Regime Forfettario agente di commercio

Regime Forfettario Regime Forfettario

Regime forfettario Agente di commercio è una scelta giusta?

Negli ultimi mesi molti di voi ci hanno scritto per avere risposta alle domande sul Regime forfettario per agente di commercio:

“Sono un agente di commercio, posso aderire al Regime forfettario?”

“Se svolgo l’attività di agente di commercio, il Regime forfettario mi conviene?”

L’obiettivo di questo articolo è proprio quello di fornirti tutte le informazioni per riuscire a rispondere alle due precedenti domande.

Prima di partire precisiamo che per aprire Partita Iva come Agente di commercio, dovrai essere in possesso del mandato dell’azienda per cui lavorerai (monomandatario) o di diversi mandati in caso tu sia un agente plurimandatario.

Regime forfettario agente di commercio: chi può applicarlo?

Per l’attività di agente di commercio, non esiste nessuna particolare norma che vieti la possibilità di usufruire del Regime forfettario.

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Pertanto, se svolgi tale attività, per poter adottare il Regime forfettario non dovrai fare altro che rispettare il requisito d’accesso per potervi aderire, ovvero non aver conseguito ricavi maggiori di 85.000 euro nell’anno precedente e, inoltre, non dovrai far parte di nessuna delle cause di esclusione.

Se rispetterai tutte le condizioni previste, potrai finalmente avere la certezza di poter applicare il Regime forfettario.

Regime forfettario agente di commercio: conviene?

Una volta avuta la certezza di poter applicare il Regime forfettario alla tua attività di agente di commercio, la domanda immediatamente successiva che ti sarai posto sarà stata:

“Conviene applicare il Regime forfettario all’attività di agente di commercio?”

A questa domanda non c’è una risposta diretta e universale, ma essa dipende da diversi fattori.

Il Regime forfettario è caratterizzato da un particolare meccanismo per il calcolo del reddito imponibile: si applica il coefficiente di redditività ai ricavi conseguiti e si ottiene automaticamente il reddito imponibile, senza che si possano detrarre/dedurre altre tipologie di spese.

Se infatti da una parte il Regime forfettario consente di pagare un’unica imposta di aliquota standard del 15%, dall’altra non permette di poter dedurre/detrarre alcuna altra tipologia di spesa, come ad esempio importi relativi sia ai carichi familiari che a tutte le spese sostenute per gli stessi.

Agente di commercio: calcolo imposte ed Enasarco in Regime Forfettario

Quando si decide di applicare il regime forfettario, le “uscite” che si devono sostenere sono di tre tipologie:

  • Imposta sostitutiva al 15% – In alcuni casi l’aliquota può essere ridotta al 5% se si rispettano le condizioni.
  • Contributi Inps – Nel caso di agenti di commercio è previsto l’obbligo di iscrizione alla Gestione Commercianti
  • ENASARCO – Contribuzione aggiuntiva

Proviamo a fare un esempio supponendo che l’agente di commercio Mario, abbia conseguito 30.000 euro di ricavi e, data la sua attività, il coefficiente di redditività relativo sia del 62%.

Applicando il Regime forfettario pagherebbe i seguenti importi tra contributi alla Gestione Commercianti e imposta sostitutiva.

Reddito imponibile: € 18.600 (30.000 x 62%)

Imposta sostitutiva al 15%: € 2.790 (18.600 x 15%)

Contributi Inps sul minimale (€ 17.504): € 4.292,42 (quota fissa anche se reddito nullo)

Contributi Inps eccedenti il minimale: € 268,30 (18.600-17.504= 1.096 x 24,48%)

Ovviamente oltre i contributi alla Gestione commercianti, si dovranno versare anche i contributi all’ENASARCO, le modalità con cui calcolare quanto dovuto, le troverete direttamente sul corrispondente sito sempre aggiornato: Calcolo contributi ENASARCO

N.B.: Si tenga presente che nel calcolo riportato nell’esempio, al fine di renderlo più semplice, non si sono dedotti dal reddito imponibile i contributi obbligatori versati nell’anno.

A fronte di questi conteggi dovrai valutare se l’abbattimento dell’aliquota al 15% possa essere conveniente visto che ti sarà preclusa la possibilità di detrarre o dedurre importi relativi sia ai carichi familiari, sia a costi di ristrutturazione, ecc.

Per verificare la convenienza dell’applicazione del Regime forfettario, dovrai anche considerare anche la possibilità di richiedere la riduzione del 35% dell’Inps da versare, con conseguente riduzione proporzionale delle settimane accreditate nell’anno.

In conclusione non esiste una risposta universale sulla convenienza del Regime forfettario per gli agenti di commercio ma dovrai calcolare se il vantaggio derivante dal pagamento di un’unica imposta al 15% non venga dissolto dal fatto di non poter “scaricare” dal reddito altre tipologie di spese sostenute.

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19 commenti
"Regime Forfettario agente di commercio"

  1. Buongiorno.
    Volevo sapere in linea sintetica quali sono tutte le spese da dedurre dal lordo per agente enasarco monomandatario forfettario ateco mediatore del credito.
    -inps come si calcola?
    -imposta sostitutiva 5%?
    -contributo enasarco?
    – altre spese?
    Grazie !!!

    1. Marilisa di FlexTax

      Buongiorno Alessia,
      per avere una panoramica dei costi per la sua attività in regime forfettario come mediatore e della modalità di calcolo di Inps, imposta sostitutiva e altre spese, le consigliamo di iscriversi alla nostra piattaforma. In questo modo potrà dialogare direttamente con i nostri consulenti fiscali/commercialisti, descrivere nel dettaglio la sua situazione e ricevere una consulenza approfondita sull’argomento. Per iscriversi gratuitamente alla nostra piattaforma può andare in questa pagina: Creazione Account – FlexSuite
      La ringraziamo e le auguriamo buona giornata!

  2. Il contributi previdenziali trattenuti dalla mandante e versati per conto dell’agente, rientrano nel calcolo dei ricavi dell’agente o meno? Mi spiego meglio i ricavi da considerare per stare dentro i 65.000 euro sono al lordo o al netto delle ritenute enasarco?

    1. Elisa di FlexTax

      Buongiorno Alfredo,

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      La ringraziamo e le auguriamo buona giornata!

  3. Salve, avrei due domande:
    1) in fase di dichiarazione dei redditi, sul modulo unico,
    per quanto riguarda il contributo che eccede il minimale (RR2 colonna 26),
    va inserita anche l’agevolazione del 35% ? Se si dove e come? dato che la calcola in automatico senza il 35%…
    2) sempre per il modulo unico, per quanto riguarda i contributi previdenziali e assistenziali (quadro lm35) per un agente di commercio forfettario, si calcolano solo inps ed enasarco giusto? E se si, quali inps ed enasarco vanno calcolati?
    Esempio: quarta rata inps 2018 pagata a febbraio 2019 va calcolata? e quarta rata inps 2019 pagata nel 2020 ?

    1. Elisa di FlexTax

      Buonasera Ivan,

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      La ringraziamo e le auguriamo buona serata!

    1. Elisa di FlexTax

      Buongiorno Annalisa,

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      La ringraziamo e le auguriamo buona giornata!

      1. Gaetano Campece

        Ciao,
        Sono nel regime forfettario già da 3 anni.
        Volevo farle una domanda, se in un anno un agente supera i 65.000€ di fatturato e chiude sui 75/80.000€, cosa succede?
        Si paga il 15% di tasse sui 75/80.000€ ?

        1. Elisa di FlexTax

          Buongiorno Gaetano,

          se alla fine dell’anno nel quale ha adottato il Forfettario (supponiamo anno in corso, ovvero 2021) supererà il limite dei 65.000 euro di ricavi, l’anno successivo (ovvero nel 2022) dovrà adottare il Regime Ordinario semplificato.
          Le indichiamo che anche sulla parte eccedente i 65.000 euro, sarà applicata la tassazione prevista del Forfettario.

          Se alla fine del 2022 rispetterà nuovamente tutti i requisiti del Forfettario, nel 2023 potrà applicarlo nuovamente per la sua partita Iva.

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          Speriamo di averla aiutata e le auguriamo buona giornata!

  4. Buongiorno,
    Sono un venditore impiegato per lo più in negozi. Nel 2019 sono stato disoccupato ma nel 2020 ho ricevuto una proposta di impiego a partita iva. Mi chiedevo si può aprire partita iva come agente di commercio ed usare il forfettario contando di fatturare circa 30000 euro di utili nel 2020? Su questa tipologia di utile che conti dovrei fare?
    il venditore può aprire partita iva come agente di commercio o deve fare capo ad altra categoria?
    i conti sono giusti:
    30000*62% = 18600

    18600 – Contributi Inps sul minimale (€ 15.710): € 3.791,98 (quota fissa anche se reddito nullo) – Contributi Inps eccedenti il minimale: € 696,20 (18.600-15.710 = 2.890 x 24,09%) = 14111,82 €

    14111,82 * 15% =2116,77 € + Contributo Ensarco 214,00 € = 2330,77 €

    Non capisco se posso sottrarre dall’imponibile i contributi inps ed ensarco e poi tassare al 15%

    Grazie delle delucidazioni

    Roberto

    1. Anna di FlexTax

      Buongiorno Roberto,

      Per configurarsi come Agente di Commercio, oltre ai requisiti necessari richiesti che può visionare sul sito della Camera di Commercio della sua Provincia, è richiesto il mandato dell’azienda per la quale si effettua tale attività (in caso di agente plurimandatario dovrà avere più lettere di mandato dalle aziende).

      Riguardo la questione dei contributi deducibili dal reddito imponibile, essi sono rappresentati non da quelli calcolati per l’anno ma quelli effettivamente pagati nell’anno. Tali importi non risultano essere uguali per il “meccanismo di saldi e acconti” relativi alla quota eccedente il minimale. Maggiori informazioni sull’argomento, può trovarle qui: Contributi deducibili Regime forfettario.

      Speriamo di averla aiutata e le auguriamo una buona giornata.

  5. I vostri calcoli non sono sbagliati visto che dall’imponibile sono deducibili i contributi previdenziali Inps ed Enasarco?

    1. Buongiorno Luca,

      Nei nostri esempi non includiamo quasi mai il calcolo della deduzione dei contributi versati nell’anno perché rischia di confondere gli utenti che si perdono tra i contributi pagati nell’anno e quelli calcolati per l’anno di attività.

      Ovviamente (di solito) indichiamo di avere apportato tale semplificazione ma in questo articolo ci era sfuggito.

      Abbiamo inserito l’indicazione così che risulti più completo, la ringraziamo per la segnalazione!

      Buona giornata.

  6. Buonasera, mi chiamo Vito Giordano, anno 2018 ero impiegato in una azienda a maggio mi licenziano per passare a partita Iva come agente di commercio sempre con loro. Da maggio 2018 sono a regime ordinari. Posso passare a regime forfettario?????

    1. Buongiorno Vito,

      La causa di esclusione per chi fattura prevalentemente a datori di lavoro attuali o dei due anni precedenti, è di nuova introduzione e l’Agenzia delle Entrate non ha ancora fornito un’interpretazione ufficiale delle stessa.

      Pertanto, possiamo unicamente fornirle la nostra interpretazione.

      A nostro parere se lei nel 2018 ha fatturato prevalentemente nei confronti del suo datore di lavoro dei due anni precedenti, non può applicare il Regime forfettario nel 2019.

      Purtroppo, ad oggi non possiamo dare ancora una risposta definitiva alla sua domanda, sarà necessario attendere la circolare interpretativa dell’Agenzia delle Entrate che chiarisca quale sarà l’anno da prendere da riferimento per tale esclusione.

      La ringraziamo e le auguriamo una buona giornata.

  7. Buongiorno, sono passata ad agente di commercio dal primo gennaio 2019, prima avevo un altro codice iva, come vendita porta a porta. Posso usufruire del regime forfettario come primo anno da agente avendo superato nel 2018 il limite dei 65000? Grazie

    1. Buonasera Giancarlo,

      Dato che lei nel 2018 ha superato i 65.000 euro di ricavi, a nostro parere anche se ha cambiato il Codice ATECO risulta incompatibile con il Regime forfettario nel 2019.

      La ringraziamo e le auguriamo una buona serata.

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