Quanto costa aprire Partita Iva per traduttori

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Partita Iva per traduttori, quanto costa?

Se sei un traduttore o un interprete e hai deciso di svolgere la tua attività in autonomia, dovrai analizzare la tua situazione per decidere la strada da percorrere più adatta alle tue esigenze. In questo articolo ti spieghiamo quanto costa aprire Partita Iva per traduttori.

Prestazione occasionale o Partita Iva?

Ti sarà capitato di sentire parlare di prestazione di lavoro occasionale. Per lavoro occasionale si intende qualsiasi tipo di attività lavorativa che non prevede abitualità, continuità e vincoli di subordinazione.

Se invece sai già che il tuo rapporto di lavoro sarà continuativo e abituale, allora dovrai valutare l’apertura della Partita Iva. Il passo successivo sarà analizzare punto per punto cosa dovrai fare per sapere quanto costa aprire Partita Iva per traduttori.

Qual è codice Ateco per traduttori

La prima cosa che dovrai fare è individuare il tuo codice Ateco, ovvero una sequenza numerica che classifica l’attività. Nel tuo caso specifico sarà il seguente:

  • 70.30.00: traduzione e interpretariato.

In questo modo potrai:

  • Iscriverti alla Gestione Separata INPS a cui verserai i contributi, in quanto libero professionista.

Ora non ti resta che scegliere il Regime fiscale più adatto alle tue esigenze.

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Regime forfettario

Il Regime forfettario è un Regime fiscale agevolato in quanto prevede delle semplificazioni fiscali e contabili. Non tutti però possono accedervi, quindi sarà necessario valutare di non ricadere in una delle cause di esclusione previste, tra cui quella di non superare i 65.000€ all’anno di ricavi provenienti dalla Partita Iva.

Se deciderai di adottare tale Regime fiscale, dovrai rispettare gli adempimenti fiscali da esso previsti; ti riportiamo di seguito le caratteristiche principali del Regime forfettario.

Fatture

Per quanto riguarda l’emissione delle fatture, dovrai tenere conto di alcuni punti:

  • non dovrai applicare l’Iva in fattura.
  • non è prevista la ritenuta d’acconto.
  • è richiesta l’applicazione della marca da bollo di 2€ se l’importo supera i 77,47€.

Inoltre, potrai emettere sia fatture cartacee che elettroniche: queste ultime saranno obbligatorie solo se emesse nei confronti della Pubblica Amministrazione.

Non sarà possibile usufruire di deduzioni o detrazioni ma ti verrà riconosciuta appunto una spesa forfettaria individuata attraverso il coefficiente di redditività, ovvero una percentuale fissa in base al tuo Codice Ateco, nel tuo caso 78%. La parte rimanente (ovvero il 22%) sarà considerata come spesa da te sostenuta per lo svolgimento dell’attività.

Imposta sostitutiva

Se adotterai questo Regime, dovrai versare l’imposta sostitutiva che verrà applicata al tuo Reddito Imponibile = ricavi (incassi dell’anno di riferimento) per coefficiente di redditività (78%).

L’imposta sostitutiva con aliquota del 15% che dovrai versare, potrà essere ridotta al 5% per i primi cinque anni se rispetti alcuni requisiti:

  • non aver svolto attività d’impresa per i tre anni precedenti all’apertura della Partita Iva;
  • l’attività svolta come lavoratore autonomo non deve essere una prosecuzione di un’attività precedente svolta come dipendente o autonomo (sono esclusi i periodi di pratica obbligatoria);
  • se rilevi un’attività già avviata da un altro soggetto, devi verificare che l’ammontare di incassi generati l’anno precedente dall’attività, siano in linea con quelli richiesti per aderire al Regime forfettario.

Se accedi alla riduzione al 5%, a partire dal sesto anno di Partita Iva l’aliquota sarà direttamente del 15%.

Contributi

I contributi che dovrai versare dipendono dall’attività svolta: nel caso specifico dei traduttori o interpreti, i contributi sono dovuti alla Gestione Separata INPS. Tale Gestione prevede il versamento dei contributi per il 25,98% del Reddito Imponibile.

Regime ordinario semplificato

Se non rispetti le condizioni per l’applicazione del Regime forfettario oppure il forfettario non conviene per la tua situazione soggettiva, potrai applicare il Regime Ordinario. Di seguito le caratteristiche principali del Regime ordinario semplificato (semplificato perché per attività con ricavi fino a 400.000 o 700.000 euro la gestione è semplificata per alcuni aspetti, come ad esempio esonero dall’obbligo della presentazione del Bilancio).

Fatture

In questo caso, quando vorrai emettere fattura dovrai ricordarti di:

  • Applicare l’Iva
  • Applicare la ritenuta d’acconto del 20% (sempre che tu non ti iscriva in Camera di Commercio)

A differenza del Regime forfettario, la fatturazione elettronica è sempre obbligatoria.

Imposte

Per calcolare il Reddito Imponibile, sul quale andrai a pagare le imposte, dovrai sottrarre ai ricavi i costi, quindi le spese effettivamente sostenute legate all’attività in Partita Iva. Al reddito imponibile così ottenuto, verrà applicata l’IRPEF che seguirà un sistema progressivo a scaglioni e le addizionali regionali e le comunali, la cui percentuale dipende dagli enti locali della tua zona.

Contributi

Anche applicando il Regime ordinario, i contributi saranno dovuti alla Gestione Separata INPS con aliquota al 25,98% per l’anno 2021.

La scelta del Regime Ordinario Semplificato può essere vantaggiosa nel momento in cui ti rendi conto di avere spese importanti che vorrai portare in deduzione o detrazione, oppure sarà una scelta obbligata nel momento in cui si ricadrà in una causa delle cause di esclusione al Regime forfettario.

Quanto costa aprire Partita Iva per traduttori se sei anche dipendente

Se hai deciso di aprire una Partita Iva e contemporaneamente sei un lavoratore dipendente, non ti devi preoccupare: le due cose non si escludono a vicenda.

Per quanto riguarda il Regime forfettario, devi tener conto di due cause di esclusione che in questo caso ti riguardano direttamente:

  • I redditi percepiti da lavoro dipendente nell’anno precedente, non devono essere superiori a 30.000€. Se il lavoro subordinato è cessato entro il 31/12 dell’anno precedente, non opera la causa di esclusione;
  • Non potrai fatturare prevalentemente (più del 50%) al tuo attuale datore di lavoro o a quello avuto nei due anni precedenti l’apertura della Partita Iva o verso soggetti ad esso riconducibili direttamente o indirettamente. Da questa condizione, sono esclusi i periodi di pratica obbligatoria.

Se applichi alla tua Partita Iva il Regime forfettario, i redditi percepiti da lavoratore dipendente e quelli percepiti da Partita Iva non faranno cumulo. Al contrario, applicando il Regime ordinario semplificato faranno cumulo e su di essi verserai l’IRPEF a scaglioni più alti.

Per quanto riguarda i contributi, dovrai versarli alla Gestione Separata INPS in percentuale ridotta sia che tu svolga un lavoro part-time o full-time: passerai dal 25,98% al 24%.

Ricordati sempre che, indipendentemente dal Regime Fiscale che adotterai, dovrai sincerarti di non fare concorrenza al tuo datore di lavoro. Se poi sei un dipendente pubblico, dovrai chiedere l’autorizzazione all’ente per cui lavori per poter intraprendere attività autonoma.

Partita Iva per traduttori: prestazione lavorativa verso l’estero

Se hai aperto la Partita Iva in Italia ma hai anche clienti all’estero, dovrai tenere conto di piccoli accorgimenti per non incorrere in sanzioni.

Se vuoi prestare i tuoi servizi nei confronti di un altro stato appartenente all’Unione Europea dovrai iscriverti al VIES (un sistema che verrà utilizzato per verificare che la Partita Iva sia valida per operazioni estere).

Se questo cliente è iscritto a sua volta al Vies dovrai presentare trimestralmente il modello Intrastat: in tale modello, da presentare all’Agenzia delle Dogane, saranno riportate le fatture intracomunitarie da te emesse con i rispettivi Codici di attività svolta.

Nella fattura che emetti nei confronti di soggetti di un altro stato UE dovrai indicare nelle note “Reverse charge”.

Per quanto riguarda i paesi extra-europei, la tassazione Iva viene applicata nello stato in cui si trova il cliente. Quindi nella tua fattura dovrai indicare la voce “operazione non soggetta ad Iva” (Articolo 7-Ter DPR633/72).

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