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Quante tasse pagherò all’anno se apro partita Iva come assistente sociale?

Vorrei iniziare una collaborazione di libera professione come assistente sociale. La fatturazione annua si aggira intorno ai 14 mila euro.

Quanto pagherei all’anno di tasse da assistente sociale in Partita Iva?

Prima di dirle quali tasse dovrà versare da assistente sociale in Partita Iva forfettaria, le ricordiamo che per adottare il Regime forfettario è necessario essere in possesso di tutti i requisiti richiesti:

Limiti forfettario.

Per l’attività di assistente sociale potrà adottare il seguente codice Ateco:

  • 88.99.00 – Altre attività di assistenza sociale non residenziale n.c.a.
    che include:

    • servizi sociali, di counselling, di assistenza sociale, di aiuto ai profughi ed immigrati, di orientamento e simili, svolti a favore di individui o famiglie, presso il loro domicilio od altrove, ed erogati da enti pubblici o da organizzazioni private, da organizzazioni di soccorso alle vittime di calamità e da organismi nazionali o locali di autosostegno, nonché da specialisti che forniscono servizi di consulenza
    • attività di tutela e di orientamento per bambini ed adolescenti
    • attività finalizzate all’adozione e alla prevenzione di maltrattamenti a danno di minori e donne
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    • consulenza in materia di bilanci familiari, attività dei consultori matrimoniali e familiari
    • assistenza alle vittime di calamità, profughi, immigrati eccetera, incluso l’allestimento di strutture di rifugio temporanee
    • accertamento del diritto al ricevimento di aiuti, sotto forma di sussidi per l’affitto o di buoni per generi alimentari
    • strutture di accoglienza diurna per senzatetto ed altri gruppi socialmente svantaggiati
    • attività di beneficenza, raccolta di fondi o altre attività di supporto, finalizzate ad opere di assistenza sociale

Al suddetto codice Ateco è associato un coefficiente di redditività pari al 78%.

Tale codice Ateco le permetterà di inquadrarsi come libero professionista e versare i contributi alla Gestione Separata Inps al 26,23%.

Oltre ai contributi, se adotterà il forfettario, dovrà versare anche l’imposta sostitutiva al 15% o al 5% se rispetterà i requisiti richiesti:

Imposta sostitutiva 5%

Vediamo ora un esempio, supponendo che i suoi ricavi siano pari a 14.000 euro e supponendo che lei possa applicare l’aliquota dell’imposta sostitutiva al 5%.

Le indichiamo inoltre che in sede di Dichiarazione dei redditi dovrà versare sia il saldo che l’acconto di imposta sostitutiva e di contributi pertanto, in sede di prima Dichiarazione dei redditi, le sembrerà di subire una sorta di “doppia tassazione”: dalla seconda Dichiarazione il meccanismo prenderà il giusto via e potrà dedurre i contributi versati dal reddito imponibile lordo per ottenere il reddito imponibile netto su cui verrà calcolata l’imposta sostitutiva.

Ricavi 2023 (inteso come fatture incassate) = 14.000 €

Reddito imponibile (ricavi x coefficiente di redditività) = 14.000 €x 78% = 10.920 €

Imposta sostitutiva 5% (reddito imponibile x 5%) = 10.920 x 5% = 546 €

Contributi Gestione Separata Inps (reddito imponibile x 26,23%) = 10.920 x 27% = 2.864,31 €

A giugno del 2024, in sede di prima Dichiarazione dei redditi, verserà:

  • saldo imposta sostitutiva 2023 = 546 €
  • saldo contributi 2023 =2.864,31 €
  • 1° acconto 50% imposta sostitutiva 2024 = 546 x 50% = 273 €
  • 1° acconto 40% contributi 2024 = 2.864,31 x 40% = 1.145,72 €

L’importo risultante potrà essere suddiviso fino a 6 rate.

Il 30 novembre 2024 dovrà versare:

  • 2° acconto 50% imposta sostitutiva 2024 = 546 x 50% = 273 €
  • 2° acconto 40% contributi 2024 = 2.864,31 x 40% = 1.145,72 €

Tale importo, detto versamento unico, non potrà essere suddiviso e dovrà essere corrisposto in un’unica soluzione.

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