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Posso pagare tasse e contributi al 21% con codice Ateco 62.01.00?

Vorrei aprire Partita Iva come web designer. Mi è stato detto che, con codice Ateco 62.01.00, durante i miei primi 5 anni posso pagare tasse e contributi al 21% del fatturato (quindi in percentuale al fatturato e non come tassa fissa), se sotto i 28mila€, corretto? Se un mese fatturo 0€ non dovrò assolutamente pagare nulla di tasse e contributi giusto? Dopo i primi 5 anni andrei a pagare tra tasse e contributi il 27% totale, sempre se fatturo sotto i 28mila€, corretto?

 

Se inizialmente i ricavi da lei previsti non giustificassero il versamento dei contributi fissi previsti dalla Gestione Artigiani Inps (realizzando lei direttamente i siti web sarebbe inquadrato come artigiano), potrà inquadrarsi come libero professionista alla Gestione Separata Inps, verso la quale verserà i contributi pari al 26,23% del suo reddito.

L’aliquota dei contributi in percentuale al fatturato è variata negli anni e raggiungerà il 27% nel 2023.

Per quanto riguarda i primi 5 anni dell’apertura della Partita Iva, tale lasso di tempo si riferisce all’applicazione della riduzione dell’aliquota al 5% dell’imposta sostitutiva: unica imposta da versare prevista dal Forfettario. Potrà applicare tale riduzione se rispetta alcune condizioni (che trova nel link precedente).

Se volesse inquadrarsi da subito come artigiano dovrebbe:

  • iscriversi in Camera di Commercio, alla quale verserà il diritto camerale annuale di circa 50€.
  • iscriversi alla Gestione Artigiani Inps alla quale verserà contributi fissi pari a 3.905,76€ fino ad un reddito di 16.243€. Superata tale soglia li verserà nella misura del 24% sull’eccedenza.

Se adotterà il regime Forfettario, essendo iscritto alla Gestione Artigiani Inps, potrà richiedere una riduzione del 35% sui contributi, sia fissi che in percentuale: riduzione contributi Artigiani e Commercianti.

Le è stato comunicato che l’incidenza della tassazione sui suoi ricavi sarebbe del 21%, adottando il codice Ateco da noi indicato, ed è corretto: è corretto perché l’imposta al 5% e i contributi Inps della Gestione Separata incidono per il 21% dei suoi ricavi. Infatti, l’imposta e i contributi non si pagano sul 100% dei suoi ricavi, bensì sul 67%, motivo per il quale l’incidenza della tassazione sarebbe del 21%.

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Se sarà inquadrato come libero professionista alla Gestione Separata Inps, verserà i contributi pari al 26,23% del suo reddito. Se non emetterà fatture e quindi produrrà ricavi pari a 0 nell’anno di riferimento, non dovrà versare i contributi e anche l’imposta.

Le indichiamo che, in sede di Dichiarazione dei redditi le verrà richiesto di versare, anche gli acconti sia di imposta sia di contributi per l’anno in corso sulla base degli importi versati nell’ultima Dichiarazione dei redditi.

Esempio: se apre Partita Iva nel 2022, in sede di Dichiarazione dei redditi (giugno 2023) verserà imposta e contributi in base al reddito prodotto nel 2022 e, sulla base di quanto conseguito nel 2022, verserà anche i rispettivi acconti per l’anno 2023.

Se nel 2022 non percepirà reddito da Partita Iva (ricavi pari a zero), nella Dichiarazione dei redditi da presentare nel 2023 non verserà niente.

Trascorsi i primi 5 anni di attività, l’imposta sostitutiva sarà del 15%, e pertanto anche l’incidenza percentuale della tassazione sui suoi ricavi sarà maggiore.

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