Qual è il codice ateco per aprire partita Iva come produttore musicale, sound designer, compositore e avviare un’attività di vendita online?

Sono un produttore musicale/sound designer/compositore e vorrei avviare un’attività di vendita online con potenziali acquirenti in tutto il mondo (con download digitale immediato del prodotto una volta acquistato) di licenze di utilizzo per banche di suoni create da me, appartenenti però a software non creati da me (per cui il potenziale cliente dovrebbe possedere già il software in questione). Inoltre mi sono appena iscritto a società di collecting e intendo pubblicare i miei brani sulle piattaforme di streaming indipendentemente (oltre a vari potenziali altri utilizzi della mia musica/testi/melodie che potrebbero presentarsi e generare ulteriori royalties strada facendo).  Mi chiedevo: 1) quali sarebbero i codici ateco più adeguati per queste attività? queste attività necessitano immediatamente di una partita iva oppure possono essere svolte “occasionalmente” fino ad una certa cifra? 2) Essendo tutte attività che non sono circoscritte al solo territorio italiano in termini di potenziali vendite nel primo caso e utilizzi della musica nel secondo, vi è il rischio di doppia imposizione? 3) Nel caso in cui i multipli codici ateco utilizzati abbiano redditi imponibili diversi, i redditi andranno separati in base all’attività di ogni codice giusto? 4) A livello previdenziale queste attività descritte rientrano in gestione separata? Non vi è una cassa di previdenza con cifre fisse da versare annualmente insomma vero?

 

Se l’attività che svolge è saltuaria e non continuativa nel tempo, potrà effettuarla tramite ricevute di prestazione occasionale. Fino ai 5.000 euro di ricavi, dovrà versare solo l’Irpef, superati i 5.000 euro, oltre all’Irpef, dovrà versare probabilmente anche i contributi.

Nel momento in cui la sua attività diventa abituale e continuativa nel tempo, dovrà aprire la sua Partita Iva.

Se vorrà adottare il regime Forfettario per la sua Partita Iva dovrà sincerarsi di rispettare tutti i requisiti da esso previsti: Limiti regime forfettario

Secondo quanto da lei descritto, a nostro parere potrà adottare un unico codice Ateco:

  • 59.20.10 – Edizione di registrazioni sonore;

Se potrà adottare il regime Forfettario, il reddito imponibile si calcolerà applicando ai ricavi dell’anno (intesi come fatture incassate) il coefficiente di redditività: percentuale associata al suo codice Ateco che in questo caso è del 67%.

Il suddetto codice Ateco prevede:

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  • l’iscrizione in Camera di Commercio, alla quale verserà il diritto camerale annuale di circa 50€.
  • l’iscrizione alla Gestione Artigiani/Commercianti Inps alla quale verserà contributi fissi di circa 3.900€ fino ad un reddito di 16.243€. Superata tale soglia li verserà nella misura del 24% circa sull’eccedenza.

Se adotterà il regime Forfettario ed essendo iscritto alla Gestione Artigiani/Commercianti Inps, potrà richiedere una riduzione del 35% sui contributi, sia fissi che in percentuale: riduzione contributi Artigiani e Commercianti

Il regime Forfettario prevede inoltre il versamento di un’unica imposta con aliquota al 15%, che potrà essere ridotta al 5% per i primi cinque anni di attività se rispetta alcune condizioni: Regime forfettario imposta sostitutiva 5%

Le confermiamo che non sarà soggetto a una doppia tassazione. Se lei aprirà una Partita Iva italiana e quindi produrrà il suo reddito in Italia, sarà soggetto alla tassazione italiana: pertanto non importa da dove verranno i suoi compensi.

Il comportamento che dovrà tenere nei confronti degli acquisti dei suoi brani dipenderà da come riceverà i compensi. Se i compensi che riceve le saranno riconosciuti direttamente dal cliente (ovvero il cliente le bonificherà i compensi), allora dovrà emettere fattura:

  • nei confronti di aziende: dovrà riportare delle diciture obbligatorie nelle note della fattura (che poi nell’eventualità le forniremo) per dichiarare di non essere soggetto ad Iva (se potrà adottare il regime Forfettario).
  • nei confronti di privati: dovrà emettere fattura solo su loro richiesta (anche in questo caso, dovrà inserire in fattura le diciture obbligatarie per i soggetti esteri), altrimenti dovrà tenere un registro dei corrispettivi.

Se invece riceverà i compensi direttamente dalla piattaforma e quindi riceverà fattura da parte loro, se la piattaforma ha sede all’estero, dovrà riemettere fattura nei suoi confronti con l’importo al lordo delle commissioni che la piattaforma si trattiene.

Se invece riceve la fattura in “Reverse Charge” dovrà integrare l’Iva.

A seconda del caso dovrà tenere dei comportamenti diversi che potranno essere analizzati nel momento in cui si presenterà la situazione.

A nostro parere il codice Ateco da adottare è uno solo. Se in futuro dovrà adottare codici Ateco diversi con coefficienti di redditività diversi, dovrà separare i ricavi delle varie attività e applicare i rispettivi coefficienti di redditività. In questo modo poi sommerà i risultati in modo da calcolare il suo reddito imponibile (questo se potrà adottare il regime Forfettario).

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