Indice
- 1 Quanto costa aprire Partita Iva per consulente imprenditoriale
- 2 Codice Ateco Partita Iva per consulente imprenditoriale
- 3 Quale Regime fiscale scegliere per aprire Partita Iva per consulente imprenditoriale
- 4 Regime forfettario o Regime ordinario: quale scegliere
- 5 Lavoro dipendente e Partita Iva per consulente imprenditoriale
- 6 Partita Iva per consulente imprenditoriale clienti residenti all’estero
Quanto costa aprire Partita IvaImposta sul Valore Aggiunto. Imposta indiretta che colpisce il consumatore finale. Attualmente è l’imposta in Italia che assicura il maggior prelievo fiscale. Questa particolare tipologia di tributo è oggetto di “armonizzazione” europea, ciò significa che sostanzialmente vi saranno le medesime regole all’interno dei Paesi membri,... Leggi per consulente imprenditoriale
La necessità di aprire una Partita Iva come consulente nasce dal fatto che l’attività che stai svolgendo per i tuoi clienti sia di tipo continuativo, abituale e quindi non occasionale.
Non potrai continuare ad utilizzare la ritenuta d’acconto (tipica della prestazione occasionale), ma sarà necessario scegliere il Regime fiscaleIl Regime fiscale rappresenta l’insieme di documenti e comportamenti da tenere, previsti dalla normativa, che garantiscono il rispetto delle regole fiscali. Nell’ordinamento italiano sono presenti un regime ordinario, un regime ordinario leggermente semplificato (riservato alle attività che hanno conseguito ricavi inferiori a 400.000 euro se... Leggi più appropriato per le tue esigenze.
Codice Ateco Partita Iva per consulente imprenditoriale
Prima di analizzare quanto costa aprire Partita Iva per consulente imprenditoriale, dovrai individuare il tuo codice ATECO attraverso il sito dell’ISTAT. Nel tuo caso specifico il Codice Ateco sarà:
- 70.22.09: altre attività di consulenza imprenditoriale e altra consulenza amministrativo-gestionale e pianificazione aziendale
Che include:
– consulenza, orientamento e assistenza operativa ad imprese private e al settore pubblico
– consulenza gestionale e consulenza direzionale: politica e strategia aziendale e di pianificazione, organizzazione, efficienza e controllo, gestione dell’informazione, sviluppo e ristrutturazione aziendale eccetera
– consulenza in materia di gestione finanziaria: predisposizione di metodi o procedure contabili, programmi di contabilizzazione delle spese, procedure di controllo di bilancio
– gestione tecnico-finanziaria degli scambi ed investimenti internazionali
– consulenza in materia di gestione del marketing: analisi e formulazione di una strategia di marketing, formulazioni di politiche in materia di servizio clienti, di prezzi, canali di pubblicità e distribuzione, design eccetera
– consulenza in materia di gestione delle risorse umane: politiche, pratiche e procedure nel campo delle risorse umane; reclutamento, compensi, benefici, misurazione e valutazione delle prestazioni; adeguamento ai regolamenti governativi nell’ambito della salute, della sicurezza, delle retribuzioni e dell’equità di trattamento dei lavoratori eccetera
– consulenza in materia di gestione della produzione: miglioramento delle procedure e sistemi di produzione, automazione del processo di produzione, sicurezza, vigilanza e protezione degli impianti
– consulenza ed assistenza per il conseguimento di certificazioni di qualità
– consulenza sulle fasi di avvio di un’impresa (start up)
Sono quindi comprese in questo Codice Ateco tutte le attività di consulenza in ambito gestionale, finanziario, marketing, risorse umane, avvio di attività ecc.
Superato questo primo passaggio dovrai provvedere a comunicare l’inizio della tua attività all’Agenzia delle EntrateAgenzia pubblica italiana che si occupa della gestione delle entrate fiscali italiane. Può in qualsiasi momento svolgere controlli ed accertamenti per verificare il rispetto delle norme di tipo fiscale e tributario da parte dei contribuenti. Questo ente possiede un proprio statuto e appositi regolamenti che... Leggi attraverso il Modello AA9/12. Potrai inviare il documento per via telematica in modo autonomo oppure avvalerti dell’aiuto di un professionista da te indicato.

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Quale Regime fiscale scegliere per aprire Partita Iva per consulente imprenditoriale
Attualmente in Italia il Regime fiscale che prevede più agevolazioni è il Regime forfettario. Questo però prevede dei requisiti per potervi aderire, quindi il primo passo che dovrai fare sarà verificare di rispettarli, in caso contrario dovrai optare per il Regime ordinarioRegime fiscale ma che prevede l’adempimento di tutti gli obblighi previsti dalla legge. Si differenzia dai regimi agevolati che consentono l’applicazione di vantaggi sia a livello contabile che a livello fiscale. Questo tipo di regime comporta il rispetto di procedure contabili articolate, l'applicazione dell'Iva in... Leggi semplificato.
Nella valutazione che dovrai fare in merito al Regime fiscale da adottare, e di conseguenza venire a conoscenza di quanto costa aprire Partita Iva, dovrai tenere a mente alcuni punti chiave che ti potranno aiutare in tale scelta:
- Prevedere le spese che dovrai sostenere per la tua attività. Infatti nel Regime forfettario le spese che ti vengono riconosciute sono quelle calcolate attraverso il coefficiente di redditività che, nel caso del Codice Ateco 70.22.09 è del 78%. Questo significa che, ad esempio, su € 1.000 di incassi ti verranno riconosciuti € 220 di spese ed € 780 saranno soggetti ad imposte e contributi. Questo fattore è da analizzare in quanto se per lo svolgimento della tua attività sostieni spese maggiori del 22%, forse il Regime forfettario potrebbe non essere per te conveniente.
- Il Regime forfettario non prevede la possibilità di applicare deduzioni/detrazioni IrpefL’imposta sul Reddito delle Persone Fisiche, il presupposto che fa sorgere l’obbligazione tributaria è rappresentato dalla percezione di una delle 6 categorie di reddito elencate all’interno del TUIR: redditi fondiari, redditi di capitale, redditi di lavoro dipendente, redditi di lavoro autonomo, redditi di impresa, redditi... Leggi. Dovrai pertanto anche verificare che i vantaggi derivanti dall’applicazione del forfettario non vengano vanificati dalla perdita della possibilità di godere delle deduzioni/detrazioni Irpef di cui avresti diritto in base alla tua situazione personale
Regime forfettario o Regime ordinario: quale scegliere
La prima cosa da fare è prendere in esame i punti fondamentali che ti faranno comprendere quali sono i costi per aprire Partita Iva per consulenti imprenditoriali o aziendali.
Fatture
Per quanto riguarda le fatture nel Regime forfettario:
- non è prevista l’applicazione dell’Iva.
- non prevede ritenuta d’acconto.
- richiede l’applicazione della marca da bollo di 2€ se l’importo supera i 77,47€.
- non è obbligatoria l’emissione di fatture elettroniche ma sono consentite anche le fatture cartacee.
Nel Regime ordinario invece:
- deve essere riportata l’Iva in fattura.
- deve essere inserita la ritenuta d’acconto (20%) se l’attività lo richiede.
- è obbligatorio emettere fattura elettronica.
Imposte
Un’altra sostanziale differenza tra i due Regimi fiscali la troverai nelle imposte.
Il Regime forfettario prevede infatti un solo tipo di imposta, ovvero l’imposta sostitutiva che andrai ad applicare al tuo Reddito imponibileIl reddito imponibile è la base sulla quale si calcolano imposte e contributi da versare. Nel Regime Forfettario, il reddito imponibile si ottiene dall'applicazione del coefficiente di redditività ai ricavi conseguiti. E' sul reddito imponibile così ottenuto che si calcolano l'imposta sostitutiva e i contributi... Leggi con un’aliquota al 15%. Potrai chiedere inoltre una riduzione al 5% per i primi 5 anni di attività se rispetterai alcuni requisiti:
- non aver partecipato ad attività d’impresa nei i tre anni precedenti all’apertura della Partita Iva.
- l’attività svolta come lavoratore autonomo non deve essere una prosecuzione di un’attività precedentemente svolta come dipendente o in autonomia (sono esclusi i periodi di pratica obbligatoria).
Nel Regime Ordinario sarai soggetto al versamento dell’Irpef a scaglioni e ad addizionali regionali, comunali che dipenderanno dagli enti locali della tua zona. Saranno applicate al tuo RedditoInsieme delle entrate conseguite da un soggetto in un determinato periodo di tempo - in genere coincidente con l'anno solare - a seguito dell'esercizio di un'attività, del godimento di un bene o dell'effettuazione di una operazione. Leggi Imponibile individuato dalla differenza tra ricavi (incassi) e costi (spese sostenute).
ContributiI contributi, come suggerisce il nome, sono una tipologia di tributo che viene richiesto obbligatoriamente al soggetto contribuente da parte della Pubblica Amministrazione. Quindi i contributi sono prelievi coattivi di ricchezza (prelevati dallo Stato o dalla Pubblica Amministrazione in forza della loro potestà impositiva). Essi... Leggi
In quanto libero professionista, i contributi che dovrai versare alla Gestione Separata INPS saranno pari al 25,98% del tuo Reddito Imponibile.
Lavoro dipendente e Partita Iva per consulente imprenditoriale
L’attività da lavoratore dipendente non ti impedisce di aprire la tua Partita Iva e lavorare in modo autonomo, ti basterà non fare concorrenza al tuo datore di lavoro (come stabilito da contratto) e chiedere l’autorizzazione nel caso lavorassi per un ente pubblico.
Se vorrai adottare il Regime Forfettario, dovrai sincerarti di non ricadere nelle due cause di esclusione che ti riguardano direttamente:
- il reddito percepito come lavoratore dipendente nell’anno precedente all’apertura della Partita Iva, non deve superare i 30.000€. Se il lavoro subordinato è cessato nell’anno precedente, non rientri in questa categoria.
- Non potrai emettere più del 50% delle fatture al tuo attuale datore di lavoro o a quello avuto nei due anni precedenti l’apertura della Partita Iva o verso soggetti ad esso direttamente riconducibili (fanno esclusione i periodi di pratica obbligatoria).
Se adotterai il Regime Forfettario, i redditi percepiti dalla tua Partita Iva non faranno cumulo con quelli percepiti come dipendente. Al contrario invece se adotterai il Regime Ordinario Semplificato. Infatti sarai posizionato in uno scaglione più alto per il saldo dell’IRPEF.
Per i contributi ti sarà riconosciuto il versamento in percentuale ridotta: passerai dal 25,98% al 24%.
Partita Iva per consulente imprenditoriale clienti residenti all’estero
Se il cliente per cui stai lavorando si trova all’estero, dovrai adottare due comportamenti diversi a seconda che questo si trovi in un paese europeo o extra-europeo.
Paesi UE
Se il tuo cliente si trova in un paese dell’unione Europea o in un paese che aderisce all’accordo sullo spazio economico (Norvegia, Islanda, Liechtenstein) dovrai:
- iscriverti al Vies, il sistema di verifica della Partita Iva al quale dovrà essere iscritto anche il tuo cliente.
- Emettere il modello Intrastat: un documento da inviare all’Agenzia delle Dogane per informarla delle operazioni effettuate tra soggetti UE con Partita Iva.
- Apporre in fattura la dicitura “Reverse chargeIl Reverse charge, ovvero l'inversione contabile, è la dicitura che devi apporre nelle fatture che come contribuente forfettario emetti verso clienti per i quali presti servizi appartenenti all'Unione Europea. Attraverso il meccanismo del reverse charge, il cedente/prestatore emette la fattura non indicando l’IVA in quanto... Leggi”.
Paesi Extra-UE
Se la prestazione lavorativa avviene per un cliente non residente in uno stato dell’Unione Europea, quando emetti fattura, invece della voce “reverse charge” bisognerà apporre “operazione non soggetta ad IVA”. Queste fatture non saranno da inserire nel modello IntrastatSistema di rilevazione dei dati statistici fiscali riguardanti lo scambio di merci tra i Paesi membri dell'Unione europea. Prevede l'obbligo, a carico dei soggetti Iva che effettuano operazioni di acquisto o cessione di merci con i soggetti Iva residenti in altri Stati membri dell'Unione, di... Leggi perché si riferisce solo a Stati dell’Unione EuropeaPaesi che fanno parte della Comunità europea in ordine alfabetico: Austria, Belgio, Bulgaria, Cipro, Croazia, Danimarca, Estonia, Finlandia, Francia, Germania, Grecia, Irlanda, Italia, Lettonia, Lituania, Lussemburgo, Malta, Paesi Bassi, Polonia, Portogallo, Regno Unito, Repubblica Ceca, Romania, Slovacchia, Slovenia, Spagna, Svezia, Ungheria. Essa è un’organizzazione internazionale... Leggi.