È la ordinaria metodologia di accertamento prevista dal legislatore per la determinazione del reddito imponibile e del volume d’affari dei contribuenti, condotta attraverso la ricostruzione puntuale (appunto, analitica) di ciascuna categoria reddituale e di ogni singola operazione rilevante ai fini IvaImposta sul Valore Aggiunto. Imposta indiretta che colpisce il consumatore finale. Attualmente è l’imposta in Italia che assicura il maggior prelievo fiscale. Questa particolare tipologia di tributo è oggetto di “armonizzazione” europea, ciò significa che sostanzialmente vi saranno le medesime regole all’interno dei Paesi membri,... Leggi.
Gli uffici dell’Agenzia delle entrate procedono alla determinazione analitica del reddito delle persone fisiche non esercenti attività d’impresa o di lavoro autonomo (contribuenti non obbligati alla tenuta delle scritture contabili), rettificando le dichiarazioni presentate, quando il reddito complessivo dichiarato risulta inferiore a quello effettivo o non spettano, in tutto o in parte, le deduzioni dal reddito o le detrazioni d’imposta indicate nella dichiarazione.
Per i soggetti obbligati, per legge, alla tenuta delle scritture contabili (titolari di reddito di impresa e di lavoro autonomo), l’attività di accertamento si basa sulla contabilità tenuta dal contribuente, considerata nel complesso attendibile.
Il controllo è effettuato rettificando le singole componenti attive o passive del reddito ovvero una o più operazioni rilevanti ai fini Iva.
Per questa categoria di contribuenti, quindi, l’accertamento analitico si fonda in sostanza su una diversa quantificazione del reddito imponibile derivante dagli elementi e dai dati risultanti dalla contabilità (per questo motivo, si parla anche di accertamento contabile).