Regime forfettario e Regime ordinario differenze e costi

regime semplificato regime semplificato

Partita Iva Regime forfettario e Regime ordinario semplificato differenze e costi      

Aprire una Partita Iva comporta delle differenze in termini di procedure e di costi da sostenere a seconda che tu voglia adottare il Regime Forfettario o il Regime ordinario.

Con l’introduzione del Regime forfettario, si è voluto incoraggiare sempre di più l’apertura di nuove Partite Iva.

In questo articolo andremo ad analizzare i costi e le principali differenze tra i due Regimi fiscali.

Apertura Partita Iva Regime forfettario

Se stai valutando la possibilità di aprire una nuova Partita Iva in Regime forfettario, dovrai tenere in considerazione che non tutte le Partite Iva possono accedere a questo Regime fiscale.

Infatti, l’accesso al Regime Forfettario risulta possibile solamente per quelle Partite Iva che ne rispettano tutti i limiti imposti dalla Normativa sul Regime forfettario.

Nel momento di apertura della Partita Iva, a ciascuna attività viene associato un determinato codice ATECO.

Calcola gratis le tasse da pagare e richiedi assistenza fiscale​

Inizia Gratis

Tale codice ATECO identifica in modo preciso la tipologia di attività svolta con Partita Iva e serve per classificare ciascuna attività economica dal punto di vista contributivo e fiscale.

L’apertura della Partita Iva, se rientri nel Regime forfettario, avrà costi e disciplina molto diversi a seconda che tu sia un professionista oppure un artigiano/commerciante.

In base alle nuove disposizioni, il forfettario che nel 2023:

  • sfora gli 85.000 euro di ricavi o compensi, ma si mantiene sotto i 100.000 euro: esce dal regime forfettario nell’anno successivo, quindi nel 2024;
  • supera i 100.000 euro: cessa immediatamente di trovarsi nel regime forfettario e deve applicare l’IVA alle operazioni che vanno oltre questo limite.

Apertura Partita Iva professionisti

La procedura per aprire la Partita Iva di un professionista risulta essere molto semplice.

Per poter aprire una Partita Iva è necessario compilare e presentare all’Agenzia delle Entrate il modulo di inizio attività (AA9/12).

L’inoltro di tale modulo può avvenire per via telematica oppure per posta raccomandata con ricevuta di ritorno e deve avvenire entro 30 giorni dalla data di inizio attività.

L’ultima tappa dell’apertura della Partita Iva consiste nell’iscrizione della tua attività all’Inps o alla cassa previdenziale dedicata alla tua professione, se ne è prevista una (ENPAM per i medici, Enasarco per gli agenti di commercio, ecc.).

Il costo dell’apertura di una Partita Iva per i liberi professionisti se si procede in totale autonomia è pari a 0.

Qualora invece tu ti sia affidato ad un esperto per lo svolgimento degli adempimenti burocratici, dovrai pagare la tariffa da lui richiesta.

Il servizio di Flex Tax

Se deciderai di acquistare il servizio Apertura e contabilità Professionisti di Flex Tax, della procedura di apertura della tua Partita Iva e della gestione della contabilità della tua attività ce ne occuperemo noi.

Apertura Partita Iva artigiani e commercianti

Per quanto riguarda gli artigiani ed i commercianti, la procedura di apertura della Partita Iva risulta essere più complessa e costosa.

Oltre al modulo di inizio attività da presentare all’Agenzia delle Entrate, dovrai anche procedere con l’iscrizione della tua Partita Iva presso la Camera di Commercio del tuo comune di riferimento e comunicare (sempre al tuo comune di riferimento) l’avvio della tua nuova attività tramite la S.C.I.A. (Segnalazione Certificata di Inizio Attività).

L’iscrizione presso la Camera di Commercio presenta una serie di adempimenti e di oneri accessori (come bolli ed imposte di registro), che comportano un costo più elevato per l’apertura della Partita Iva da parte degli artigiani e dei commercianti.

Visti gli adempimenti aggiuntivi, per non incorrere in sanzioni anche molto pesanti, conviene sempre affidarsi ad un professionista.

Il professionista a cui ti affiderai per l’apertura della Partita Iva come artigiano/commerciante, visti gli adempimenti aggiuntivi, ti richiederà una tariffa più elevata rispetto a quella richiesta per l’apertura della Partita Iva di un libero professionista.

Il servizio di Flex Tax

Se deciderai di affidarti a Flex Tax, di tutta la procedura di apertura della Partita Iva e della successiva gestione della tua attività da artigiano o commerciante, ce ne occuperemo noi.

Dovrai solamente acquistare il servizio dedicato, ovvero Apertura e contabilità artigiani e commercianti.

N.B.: all’interno di questo servizio non è compresa la S.C.I.A., pertanto dovrai richiederla tu stesso al tuo comune di riferimento oppure potrai delegare la sua compilazione al professionista a te assegnato acquistando il servizio dedicato (Scia – Segnalazione certificata di inizio attività).

Regime forfettario e Regime ordinario differenze e costi: Disciplina Regime forfettario

Il Regime forfettario, oltre al limite di ricavi e i limiti da dover rispettare per potervi accedere, presenta una disciplina differente rispetto al Regime ordinario.

Deduzioni e detrazioni

La prima caratteristica fondamentale del Regime forfettario riguarda la deduzione delle spese che si sostengono durante lo svolgimento dell’attività professionale.

All’interno di questo particolare Regime fiscale, non è prevista alcun tipo di deduzione o di detrazione al di fuori delle spese forfettarie stabilite dal coefficiente di redditività previsto per ciascun codice ATECO.

Di seguito riportiamo una tabella che indica i differenti codici ATECO con i differenti coefficienti di redditività:

Tipologia di attività Codici ATECO relativi Coefficienti di redditività Limite ricavi
Industrie alimentari e delle bevande (10-11) 40% € 85.000
Commercio all’ingrosso e al dettaglio 45- (da 46.2 a 46.9) – (da 47.1 a 47.7) – 47.9 40% € 85.000
Commercio ambulante di prodotti alimentari e bevande 47.81 40% € 85.000
Commercio ambulante di altri prodotti 47.82-47.89 54% € 85.000
Costruzioni e attività immobiliari (41-42-43) – (68) 86% € 85.000
Intermediari del commercio 46.1 62% € 85.000
Attività dei servizi di alloggio e di ristorazione (55-56) 40% € 85.000
Attività professionali, scientifiche, tecniche, sanitarie, di istruzione, servizi finanziari ed assicurativi (64-65-66) – (69-70-71-72-73-74-75) – (85) – (86-87-88) 78% € 85.000
Altre attività economiche (01-02-03) – (05-06-07-08-09) – (12-13-14-15-16-17-18-19-20-22-22-23-24-25-26-27-28-29-30-31-32-33) – (35) – (36-37-38-39) – (58-59-60-61-62-63) – (77-78-79-80-81-82) – (84) – (90-91-92-93) (94-95-96) – (97-98) – (99) 67% € 85.000

Calcolo delle tasse da versare

Oltre alla differente disciplina riguardante le deduzioni e le detrazioni, un’altra differenza fondamentale è rappresentata dalla modalità di calcolo delle tasse da versare all’interno di questo Regime fiscale.

Innanzitutto, il Regime forfettario è esente dall’applicazione dell’Iva, quindi non dovrai applicare l’Iva all’interno delle fatture che emetterai durante lo svolgimento della tua attività con Partita Iva.

Oltre a questo importante vantaggio, se rientri nel Regime forfettario, per il pagamento delle tasse dovrai applicare ai tuoi ricavi l’aliquota del 15% a titolo di imposta sostitutiva, chiamata così in quanto va a sostituire tutte le imposte normalmente previste (IRPEF, IRES, addizionali).

I vantaggi a cui avrai diritto non sono finiti qui, perché (in aggiunta ad altri vantaggi che potrai trovare nell’articolo dedicato) all’interno di questo Regime fiscale, è prevista anche un’aliquota di imposta sostitutiva ulteriormente agevolata, la quale risulta ridotta al 5% anziché a quella standard del 15%.

La normativa sul Regime forfettario ha stabilito che non tutti potranno godere di tale riduzione di aliquota dell’imposta sostitutiva, infatti dovrai necessariamente rispettare alcuni importanti requisiti per applicare l’imposta sostitutiva agevolata al 5%.

NB: non sono previsti limiti di età per poter applicare l’aliquota al 5% ed inoltre tale riduzione dell’aliquota sarà applicabile solamente per i primi 5 anni, dal sesto anno in poi l’aliquota ritornerà ad essere del 15%.

Regime forfettario e Regime ordinario semplificato differenze e costi: Disciplina Regime ordinario semplificato

Il Regime ordinario è il Regime fiscale che richiede maggiori adempimenti e minori agevolazioni dal punto di vista contabile e fiscale.

I contribuenti che rientrano in questa tipologia di Regime fiscale non godono infatti delle medesime agevolazioni previste per i contribuenti in Regime forfettario.

Se rientri nel Regime ordinario sarai obbligato a:

  • Effettuare (mensilmente o trimestralmente) le liquidazioni e i versamenti Iva;

A partire dal 2023 la normativa fiscale prevede l’applicazione della contabilità semplificata per le attività che hanno superato nell’annualità precedente il seguente limite di ricavi: 500.000 euro, per imprese con oggetto prestazioni di servizi; 800.000 euro, per imprese esercenti altre attività (cessione di beni).

Infine, a differenza del Regime forfettario, all’interno del Regime ordinario semplificato ti sarà riconosciuto il diritto di detrarre tutta una serie di spese derivanti da mutui, carichi di famiglia, ecc.

Calcolo delle tasse da versare

All’interno del Regime ordinario, sono previste 4 differenti aliquote Irpef, che variano a seconda della fascia di reddito, queste aliquote sono state aggiornate nel 2022.

REDDITO IMPONIBILE (per scaglioni)  ALIQUOTA (per scaglioni)
fino a euro 15.000,00 23%
da 15.001,00 fino a 28.000,00 euro 25%
da 28.001 fino a 50.000 euro 35%
oltre 50.001 euro 43%

 

Dovrai quindi applicare l’aliquota IRPEF prevista per l’ammontare di reddito che hai prodotto durante l’anno.

Differenze e costi Regime forfettario e Regime ordinario semplificato: conclusioni

Come abbiamo visto in questo articolo, vi sono differenze fondamentali riguardanti questi due Regimi fiscali.

Per valutare quindi l’effettiva convenienza di un Regime fiscale piuttosto che l’altro, dovrai tenere conto di queste importanti differenze.

Nella maggior parte dei casi, il Regime forfettario risulta più conveniente in quanto presenta un’aliquota di tassazione meno elevata rispetto a quelle previste dal Regime ordinario.

Inoltre, se rientri nel Regime forfettario, sarai tenuto a rispettare meno adempimenti fiscali obbligatori.

Nonostante ciò, dovrai valutare attentamente quando conviene il Regime forfettario, tenendo conto di tutte le differenze analizzate in questo articolo.

Se possiedi un ammontare particolarmente rilevante di spese da dedurre o detrarre, applicando il Regime forfettario, perderai tale diritto e molto probabilmente non ti converrà applicare questo Regime fiscale.

2 commenti
"Regime forfettario e Regime ordinario differenze e costi"

  1. Adnan Shinwari

    Hey my partitiva regime is forfetorio. and I am working with the food delivery service. It the fattura I received from my company he is sending me IVA 22 %. So what should I do now?

    1. Elisa di FlexTax

      Buonasera Adnan,

      Se ha piacere di ricevere assistenza specifica, le consigliamo di iscriversi alla nostra piattaforma.

      Tramite ticket potrà effettuare le sue domande e avere così assistenza fiscale.
      Se ha piacere invece di ricevere assistenza sul funzionamento dei nostri servizi, potrà prenotare la sua chiamata gratuita.

      Per iscriversi gratuitamente alla nostra piattaforma può andare in questa pagina: Creazione Account – FlexSuite

      La ringraziamo e le auguriamo buona serata!

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Commercialista online

Gestire la contabilità può essere stressante.
Ti aiutiamo a rendere tutto più facile.

Fai il primo passo

ARTICOLI SIMILI