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Questo articolo fa riferimento al Regime forfettarioRegime forfettario. Il Regime forfettario è uno dei tre Regimi fiscali che puoi adottare per la tua Partita Iva in Italia. È considerato il Regime di vantaggio... Leggi in relazione all’anno 2020. Se vuoi leggere informazioni aggiornate al 2023 sul Regime forfettario, ti consigliamo di cliccare sui seguenti link.
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Regime forfettario 2020 i cambiamenti
La Legge di BilancioLa legge di bilancio è una legge italiana con la quale viene approvato il bilancio dello Stato. Essa è lo strumento, previsto direttamente dalla costituzione italiana all'interno... 2020, la quale è stata approvata lunedì 23 dicembre e che apporta alcuni cambiamenti alla disciplina forfettaria del 2019, contiene due importanti novità al Regime forfettario 2020, ovvero l’introduzione di due nuovi limiti al forfettario 2020:
- Esclusione per coloro che nell’anno precedente abbiano percepito redditi di lavoro dipendenteÈ una delle sei categorie in cui sono classificati i redditi. Derivano da rapporti aventi per oggetto la prestazione di lavoro, con qualsiasi qualifica, alle dipendenze e... o assimilati (quindi anche pensioni) maggiori ai 30.000 euro (a meno che il rapporto di lavoro non sia cessato);
- Esclusione per coloro che nell’anno precedente abbiano sostenuto spese per lavoro dipendente e collaboratori maggiori ai 20.000 euro.
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Inizia GratisRegime forfettario 2020 i cambiamenti: entrata in vigore
Con la risoluzione n.7/E dell’11 febbraio 2020, l’Agenzia delle EntrateAgenzia pubblica italiana che si occupa della gestione delle entrate fiscali italiane. Può in qualsiasi momento svolgere controlli ed accertamenti per verificare il rispetto delle norme di... chiarisce che i nuovi limiti operano già a partire dal 1° gennaio 2020.
L’Agenzia delle Entrate, nella stessa circolare, sottolinea che l’anno da prendere in riferimento per valutare il rispetto dei nuovi limiti è infatti quello precedente all’anno per il quale si vuole applicare il Forfettario.
Pertanto, se nel 2020 vuoi applicare il Forfettario per la tua Partita IvaCodice composto da 11 cifre che identifica precisamente una determinata impresa. La sequenza numerica è preceduta dalla sigla identificativa del Paese in cui si esercita l’attività d’impresa..., dovrai controllare di rispettare anche i nuovi limiti introdotti.
Cosa succede se il rapporto di lavoro dipendente è cessato?
A tal proposito, la risoluzione n. 7 del 2020 afferma che valgono le stesse regolare riportate nella circolare del 10/E del 4 aprile 2016, in cui si dice:
“Tale limite, introdotto, con decorrenza 1° gennaio 2016, dalla legge di stabilitàStrumento della politica finanziaria italiana. Viene approvata ogni anno e contiene tutte le modifiche alle entrate/uscite (sia di tipo restrittivo che di tipo espansivo) pubbliche per raggiungere... del 2016, non opera se il rapporto di lavoro dipendente è cessato nel corso dell’anno precedente“.
Riassumendo:
- Se nel 2019 hai percepito redditi da lavoro dipendente superiori ai 30.000 euro e il rapporto di lavoro dipendente è cessato entro il 31 dicembre 2019: potrai applicare il Forfettario nel 2020 (rispettando tutti i requisiti)
- Se nel 2019 hai percepito redditi da lavoro dipendente superiori ai 30.000 euro e il rapporto di lavoro termina nel corso del 2020: nel 2020 non potrai applicare il Forfettario per la tua Partita IvaImposta sul Valore Aggiunto. Imposta indiretta che colpisce il consumatore finale. Attualmente è l’imposta in Italia che assicura il maggior prelievo fiscale. Questa particolare tipologia di tributo....
Chi ha applicato il forfettario già nel 2019
Molti contribuenti si sono domandati se loro che hanno aderito al forfettario già l’anno scorso, saranno comunque soggetti alla nuova disciplina oppure ne saranno esclusi e potranno continuare ad applicarlo con le vecchie regole.
Evidenziamo che non è stata fatta alcuna distinzione tra coloro che hanno applicato il Regime forfettario già nel 2019 (e quindi con la vecchia disciplina) e chi, invece, adotta tale Regime solo a partire dal 2020. Pertanto, le nuove esclusioni introdotte valgono sia per chi aprirà una nuova Partita Iva, sia per coloro che hanno adottato il forfettario già nel 2019.
salve sono gia’ nel regime forfetario. dal 2020 saro’ soggetto a fatturazione elettronica ?
Buonasera Paolo,
I contribuenti che adottano il Regime Forfettario saranno esonerati dalla fatturazione elettronica anche nel 2020.
Nel momento in cui lei dovesse comunque scegliere di utilizzarla ed emettere solo fatture elettroniche, in questo caso le sarà riservato un trattamento premiale: il termine di decadenza per la notifica degli avvisi di accertamento da parte dell’Agenzia delle Entrate sarà ridotto di 1 anno (quindi a 4 anni al posto di 5).
Speriamo di averla aiutata,
La ringraziamo per averci contattato e le auguriamo buona serata.
Il regime aveva come tetto massimo questo 2019 65mila euro. Avendo superato i 30mila quest’anno perché si poteva grazie al tetto dei 65mila nel 2020 non devo superare come nel 2018 i 30mila giusto??
Buongiorno Laura,
Per poter applicare il Regime Forfettario per la sua Partita Iva, non dovrà superare la soglia dei 65.000 euro di ricavi anche nel 2020.
La Legge di Bilancio (ancora in fase di approvazione) non modifica la soglia di accesso a questo Regime fiscale per quanto riguarda i ricavi percepiti da Partita Iva, ma reintroduce il limite dei 30.000 euro di redditi percepiti da lavoro dipendente per coloro che, contemporaneamente alla Partita Iva in Forfettario, sono anche lavoratori subordinati.
Pertanto, per poter adottare il Forfettario, dovrà rispettare anche nel 2020 il tetto massimo di ricavi da Partita Iva di 65.000 euro e, nel momento in cui fosse anche dipendente, non dovrà percepire redditi da lavoro dipendente superiori ai 30.000 euro all’anno.
Speriamo di averla aiutata,
La ringraziamo e le auguriamo buon pomeriggio.
Chiarissimi! Grazie mille
Regime forfettario 2020. Per tener conto del reddito aggiuntivo di pensione (sopra i 30.000 euro) si potrebbe prevedere una tassazione forfettaria del 20% sul fatturato dell’attività e mantenere le semplificazioni del forfettario
Ma, quindi, se nel 2019 ho avuto un reddito da lavoro dipendente superiore a 30.000€ ma che ho perso a causa di licenziamento e avessi intenzione nel 2020 di aprire la partita iva non potrò usufruire del regime forfettario? Che senso ha?
Buongiorno Maurizio,
Il nuovo limite della Legge di Bilancio (ancora in fase di approvazione) prevede che non possano applicare il Regime Forfettario per la propria Partita Iva coloro che percepiscono redditi da lavoro dipendente superiori ai 30.000 euro.
Tale limite però non vale se il rapporto di lavoro subordinato è cessato.
Pertanto, lei potrà applicare il Regime Forfettario per la sua Partita Iva, nel rispetto però delle altre condizioni che può leggere qui:Esclusioni Forfettario.
Speriamo di averla aiutata,
La ringraziamo e le auguriamo buona giornata.
Gentile Anna,
Il limite di cui si parla di 30.000 può essere forse accettabile per il lavoro dipendente, ma è proprio inaccettabile per chi è in pensione da tempo e che (dallo scorso anno) ha deciso di entrare nel regime forfettario introdotto dalla relativa legge di fine 2018 (che quindi sarebbe tutt’ora in vigore).
. Infatti 30.000 lordi corrispondono ad una pensione di 1.700 mensili netti.
Vuol dire eliminare di fatto una possibile entrata per lo stato da parte di un milione di altri potenziali interessati ad aprire una partita iva come le dimostro matematicamente oltre.
Gente che si colloca fra 1.700 e 2.700 di pensione netta mensile. Che sono poi quegli stessi che, in prevalenza, hanno una mentalità professionale trattandosi di ex quadri, ex medici, ex dipendenti di buon livello culturale e di network.
Gente che non toglie nulla ai giovani perché posssomo prestare servizi (di contenuti e a persone) che conoscono solo loro.
Qui il semplice calcolo matematico sulla base del compute del gettito IRPEF medio di ognuno come previsto dalla normativa forfettaria.
Se ciascuno fatturasse anche solo 40.000 in forfettario al 15 %, come singolo pagherebbe circa 3.000 IRPEF (moltiplicando per 1.000.000 di pensionati in questo regime, ciô corrisponde ad una entrata IRPEF nazionale di circa 3,000 miliardi aggiuntivi per le casse dello stato e di circa altrettanti alle traballanti casse INPS (in relazione ai diversi codici Ateco)
E fino a queste voci di settembre che sono insorte con questo ottuso limite di 30.000 quanti sono i “già da tempo pensionati” (compresi nei nuovi 400.000 aderenti al regime forfettario quest’anno) che avevano scelto di aprire una p.iva ?
Almeno la metà.
Tutta gente che certamente adesso chiuderà (e nessuno aprirà più nulla) se dovrà farlo in regime ordinario (spesometri trimestrali, , dich iva. trimestrali, Pagamenti trimestrali iva, compilazioni per Isa (ex studio di settore) e tanta altra burocrazia (da elevate spese-commercialista)
Non ne vale proprio la pena per fatturati ottenuti in regime di lavoro con p.iva “low-da pensionati” da .circa 40 mila lordi annui.
Non pensiamo infatti al limite superiore dei 65.000 previsto dal nuovo forfettario.
Per chi sa come si svolge il lavoro autonomo, anche solo 40.000 lordi/anno, significa darsi da fare (arrabattarsi ancora) ogni giorno per produrre, ogni mese, un dodicesimo di tale importo.
Il che avrebbe un senso solo operando in regime forfettario.
Quindi ancora una volta in Italia, per questo limite stupido, si rinuncia a potenziali 3.000 miliardi di entrate IRPEF, facilmente ottenibili invece proprio “incentivando” 1.000.000 almeno di questi “lupi grigi” con pensioni fra i 1.700 e i 2.700 nette a “fare ancora qualcosa ma in proprio” in forfettario dai loro 65 anni circa ai 75 anni
Ma questa idea stupida del limite di 30.000, se approvata, farà sì che almeno un altro 1.000.000 potenziale di persone (ma sono circa.3.000.000 i pensionati totali in quel range non entrerà mai in un regime “complicato” come l’attuale ordinario.
E’ tutta gente che, per definizione, ha una pensione sufficiente per vivere abbastanza bene lo stesso, ma per le quali un reddito aggiuntivo netto di circa 1.5 milioni (una media mensile netta dai 40.000 lordi tolte tasse e spese) da regime semplificato, poteva essere interessante (lavorando finalmente in modalità autonoma).
E infatti tutta gente fondamentalmente onesta, che quindi preferirà non fare più nulla, visto questo stupido orientamento del limite dei 30.000 (1.700 mensil) di cui si parla
Quella dei pensionati NON È’ UNA CATEGORIA “ASSIMILABILE” AI DIPENDENTI come recita la proposta della niova manovra.
.I pensionati intellettuali del range 1700-2700 netti mensili sono “tutt’altra cosa”, sia come skill che come motivazioni.
Bene, forse si vuole mandare ai giardinetti.
Ma invece è tutta gente che ancora fa sport, si tiene in forma e, pur non volendo più lavorare molto, potrebbe ancora dare un notevole contributo alle casse dello stato (oltre una piccola aggiunta al proprio regime di vita)
Così invece butteremo alle ortiche una potenzialità di gettito IRPEF di non meno di 3.000 miliardi
Che spreco !
La risultante di una mentalità tutta italiana !
per chi questo anno ha la flat tax e un reddito da pensione di oltre 30000 euro non potra’ piu usufruire della falt tax (65000) ?
Se si cosa conviene fare se si vuole continuare a lavorare?
Buongiorno Michele,
Esatto, se le novità contenute nella Legge di Bilancio 2020 verranno approvate in via definitiva (molto probabile) se si ha un reddito di lavoro dipendente o ad esso assimilato come la pensione superiore a 30.000 euro non si potrà più applicare il Regime forfettario e si dovrà passare al Regime ordinario.
Purtroppo, non ci sono molte soluzioni, se si vuole continuare la propria attività autonoma si dovrà passare al Regime ordinario.
Il Regime ordinario, a differenza di quello forfettario, prevede che il reddito conseguito con il lavoro autonomo cumuli con quello di pensione e, pertanto, si dovrà applicare ad esso l’aliquota Irpef del relativo scaglione.
La ringraziamo e le auguriamo una buona giornata.
Nel testo della precedente nota ovviamente si parla di 3 miliardi aggiuntivi per l’Irpef e circa altrettanti per INPS (oppure 3,000 ma con la virgola)
Nel testo della mia precedente nota ovviamente si parla di 3 miliardi aggiuntivi per l’Irpef e circa altrettanti per INPS (oppure 3,000 ma con la virgola)