Regime Forfettario per affitti brevi

Regime Forfettario Regime Forfettario

Affitti brevi: Regime forfettario

Se realizzi guadagni grazie alla tua attività di affitti brevi, il Regime Forfettario è il regime fiscale che ti converrebbe maggiormente.

Molti locatori si chiedono se è meglio adottare la cedolare secca oppure uno tra il Regime forfettario e il Semplificato.

A vincere la sfida tra i tre, come detto prima, è molto probabilmente il Forfettario, grazie al suo particolare metodo di determinazione dei costi.

Inoltre, la convenienza del Forfettario per chi esegue affitti brevi diventa ancora più consistente se consideriamo che non dovrai nemmeno versare i contributi fissi all’Inps (tutti gli altri commercianti lo fanno, quindi significa che hai diritto ad una grandissima agevolazione).

Codice ATECO per affitti brevi

Come ogni altro titolare di Partita Iva, quando decidi di metterti in proprio dovrai aprire la Partita Iva e per farlo dovrai scegliere il codice ATECO con cui intendi svolgere la tua attività di affitti brevi.

Dovrai utilizzare il codice ATECO “55.20.51 – Affittacamere per brevi soggiorni, case ed appartamenti per vacanze, bed and breakfast, residence”.

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Tutti i codici ATECO individuati dall’Istat sono caratterizzati da un diverso coefficiente di redditività, e nel tuo caso questo è pari al 40%.

Significa che il 40% dei tuoi ricavi concorre a formare il reddito tassabile, mentre il 60% viene considerato come costo complessivo per lo svolgimento dell’attività.

Calcolo dell’imposta per affitti brevi in Regime Forfettario

Il Regime forfettario prevede il versamento di una sola imposta, denominata “imposta sostitutiva”, poiché, come suggerisce il nome, sostituisce le imposte che tradizionalmente vengono pagate in Regime ordinario (o in Semplificato), come IRPEF, IRAP, addizionali, ecc.

Tale imposta sostitutiva viene determinata tassando il reddito imponibile prodotto attraverso un’aliquota pari al 15% (o al 5% se rientri in particolari condizioni).

Come si calcola il reddito?

Basterà applicare il coefficiente di redditività associato al tuo Codice Ateco ai ricavi annui conseguiti: in questo modo si giunge al reddito imponibile lordo.

Da questo si deducono (sottraggono) eventuali contributi obbligatori versati nell’anno, ottenendo così il reddito imponibile netto, che rappresenta il valore su cui si applica l’aliquota d’imposta sostitutiva (reddito imponibile netto x aliquota d’imposta= importo dell’imposta stessa da versare).

Esempio:

Ricavi: € 13.000

Coefficiente di redditività: 40%

Contributi obbligatori versati nell’anno: € 2.000

Reddito imponibile lordo= € 5.200 (13.000 x 40%)

Reddito imponibile netto= € 3.200 (5.200 – 2.000)

Imposta sostitutiva da versare all’Agenzia delle Entrate= € 480 (3.200 x 15%)

Contributi INPS per affitti brevi in Regime forfettario

I contributi previdenziali obbligatori sono somme di denaro che si versano ai fini pensionistici e previdenziali.

Chi effettua attività di locazione per brevi periodi, essendo un Commerciante, ha l’obbligo di versare i contributi alla Gestione Commercianti Inps.

La tassazione è pari:

  • al 24,48% fino a 16.243 euro di reddito;
  • al 25,48% per la parte di reddito compresa tra 16.243 e 105.014 €
  • oltre i 105.014 euro non si pagano più contributi.

Ricorda che puoi richiedere la riduzione del 35% dei contributi INPS.

Esempio:

Ricavi: € 14.000

Coefficiente di redditività: 40%

Reddito imponibile: € 5.600 (14.000 x 40%)

Contributi obbligatori: € 1.370,88 (5.600 x 24,48%).

N.B: i Commercianti devono versare una contribuzione fissa pari a circa 3.983,73 € per la parte di reddito che va da zero a 16.243 euro, ma chi percepisce ricavi in Partita Iva con l’attività di affitti brevi rappresenta un’eccezione alla regola, ovvero non dovrai versare i suddetti contributi fissi, ma unicamente in proporzione al reddito prodotto.

P.S.:  se vuoi maggiori informazioni sulle varie tipologie di contratti di locazione a uso abitativo ti consigliamo questo articolo.

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