Intervista a Massimo Bortolotti tecnico di laboratorio presso l’Università di Bologna

Intervista a Massimo Bortolotti tecnico di laboratorio presso l’Università di Bologna.

L’ambito universitario è abbastanza faticoso, visto soprattutto da uno come me che ha fatto il precario praticamente per 20 anni.

Dal 2004 a oggi.
La mia esperienza è difficile perché questi contratti si protraggono di anno in anno, quindi sei sempre nell’incertezza.

Poi sai c’è sempre il trovarsi nel posto giusto al momento giusto.

Massimo Bortolotti tecnico di laboratorio presso l’Università di Bologna

Di che cosa ti occupi?

Io lavoro all’università, ho dovuto aprire la Partita Iva con il regime forfettario per un breve periodo per avere la possibilità di collaborare, perché altrimenti non ci sarebbe stata la possibilità di restare lì lavorativamente.

Quindi sono stato indirizzato così dagli uffici dell’università.

È stata una cosa transitoria perché di fatto l’ho anche già chiusa.

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Per l’Università mi occupo di ricerca presso un laboratorio  della facoltà di medicina quindi non sono proprio un libero professionista.

Ora ho chiuso la partita iva perché ho appena vinto un concorso che mi ha reso dipendente dell’università come tecnico di laboratorio. Dopo tanti anni di precariato.

È stato un coincidere di eventi che si sono susseguiti velocemente, nonostante il Covid abbia rallentato tutto per me è avvenuto il contrario.

E come vede l’andamento del settore universitario in particolare quello del suo ambito per i prossimi tre anni?

Diciamo che l’ambito universitario è abbastanza faticoso, visto soprattutto da uno come me che ha fatto il precario praticamente per 20 anni.

Dal 2004 a oggi.

La mia esperienza è difficile perché questi contratti si protraggono di anno in anno, quindi sei sempre nell’incertezza.

Poi sai c’è sempre il trovarsi nel posto giusto al momento giusto.

Il Covid ha influito nel settore universitario al di là del fatto che lei ha avuto un’esperienza opposta?

Sicuramente sì, nel mio caso io faccio il tecnico di laboratorio e non è che puoi farlo da casa. Il mio smart working  è stato per la parte burocratica, ma il lavoro da laboratorio l’ho dovuto fare chiaramente in sede.

Lei ha avuto una breve parentesi con la partita iva ma se dovesse farmi un commento sul Fisco italiano per quella che è stata la sua esperienza cosa direbbe?

Io le posso dire che sono assolutamente fuori da questo mondo, se non avessi avuto l’aiuto della commercialista che avevo con FlexTax non ci avrei cavato i piedi, non le posso dare un giudizio più professionale, perché per me è un mondo lontanissimo dal mio per cui faccio proprio fatica a darle un giudizio più generale.

Invece parlando di FlexTax mi è parso di capire che le è stato di aiuto.

È stata un’esperienza piacevolissima, perché come dicevo in questo ambito ero totalmente ignorante, però qualunque dubbio avessi è stato risolto immediatamente con una professionalità altissima.

La commercialista è stata estremamente disponibile, io scrivevo le mie domande e dubbi e la risposta era velocissima, puntuale e soprattutto chiara. 

Pochi giri di parole, ma concetti chiari e semplici e poi anche le mail che ogni tanto arrivano sulle istruzioni e procedure del sito dell’agenzia delle entrate sono una manna dal cielo per me.

Mi sono veramente trovato benissimo, quasi mi è dispiaciuto chiudere la Partita Iva ahahaha 🙂

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