Qual è il servizio più adatto per aprire Partita Iva come sviluppatore software?

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Sono uno sviluppatore software, ho sempre lavorato come dipendente e recentemente mi sono licenziato per lavorare invece come libero professionista. Intendo aprire partita iva in regime forfettario, devo acquistare il servizio: “Apertura e contabilità professionisti forfettario ” dallo shop online, corretto?”

 

Per adottare il forfettario è necessario essere in possesso di tutti i requisiti richiesti: Limiti forfettario.

Se la sua attività di sviluppatore/programmatore consiste nella pura consulenza (62.02.00 – “Consulenza nel settore delle tecnologie dell’informatica”) allora potrà inquadrarsi come libero professionista e il servizio adatto alle sue esigenze sarà il seguente:

  • Apertura e contabilità professionisti forfettario, al costo di 279 euro + IVA

Se, al contrario, la sua attività di sviluppatore/programmatore consiste nella progettazione, creazione e sviluppo di software (62.01.00 – “Produzione di software non connesso all’edizione”) allora si classificherà come Artigiano e dovrà iscriversi in Camera di Commercio. Ne consegue che il servizio adatto alle sue esigenze sarà il seguente:

Se si inquadrerà come professionista, allora verserà i contributi alla Gestione Separata Inps al 26,23%.

Nel caso in cui si inquadrerà come artigiano, allora verserà i contributi alla gestione artigiani e commercianti Inps secondo questo schema:

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  • da 0 euro a 17.504 euro verserà contributi fissi pari a 4.208,40 euro;
  • superato il reddito minimale di 17.504 euro, oltre ai fissi verserà anche i contributi in percentuale, al 24% circa sull’eccedenza.

Se adotterà il forfettario e verserà i contributi alla gestione artigiani e commercianti Inps, potrà beneficiare della riduzione del 35% dei contributi: Forfettario – Riduzione contributi artigiani e commercianti.

Oltre ai contributi dovrà versare l’imposta sostitutiva al 15% o al 5% per i primi 5 anni di attività se rispetterà i seguenti tre requisiti:

  1. Non bisogna aver svolto, nei tre anni precedenti all’inizio dell’attività, attività di impresa in forma associata o familiare
  2. L’attività intrapresa non deve essere in alcun modo una continuazione di un’attività precedentemente svolta, sia sotto forma di lavoro autonomo che dipendente (eccezion fatta per i periodi di pratica obbligatori per poter esercitare arti o professioni);
  3. Nel caso in cui venga rilevata un’attività già avviata da un altro soggetto, si deve verificare che l’ammontare di incassi generati l’anno precedente dall’attività, siano in linea con quelli richiesti per aderire al Regime forfettario.

Ne consegue che se svolgerà in partita Iva un’attività che richiede le medesime competenze dell’attività che svolgeva precedentemente come dipendente, allora dovrà fin da subito applicare l’imposta sostitutiva al 15%.

Cogliamo l’occasione per ricordarle che, aprendo Partita Iva in corso d’anno:

  • il limite dei ricavi da rispettare, fissato a 85.000 euro, per adottare il forfettario anche l’anno successivo sarà proporzionato ai giorni di effettiva attività. Ne consegue che, per il 2023, sarà inferiore e dipenderà dal giorno esatto in cui apre la sua Partita Iva;
  • i contributi fissi, pari a 4.208,40 euro, da versare alla Gestione Artigiani e Commercianti Inps, saranno proporzionati ai mesi di attività;
  • il reddito minimale pari a 17.504 euro oltre al quale, oltre ai fissi, verserà anche i contributi in percentuale al 24% circa sull’eccedenza, sarà proporzionato ai mesi di attività.

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