Regime Forfettario la guida Aggiornata

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Regime Forfettario la guida Aggiornata

Regime forfettario 2023

La Legge di Bilancio 2023 ha stabilito delle piccole ma importanti modifiche riguardanti il Regime Forfettario, più comunemente detto Flat Tax.

Con la Legge di Bilancio del 2019 si era fissato il tetto massimo dei ricavi a 65.000 euro annui, limite che è stato portato a 85.000 euro all’anno dall’ultima Legge di Bilancio.

In questo articolo troverai tutte le informazioni necessarie da prendere in considerazione se stai pensando di aprire Partita Iva e adottare il Regime Forfettario.

Regime forfettario che cos’è?

Il Regime Forfettario è il regime fiscale più agevolato, non solo per quanto riguarda il sistema di tassazione che adotta, ma anche per la semplice tenuta della contabilità.

È importante ricordare che non sono previsti limiti di età per poter adottare il Forfettario.

Inizialmente prevedeva dei limiti di ricavi inferiori a quelli attuali.

Infatti quando fu introdotto il Regime Forfettario nel 2015, grazie alla Legge di Bilancio 2015, il limite dei ricavi, in base al tipo di attività svolta, oscillava tra i 15.000 e 40.000 euro annui.

Nel 2016 il Regime Forfettario ha ufficialmente sostituito il Regime dei Minimi.

La Legge di Bilancio del 2016 ha portato ad un aumento della soglia dei ricavi: questi sono stati fissati da un minimo di 25.000 a un massimo di 50.000 euro in base all’attività svolta.

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Con la Legge di Bilancio 2023 sono state apportate le ultime modifiche: il limite dei ricavi è stato fissato a 85.000 euro annui.

 

Regime forfettario 2022 VS Regime forfettario 2023

Dal 1° Luglio 2022 è scattato l’obbligo, anche per i titolari di Partita Iva in Regime Forfettario, di emissione di fatture in formato elettronico.

Attualmente sono esclusi da tale obbligo i contribuenti che nel 2021 hanno percepito ricavi inferiori a 25.000 euro.

È valido per tutti l’obbligo che prevede l’invio elettronico delle fatture verso soggetti residenti all’estero e verso la Pubblica Amministrazione.

Dal 1° Gennaio 2024 l’obbligo di fatturazione elettronica sarà esteso a tutti i contribuenti.

Da tale obbligo rimangono escluse tutte le fatture circa le prestazioni sanitarie effettuate verso soggetti privati.

Questo accade per motivi di privacy, pertanto i medici e gli infermieri sono tenuti all’invio delle fatture verso il Sistema Tessera Sanitaria.

 

Vantaggi Regime forfettario

Vediamo insieme quali sono i principali vantaggi che offre il Regime Forfettario:

  • tale regime prevede l’esonero dall’applicazione dell’IVA in fattura, ma impone l’obbligo di applicare la marca da bollo (che può essere cartacea o elettronica) per tutte le fatture con importi superiori a 77,47 euro.
  • Inoltre non prevede il versamento di imposte sul reddito classiche, come l’IRPEF, né le addizionali comunali e regionali, ma il versamento di un’unica imposta sostitutiva al 15% o al 5%.

Come funziona il Regime forfettario?

Il regime Forfettario si basa sul principio di cassa, il quale prevede la determinazione del reddito in base alle fatture effettivamente incassate.

Nel regime Forfettario il reddito imponibile si calcola applicando ai ricavi dell’anno il coefficiente di redditività associato al proprio codice Ateco.

Attraverso l’applicazione del coefficiente di redditività ti verrà riconosciuta una percentuale di spesa forfettaria, e non ti sarà possibile dedurre nessun costo sostenuto per l’attività.

Al reddito imponibile conseguito verranno applicati i contributi e l’imposta sostitutiva.

Regime forfettario 2023 limiti

In questo paragrafo vedremo i due i principali limiti da rispettare per rientrare nel regime Forfettario:

LIMITE DEI RICAVI

Il regime Forfettario stabilisce che il contribuente che lo adotta potrà percepire ricavi annui inferiori a 85.000 euro.

N.B. se al termine dell’anno fiscale i tuoi ricavi saranno superiori a 85.000 euro, per l’anno successivo dovrai adottare il regime Semplificato. Se invece in corso d’anno percepirai incassi superiori a 100.000 euro sarai estromesso dal Forfettario fin da subito e dovrai versare l’Iva a partire dalle operazioni che hanno portato a superare il limite.

 

LIMITI REDDITO ANNUO LORDO

Possono rientrare nel Forfettario anche i soggetti che contestualmente svolgono un lavoro dipendente. Tali soggetti dovranno avere un reddito da lavoro dipendente annuo  non superiore a 30.000 euro.

Tale limite non ha valore se il rapporto di lavoro è cessato entro il 31 Dicembre dell’anno precedente.

Regime forfettario 2023 requisiti

Per poter adottare il Forfettario, oltre a rispettare i limiti, si deve tener conto dei requisiti richiesti da tale regime fiscale.

Pertanto non potrai applicare tale regime fiscale se:

  • non sei residente in Italia; fatta eccezione se risiedi in Liechtenstein, Norvegia o Islanda, e tutti i Paesi che aderiscono all’Accordo sullo Spazio Economico Europeo, a patto che almeno il 75% del tuo reddito sia prodotto in Italia;
  • cedi prevalentemente terreni, fabbricati e mezzi di trasporto nuovi;
  • se l’attività che intendi svolgere richiede l’applicazione di un Regime Speciale Iva, come ad esempio le attività agricole, la produzione di fiammiferi ecc…
  • se hai partecipazioni in società di persone, associazioni professionali o imprese familiari;
  • se sosteni spese per il personale dipendente o collaboratori superiori a 20.000 euro;
  • se più del 50% delle fatture da te emesse sono indirizzate al tuo attuale datore di lavoro o quello avuto nei due anni precedenti
  • se partecipi a una S.r.l. di cui detieni il controllo diretto o indiretto (almeno il 50% delle quote) e contemporaneamente fatturi alla stessa per un’attività economica riconducibile, ovvero i codici Ateco delle due attività dovranno appartenere a due sezioni diverse.

Importanza del codice Ateco in Regime forfettario

Il codice Ateco è una sequenza alfanumerica che viene assegnata nel momento in cui si apre una Partita Iva.

Per ogni tipologia di attività che si vuole svolgere in Partita Iva corrisponde un codice Ateco. Tali codici sono gestiti dall’Istat.

Nel regime Forfettario il codice Ateco è fondamentale per la determinazione del reddito imponibile: base sulla quale si calcolano imposta e contributi.

Il reddito imponibile si calcola applicando ai ricavi dell’anno (intesi come fatture incassate) il coefficiente di redditività: percentuale associata ad ogni codice Ateco.

Coefficiente di redditività 2023 Regime forfettario

I coefficienti di redditività del 2023 restano invariati rispetto a quelli dell’anno precedente.

Potrai trovare maggiori specifiche circa le percentuali nel nostro articolo dedicato:

Coefficiente di redditività.

Il coefficiente di redditività è una percentuale associata ad ogni codice Ateco.

Regime Forfettario la guida AggiornataTale percentuale applicata ai ricavi incassati durante l’anno ti permetterà di ottenere il reddito imponibile, sul quale saranno calcolate l’imposta sostitutiva e i contributi previdenziali in base al tuo inquadramento.

Nel regime ordinario semplificato, invece, per ottenere il reddito imponibile si sottraggono i costi sostenuti per l’attività al fatturato prodotto nell’anno d’imposta.

Adottando il Regime Forfettario non è possibile dedurre le spese sostenute per svolgere l’attività.

Oltre a determinare il reddito imponibile, il coefficiente di redditività permette di ricavare dai tuoi incassi il reddito al netto delle spese che hai sostenuto durante l’anno per la tua attività.

Tali spese vengono stimate in modo forfettario, vediamo insieme un esempio concreto:

Se il coefficiente di redditività associato al tuo Codice Ateco è del 78%, ciò significa che il 78% dei suoi ricavi incassati durante l’anno d’imposta saranno soggetti ad imposta e contributi, il restante 22% ti verrà riconosciuto come “spesa forfettaria” appunto.

La percentuale del coefficiente di redditività non è uguale per tutte le attività, essa varia in base al codice Ateco adottato.

Regime forfettario 2023 agevolazione 5%

Il regime Forfettario prevede il versamento di un’unica imposta sostitutiva con aliquota al 15%, che potrà essere ridotta al 5% per i primi cinque anni di attività se vengono rispettate determinate condizioni che andremo ad analizzare insieme.

L’aliquota agevolata al 5% è dedicata a tutti quei contribuenti che si approcciano per la prima volta all’apertura della Partita Iva per avviare un’attività non svolta in precedenza né sotto forma di impresa né come dipendente.

In particolare i requisiti per poter applicare l’aliquota agevolata sono i seguenti:

  • il contribuente non deve aver svolto, nei tre anni precedenti dell’inizio dell’attività, attività d’impresa anche in forma associata o familiare;
  • l’attività intrapresa non deve rappresentare una continuazione di un’attività precedentemente svolta sia come libero professionista che come dipendente (da questo caso sono esclusi i periodi di pratica obbligatori per alcune professioni).
  • nel caso in cui venga rilevata un’attività già avviata da terzi, nell’anno precedente all’acquisizione non deve aver generato ricavi superiori al limite stabilito dal Forfettario, ovvero con ricavi superiori a 85.000 euro.

Tale aliquota agevolata è applicabile solo per il primo quinquennio di attività: dal sesto anno in poi dovrai obbligatoriamente applicare l’aliquota al 15%.

Ricordiamo che non vi sono limiti di età per poter adottare l’aliquota agevolata dell’imposta sostitutiva.

Regime forfettario 2023 riduzione 35% dei contributi

Se l’attività che svolgi in Partita Iva ti inquadra come libero professionista, dovrai versare i contributi alla Gestione Separata Inps in percentuale nella misura del 26,23% sul tuo reddito.

In questo caso non sono previste delle agevolazioni.

Se l’attività che svolgi in Partita Iva prevede l’iscrizione in Camera di Commercio, oltre al diritto camerale annuo di circa 50 euro, dovrai versare i contributi alla Gestione Artigiani e Commercianti Inps secondo questo schema:

  • per il reddito compreso tra 0 euro e 17.504 euro verserà contributi fissi di circa 4.200 euro;
  • superato il reddito minimale di 17.504 euro, oltre ai contributi fissi, li verserà anche in percentuale del 24% circa sull’eccedenza.

In questo caso se contestualmente all’attività in Partita Iva, svolgi anche un lavoro da dipendente che richiede un impegno di tipo full-time, allora sarai esonerato dal versamento dei contributi.

Se diversamente, non puoi richiedere l’esonero contributivo, adottando il Forfettario ed essendo iscritto alla Gestione Artigiani e Commercianti, potrai beneficiare della riduzione del 35% dei contributi sia fissi che in percentuale

Usufruendo di tale riduzione contributiva, verserai i contributi in forma ridotta, questo comporterà che ti saranno accreditate un numero di settimane ai fini pensionistici inferiore a quelle che ti sarebbero state accreditate senza riduzione.

Se applicherai la riduzione ma comunque verserai l’importo contributivo minimale, ovvero circa 4.200 euro, ti saranno accreditate 52 settimane.

Se invece, la somma dei contributi che verserai sarà inferiore all’importo contributivo minimale, ti saranno accreditate un numero di settimane a fini pensionistici inferiore, ovvero 33,8 settimane.

Questa riduzione non viene applicata in automatico, ma a seguito dell’invio telematico di un apposito modulo compilato.

La richiesta per la riduzione può essere richiesta dal 1° Gennaio al 28 Febbraio di ogni anno.

Se invece apri la Partita Iva dopo tale termine, hai tempo 30 giorni dall’apertura della tua posizione Inps per poterla richiedere.

Potrai richiedere la riduzione in autonomia, completando i seguenti passaggi:

  • Entrare nella pagina Cassetto Previdenziale per Artigiani e Commercianti;
  • Domande telematizzate (menù a sinistra);
  • Nel menù a tendina scegliere Regime agevolato > adesione;
  • Si apre la domanda e si procede con l’invio.

Esempio calcolo tasse in Regime forfettario

Vediamo insieme come funziona all’atto pratico l’applicazione dell’imposta sostitutiva nel Regime Forfettario.

Prendiamo come riferimento Mario Rossi, che svolge l’attività di consulenza informatica adottando il codice Ateco 62.02.00 Consulenza nel settore delle tecnologie dell’informatica.

RICAVI ANNUI LORDI: 25.000 euro

COEFFICIENTE DI REDDITIVITÀ: 67%

IMPOSTA SOSTITUTIVA: 5%

CONTRIBUTI: 26,23% sul reddito in quanto non  rientra in nessuna cassa specifica

CALCOLO REDDITO IMPONIBILE (ricavi x coefficiente di redditività): 25.000 x 67% = 16.750 euro

CALCOLO IMPOSTA SOSTITUTIVA AL 5%: 16.750 X 5% = 837,50 euro

CALCOLO CONTRIBUTI: 16.750 X 26,23% = 4393,53 euro

Questo esempio ha valore nel caso in cui l’utente abbia appena aperto Partita Iva, per cui nell’anno precedente non avevano versato i contributi previdenziali: diversamente avremmo dovuto sottrarre i contributi dal reddito imponibile.

Se vorrai effettuare un previsione circa gli importi che dovrai versare per la tua Partita Iva, potrai utilizzare i nostri simulatori presenti in FlexTools: sono a disposizione di tutti gli utenti gratuitamente.

Per qualsiasi informazione o dubbio circa i simulatori potrai richiedere gratuitamente assistenza tramite ticket: saremo lieti di aiutarti!


Obbligo fatturazione elettronica nel Regime forfettario

Regime Forfettario la guida Aggiornata_ fatturazione elettronicaPer definire un fattura elettronica è necessario che il documento sia in formato Xml e che sia trasmesso all’Agenzia delle Entrate tramite il Sistema di Interscambio.

Dapprima l’obbligo era rivolto esclusivamente alle aziende e ai professionisti che avevano rapporti lavorativi o di cessione di beni e servizi con gli enti della Pubblica Amministrazione: la cosiddetta FatturaPA.

Successivamente, nel 2019 fu introdotto l’obbligo per tutte le prestazioni (fatta eccezione per alcune categorie) sia verso privati che verso la Pubblica Amministrazione.

Dal 2024 sarà obbligatorio per tutti l’emissione delle fatture in formato elettronico, fino ad oggi sono esonerati i soli titolari di Partita Iva in regime Forfettario che nel 2021 hanno sostenuto ricavi inferiori a 25.000 euro per prestazioni nazionali.

Regime forfettario fatture estere 

In questo paragrafo vedremo nello specifico come comportarsi nel momento in cui dovrai emettere fatture verso clienti residenti all’estero.

Come prima cosa è importante ricordare che per la cessione di beni o servizi verso clienti esteri, le fatture dovranno essere obbligatoriamente in formato elettronico.

Il sistema di Interscambio agisce solo sul territorio nazionale italiano, pertanto dopo aver trasmesso la fattura elettronica dovrai inoltrare al cliente il file Pdf della fattura.

Con il nostro gestionale per la fatturazione elettronica, FlexInvoice, è possibile inserire nelle fatture valute estere ed impostare il documento nella lingua che preferisci.

Per i clienti esteri dovrai comportarti in modo differente da quelli italiani, trovi maggiori specifiche nel nostro articolo dedicato:

Fattura elettronica verso privati ed estero.

 

Posso passa da un Regime ordinario al Regime forfettario?

L’Agenzia delle Entrate ha precisato che è possibile passare da un regime fiscale ad un altro solo a inizio dell’anno.

Se ad esempio adotti il regime Ordinario, però in corso d’anno ti accorgi di avere tutti i requisiti per poter adottare il Forfettario, potrai modificare il tuo regime fiscale ad inizio dell’anno successivo. 

Ti ricordiamo che per poter adottare il Regime Forfettario dovrai essere in possesso di tutti i requisiti richiesti:

Limiti Forfettario.

Aprire Partita Iva in Regime forfettario quanto costa?

Se stavi valutando l’apertura della tua Partita Iva in regime Forfettario, registrati gratuitamente al commercialista online FlexTax: il nostro team di esperti ti fornirà tutte le informazioni inerenti all’attività che vorrai svolgere in qualità di lavoratore autonomo.

I nostri servizi dedicati all’apertura della Partita Iva e la gestione della contabilità si differenziano in base all’inquadramento che adotterai:

Tempistiche apertura Partita Iva in Regime forfettario

Le tempistiche dell’apertura della Partita Iva sono tendenzialmente molto rapide: basta pensare che per un libero professionista le tempistiche di attribuzione della Partita Iva si aggirano intorno ad un paio di giorni lavorativi.

Diversamente per i commercianti e gli artigiani questo processo potrebbe richiedere delle attese più lunghe, in quanto a seguito dell’elaborazione dell’ apertura della tua Partita Iva da parte dei nostri professionisti, la pratica dovrà essere vagliata anche dalla Camera di Commercio di competenza.

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