Regime Forfettario per freelance

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Regime Forfettario freelance

Se hai già o vuoi aprire la tua Partita Iva per freelance, ti troverai a scegliere quale Regime fiscale adottare.

Il Regime Forfettario potrebbe essere il Regime fiscale più vantaggioso per te, proprio per le agevolazioni contabili e fiscali che riserva a coloro i quali scelgono di applicarlo.

In questo articolo ti spieghiamo tutto quello che devi sapere se vuoi applicare il Regime Forfettario per freelance.

Regime Forfettario freelance: Codice Ateco e requisiti di applicazione

Nel momento in cui apri la tua Partita Iva, ti troverai a scegliere anche quale Codice Ateco adottare come freelance.

Devi sapere subito che non esiste un apposito Codice Ateco che identifichi il freelance.

Il Codice Ateco andrà infatti scelto in base all’attività che come freelance svolgi.

Potrai infatti essere un giornalista freelance, un grafico o sviluppatore freelance, un interprete freelance, e così via.

Per poter adottare il Regime Forfettario, dovrai rispettare tutti i requisiti previsti e i nuovi limiti introdotti con la Legge di Bilancio 2023.

Se rispetterai tutte le condizioni previste, potrai adottare il Forfettario per la tua attività di freelance ed usufruire quindi come si è detto di tutti i vantaggi ad esso legati.

Se come freelance effettuerai prestazioni di servizi nei confronti di soggetti dell’Unione Europea, il Regime Forfettario prevede la compilazione e l’invio all’Agenzia delle Dogane, a fini statistici, del Modello Intrastat.

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Vediamo adesso la tassazione alla quale sarai soggetto come freelance che adotta il Forfettario per la propria Partita Iva.

Regime Forfettario freelance: tassazione

Al Codice Ateco scelto in base all’attività che come freelance eserciti, è associato un coefficiente di redditività.

Questa è una caratteristica del Regime Forfettario: applicando infatti il coefficiente di redditività ai ricavi conseguiti, otterrai il reddito imponibile.

Sul reddito imponibile così calcolato dovrai versare:

  • Imposta sostitutiva
  • Contributi previdenziali

Rispettando determinati requisiti, potrai applicare per i primi 5 anni di attività l’imposta sostitutiva al 5%, trascorsi i quali l’imposta sarà del 15%.

Se non rispetti le condizioni previste, dovrai applicare fin da subito l’imposta sostitutiva con aliquota al 15%.

I contributi previdenziali che dovrai versare dipendono invece dal Codice Ateco che hai adottato e a come ti sei classificato in fase di apertura della Partita Iva.

Se infatti per esempio sei un’artista freelance o ti occupi di condurre in prima persona campagne marketing, e sei quindi un social media manager freelance, sarai considerato un Artigiano e dovrai iscriverti:

In questo caso, dovrai versare i contributi previdenziali secondo questo schema di reddito (ricavi x coefficiente di redditività):

  • per il reddito compreso tra 0 e 17.504 euro: verserai contributi fissi di circa 4.200 euro;
  • per il reddito superiore ai 17.504 euro: oltre ai contributi fissi, li verserai per il 24%.

Adottando il Forfettario e versando i contributi alla Gestione Artigiani e Commercianti Inps, potrai richiedere la riduzione del 35% dei contributi da versare.

A tal proposito, abbiamo scritto un articolo dedicato: Regime forfettario riduzione contributi Artigiani e Commercianti.

Se, invece, sei un Professionista freelance, e quindi per esempio svolgi l’attività di formatore o di consulente freelance, dovrai iscriverti alla Gestione Separata Inps e versare i contributi per il 26,23% del tuo reddito.

Nel paragrafo successivo procediamo a farti un esempio della tassazione alla quale sarai soggetto, sia come Artigiano freelance, sia come Professionista freelance.

Per sapere in ogni momento quanto sarai tenuto a versare, puoi utilizzare l’utilissimo Simulatore di Partita Iva su FlexTools.

Inserendo infatti i ricavi conseguiti o una stima di quelli che pensi di ottenere, saprai in tempo reale quanto dovrai versare tra imposta e contributi.

Freelance: esempio tassazione

Procediamo ora a farti un esempio delle tassazione alla quale sarai soggetto come Artigiano freelance, supponendo tu abbia ricavato 30.000 euro dalla tua attività in Partita Iva e applichi l’imposta sostitutiva al 15%.

Prendiamo come esempio l’attività di web designer (Codice Ateco 74.10.21), che prevede la creazione di siti web e un coefficiente di redditività del 78%.

Esempio

Ricavi: 30.000 euro

Coefficiente di redditività: 78%

Reddito imponibile: 23.400 euro (30.000 x 78%)

Imposta sostitutiva 15%: 3.510 euro (23.400 x 15%)

Contributi fissi: 4.208,40 euro

Contributi eccedenti il minimale: 1.415,04 euro (23.400 – 17.504 x 24%)

N.B.: abbiamo infine ipotizzato non si siano versati i contributi obbligatori nell’anno.

Pertanto, a fronte di 30.000 euro di ricavi dalla tua attività di web designer freelance, dovrai versare un totale di 9.133,44 euro tra imposta (3.510) e contributi (4.208,40 + 1.415,04).

Se vorrai applicare la riduzione del 35% dei contributi, tra imposta (3.510) e contributi ridotti (5.623,44 – 35%) il totale a cui sarai soggetto sarà di 7.165,23 euro.

Ipotizziamo ora tu sia un Professionista freelance e, per esempio, tu abbia conseguito 20.000 euro dalla tua attività di interprete freelance.

Il Codice Ateco per l’attività di interprete freelance è il 74.30.00 e anche in questo caso il coefficiente di redditività ad esso associato è del 78%.

Supponiamo infine che l’imposta sia al 15% e non si sia versati contributi obbligatori nell’anno.

Esempio

Ricavi: 20.000 euro

Coefficiente di redditività: 78%

Reddito imponibile: 15.600 euro (20.000 x 78%)

Imposta sostitutiva 15%: 2.340 euro (15.600 x 15%)

Contributi previdenziali: 4.091,88 euro (15.600 x 26,23%)

Riassumendo: conseguendo 20.000 euro dalla tua attività di interprete freelance, dovrai versare un totale di 6.431,88 euro tra imposta sostitutiva (2.340) e contributi (4.091,88).

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