddito imponibile lordo coinciderà con quello netto.

Esempio

Attività: Psicologo

Coefficiente di redditività: 78%

Ricavi conseguiti: 45.000 euro

Reddito imponibile: 35.100 euro (45.000 X 78%)

Imposta sostitutiva al 15%: 5.265 euro (35.100 X 15%)

Qualora il soggetto preso come riferimento nell’esempio abbia il diritto di applicare l’aliquota agevolata al 5% dovrà versare 1.755 euro (35.100 X 5%) a titolo di imposta sostitutiva, anziché 5.265 euro.

Puoi trovare i casi in cui potrai applicare l’aliquota agevolata al 5%, all’interno dell’articolo dedicato: Regime forfettario imposta sostitutiva 5%

Regime forfettario per psicologi: contributi

Se svolgi l’attività di psicologo sarai tenuto all’iscrizione all’apposito Albo professionale previsto per la tua professione, si tratta del Consiglio Nazionale Ordine Psicologi.

L’iscrizione all’Albo risulta obbligatoria per poter esercitare l’attività da psicologo. Oltre ad iscriverti in tale Albo, dovrai anche iscriverti presso la Cassa Previdenziale appositamente prevista: l’ENPAP.

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