Domande e Risposte

Quale regime conviene adottare per un e-commerce?

Ho intenzione di aprire un e-commerce. Quale regime conviene adottare?

Non possiamo dirle quale regime conviene adottare per il suo e-commerce, in quanto non conosciamo i dettagli della sua situazione. Possiamo, però, fare una panoramica generale e indicarle le differenze tra Regime Forfettario e Regime Ordinario Semplificato. 

Regime Forfettario

Se vorrà adottare il regime Forfettario per la sua Partita Iva dovrà sincerarsi di rispettare tutti i requisiti da esso previsti: Limiti regime forfettario

L’attività di e-commerce prevede che alla base vi sia una compravendita: compra un bene nuovo e lo rivende senza apportarvi modifiche.

Per l’attività di e-commerce, il codice Ateco che dovrà adottare è il seguente:

  • 47.91.10 – Commercio al dettaglio di qualsiasi tipo di prodotto effettuato via internet

Se potrà adottare il regime Forfettario, il reddito imponibile si calcolerà applicando ai ricavi dell’anno (intesi come fatture incassate) il coefficiente di redditività: percentuale associata ad ogni codice Ateco.

In questo caso il coefficiente di redditività è del 40%: ciò significa che il 40% dei suoi ricavi saranno soggetti ad imposta e contributi, il restante 60% le verrà riconosciuto come “spesa forfettaria”.

Dovrà iscriversi come Commerciante in Camera di Commercio, alla quale verserà il Diritto Camerale annuale che oscilla tra i 50€ e i 100€ a seconda della Camera di Commercio, e versare i contributi alla Gestione Commercianti Inps secondo questo schema:

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  • per un reddito compreso tra 0€ e 17.504€ verserà contributi fissi di circa 4.200€; 
  • superato il reddito minimale di 17.504€, oltre ai contributi fissi, li verserà anche in percentuale al 24% circa.

Il regime Forfettario prevede inoltre il versamento di un’unica imposta con aliquota al 15%, che potrà essere ridotta al 5% per i primi cinque anni di attività se rispetta alcune condizioni: Regime forfettario imposta sostitutiva 5%

Non si applica l’Iva in fattura ma il bollo di 2 euro per gli importi superiori a 77,47 euro e il reddito prodotto con questo tipo di regime non fa cumulo con altri redditi.

Non è inoltre possibile “scaricare” alcuna spesa sostenuta per la propria attività.

I requisiti per il Forfettario si valutano a inizio anno o all’apertura, quindi se a oggi rispetta tutti i limiti previsti potrà adottare il Forfettario.

Se al 31 Dicembre 2023 avrà superato il limite degli 85.000 euro (riproporzionati ai giorni di attività) a partire dal 1° Gennaio 2024 dovrà adottare il regime Semplificato.

Se in corso d’anno supererà i 100.000 euro (riproporzionati ai giorni di attività) a partire dalla fattura che le farà oltrepassare il limite dovrà adottare il Regime Semplificato.

 

Regime Semplificato

Con il regime Semplificato il reddito imponibile (il totale su cui andrà a versare imposta e contributi) sarà calcolato sottraendo ai ricavi (intesi come incasso e non fatturato):

  • i costi sostenuti; 
  • eventuali oneri deducibili (contributi previdenziali, contributi per collaboratori domestici, donazioni a istituzioni religiose, etc.); 
  • l’ammontare delle imposte dovute (Irpef, addizionali, Irap), dopo aver sottratto alle stesse le eventuali detrazioni (per figli a carico, spese sanitarie, interessi sul mutuo, ristrutturazioni edilizie, etc.);
  • l’ammontare dei contributi previdenziali dovuti all’Inps o alla propria Cassa Previdenziale Specifica.

Inoltre il reddito da Partita Iva in regime Semplificato fa cumulo con gli altri redditi percepiti e soggetti ad Irpef.

Sarà soggetto al versamento dell’Irpef secondo il sistema a scaglioni, in base al reddito percepito:

  • 1° scaglione: reddito compreso tra 0 e 15.000 euro. Aliquota IRPEF pari al 23%;
  • 2° scaglione: reddito tra 15.001 euro e 28.000 euro. Aliquota IRPEF prevista del 25%;
  • 3° scaglione: redditi compresi tra 28.001 e 50.000 euro. Aliquota IRPEF pari al 35%;
  • 4° scaglione: oltre 50.000 euro. Aliquota IRPEF è del 43%.

Sarà soggetto al versamento dell’Iva trimestrale e al suo saldo annuale a seconda della compensazione tra Iva delle fatture di vendita e quelle di acquisto.

 

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