Partita Iva per insegnante di yoga

Insegnante di yoga: quando aprire la Partita Iva

Come tutti sanno, lo yoga è una disciplina molto antica che nasce in India, la quale apporta benefici fisici e spirituali.

Sempre più persone scelgono infatti di avvicinarsi a tale pratica e sempre più numerosi sono anche coloro i quali scelgono di insegnarlo, dopo aver conseguito la formazione necessaria.

Se vuoi svolgere in modo abituale e continuativo l’attività di insegnate di yoga, in maniera autonoma e gestendo tu il tuo tempo, dovrai aprire la Partita Iva.

Aprendo la tua Partita Iva per insegnate di yoga, potrai dare lezioni ai tuoi clienti, sia negli appositi centri dedicati a tale disciplina o in palestre, sia privatamente.

Vediamo subito nel prossimo paragrafo cosa devi fare se vuoi compiere questo passo.

Partita Iva per insegnante di yoga: come aprirla

Per procedere all’apertura della tua Partita Iva per svolgere l’attività di insegnante di yoga, dovrai compilare l’apposito Modello AA9/12 e inviarlo all’Agenzia delle Entrate la quale, una volta confermata l’attivazione della tua posizione, ti fornirà il Certificato di attribuzione di Partita Iva.

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Nel modello che invierai all’Agenzia delle Entrate dovrai indicare il Codice Ateco che vuoi utilizzare.

Il Codice Ateco qualifica l’attività che svolgerai in Partita Iva e per te che insegnerai yoga è il seguente:

  • 85.51.00 – Corsi sportivi e ricreativi

che include le attività di:
– formazione sportiva (calcio, baseball, basket, cricket eccetera)
– centri e campi scuola per la formazione sportiva
– corsi di ginnastica
– corsi o scuole di equitazione
– corsi di nuoto
– istruttori, insegnanti ed allenatori sportivi
– corsi di arti marziali
– corsi di giochi di carte (esempio bridge)
– corsi di yoga

Infine, essendo tu qualificato come libero Professionista, dovrai iscriverti alla Gestione Separata Inps, a cui verserai i contributi nel momento in cui emetterai le tue fatture verso clienti privati.

Se emetterai fatture verso centri sportivi, palestre, ecc., dovrai iscriverti all’Ex-Enpals (oggi inglobata Inps).

Effettuati questi passaggi, la tua Partita Iva per insegnante di yoga è aperta, ma dovrai ancora scegliere quale Regime fiscale adottare.

Regime Forfettario o Regime Ordinario semplificato?

Il regime fiscale si adotta attraverso un comportamento concludente, emettendo cioè le fatture secondo le regole del Regime fiscale scelto.

Pertanto, prima di iniziare ad emettere la tua prima fattura, dovrai scegliere se adottare il Regime Forfettario o quello Ordinario semplificato.

Andiamo subito ad analizzare le principali differenze tra questi due Regimi fiscali.

Regime Forfettario

  • Requisiti: per poterlo applicare, dovrai rispettare precise condizioni. Se ricadrai anche solo in una delle cause di esclusioni previste, non potrai adottare il Forfettario per la tua Partita Iva;
  • Reddito imponibile: ai ricavi conseguiti dovrai moltiplicare il coefficiente di redditività, una percentuale associata al Codice Ateco che hai adottato. Il coefficiente di redditività per te che sei un insegnante di yoga è del 78%;
  • Spesa riconosciuta: il coefficiente di redditività ti fornisce la percentuale di ricavi che saranno tassati e dall’altra parte la percentuale di ricavi che saranno considerati spesa forfettaria da te sostenuta. Pertanto, nel regime Forfettario non potrai dedurre/detrarre nessun reale costo sostenuto;
  • Imposta sostitutiva: adottando il Forfettario dovrai versare una sola imposta, l’imposta sostitutiva del 15%, la quale può essere ridotta al 5% per i primi 5 anni di attività in specifiche condizioni che analizzeremo in seguito;
  • Fatturazione: potrai emettere fatture cartacee in quanto esonerato dall’obbligo di emissione di quelle elettroniche.

Regime Ordinario semplificato

  • Reddito imponibile: otterrai il reddito imponibile su cui verserai imposte e contributi portando in detrazione/deduzione i costi e le spese da te realmente sostenute, fino a capienza;
  • Imposte: sarai soggetto all’Irpef a scaglioni e addizionali;
  • Fatturazione: sarai obbligato ad emettere fatture elettroniche.

Partita Iva per insegnante di yoga: contributi

Aprendo la tua Partita Iva come insegnate di yoga, come detto in precedenza, dovrai versare i contributi previdenziali.

I contributi dovranno essere versati alla Gestione Separata Inps se emetti le tue fatture verso soggetti privati.

Essendo un Professionista, verserai i contributi alla suddetta Gestione previdenziale per il 25,72% del tuo reddito.

Se, contemporaneamente all’attività di insegnante in Partita Iva svolgi anche un lavoro dipendente o percepisci reddito da pensione, verserai i contributi nella misura ridotta del 24%.

Procediamo a farti un esempio, supponendo tu adotti il Forfettario e abbia conseguito ricavi dalle lezioni di yoga verso privati per 20.000 euro.

Esempio

Ricavi: 20.000 euro

Coefficiente di redditività: 78%

Reddito imponibile: 15.600 euro (20.000 x 78%)

Contributi: 4.012,32 euro (15.600 x 25,72%)

Nel momento in cui lavori invece con associazioni sportive, palestre, ecc. ed emetti le tue fatture verso queste ultime, dovrai versare i contributi all’Ex-Enpals (ora inglobata Inps).

Nelle fatture che emetterei nei confronti di questi soggetti, dall’imponibile che ti dovranno corrispondere dovrai sottrarre il 9,19% in quanto ritenuta Ex-Enpals (parte dei contributi Ex-Enpals a tuo carico).

Per tutte le delucidazioni in merito ai contributi verso l’Ex-Enpals, ti suggeriamo di contattare direttamente tale Cassa previdenziale specifica.

Insegnante di yoga: requisiti per l’imposta sostitutiva al 5%

Se sceglierai di adottare il Forfettario, oltre ai contributi dovrai versare anche l’imposta sostitutiva.

L’imposta sostitutiva può essere del 5% per i primi 5 anni di attività se rispetterai le seguenti condizioni:

  • Nei tre anni precedenti l’apertura della tua Partita Iva non devi aver svolto attività d’impresa, né in forma associata né familiare;
  • L’attività che vai a svolgere in Partita Iva non deve essere in alcun modo una mera prosecuzione di un’attività già svolta in precedenza sotto forma di lavoro autonomo o dipendente;
  • Se rilevi l’attività che era già svolta da un altro soggetto, devi assicurarti che questo abbia rispettato l’anno precedente il limite dei 65.000 euro di ricavi.

Anche in questo caso, ti facciano un esempio di imposta che dovrai versare riprendendo l’esempio fatto nel paragrafo precedente e supponendo quindi che tu abbia conseguito 20.000 euro di ricavi, abbia le condizioni per applicare l’imposta al 5% e che non si siano versati contributi obbligatori nell’anno.

Esempio

Ricavi: 20.000 euro

Coefficiente di redditività: 78%

Reddito imponibile: 15.600 euro (20.000 x 78%)

Contributi: 4.012,32 euro (15.600 x 25,72%)

Imposta sostitutiva 5%: 780 euro (15.600 x 5%)

Pertanto, a fronte di 20.000 euro di ricavi dovrai versare un totale di 4.792,32 euro tra contributi (4.012,32 euro) e imposta sostitutiva al 5% (780 euro).

Partita Iva per insegnante di yoga: come emettere la fattura in Forfettario

Se adotterai il Regime Forfettario per la tua Partita Iva, dovrai emettere le fatture secondo le modalità e regole previste.

Essendo esonerato dall’obbligo di fatturazione elettronica, potrai emettere fatture cartacee.

Nelle fatture che emetti dovrai:

  • Non inserire l’Iva;
  • Non inserire la ritenuta d’acconto;
  • Assolvere l’imposta di bollo attraverso l’applicazione di una marca da bollo del valore di 2 euro per tutte le fatture che emetti di importi superiori ai 77,47 euro;
  • Inserire, se lo vorrai, la rivalsa Inps del 4%: tale scelta è volontaria e se la inserirai l’importo della rivalsa concorrerà alla formazione dei tuoi ricavi.

Ti riportiamo qui di seguito un esempio di fattura, per aiutarti nella sua compilazione, supponendo tu l’abbia emessa nei confronti di un tuo cliente privato.

 

Fattura insegnante di yoga

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