Flax Tax, la Flat Tax all’italiana

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Flax Tax, la Flat Tax all’italiana

Che gli italiani non abbiano ancora capito bene cosa sia la Flat Tax si capisce già dal fatto che molti la chiamano erroneamente “ Flax Tax “!

A partire dall’inizio dell’anno gli italiani hanno digitato nelle ricerche di Google “ Flax Tax ” oltre 10.000 volte, numero superiore a coloro che hanno ricercato (giustamente!) il termine corretto Flat Tax.

Ma si sa che noi italiani siamo degli esperti nel distinguerci e creare nuovi termini storpiando vocaboli provenienti dalla lingua inglese.

In realtà, dal punto di vista tecnico, non sarebbe neanche del tutto sbagliato coniare una variante del termine Flat Tax, in quanto in Italia verrà applicata una versione diversa rispetto a quella presente negli altri Paesi.

In questo articolo ci permettiamo di continuare a chiamarla Flax Tax, come ci piace a noi!

Flax Tax (Flat Tax): nel mondo

In effetti, se in tutto il resto del mondo la chiamano noiosamente uguale, è perché nelle nazioni nelle quali è presente, essa possiede le stesse semplici caratteristiche: unica aliquota che si applica sul reddito dei contribuenti.

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La Flat Tax nel mondo è quindi un’imposta proporzionale che prevede un’unica aliquota per tutti i livelli di reddito dei contribuenti.

Ad oggi questa tipologia di imposizione è presente in Russia e in altri Paesi dell’est Europa, ma negli ultimi anni sempre più schieramenti politici la stanno inserendo nelle proposte per i sistemi fiscali dei loro Paesi.

Flax Tax (Flat tax): in Italia

In Italia, il neo Governo LegaM5S ha inserito nel suo programma l’intenzione di rivoluzionare il sistema fiscale attraverso l’applicazione della nostra amata “ Flax Tax “.

Se si vogliono giustificare gli italiani che erroneamente la chiamano “ Flax Tax “, si può dire in loro difesa che essa in Italia verrà sì applicata, ma avrà una struttura diversa che in tutti gli altri Paesi.

Questa decisione del Governo deriva dal fatto che la Flat Tax diffusa nel mondo è una vera e propria imposta proporzionale e nel nostro Paese risulterebbe anti-costituzionale.

La Costituzione italiana prevede che il sistema d’imposizione sia progressivo, ovvero che l’aliquota cresca più che proporzionalmente al crescere del reddito.

La “ Flax Tax “ all’italiana sarà quindi strutturata con due differenti aliquote, così da trasformarla in un’imposta (anche se poco) progressiva.

Se il Governo rispetterà gli obiettivi annunciati, la “ Flax Tax “ verrà introdotta nel sistema fiscale italiano a partire dal 2020, dopo che si saranno trovati i fondi per finanziarla.

In realtà fino al 2019 si inizierà un progressivo inserimento indiretto della ” Flax Tax ” attraverso il Regime forfettario.

La Flat Tax e il Regime forfettario.

La struttura prevista per la nostra “ Flax Tax “ è la seguente:

  • Aliquota del 15% per tutti i redditi fino a 80.000 euro;
  • Aliquota del 20% per tutti i redditi superiori.

L’obiettivo principale che il Governo vuole ottenere attraverso l’imposizione della Flax Tax all’italiana è la semplificazione del sistema fiscale e la riduzione della pressione fiscale sui singoli contribuenti.

Infatti questa tipologia di imposta permetterebbe il pagamento di un’imposta più bassa rispetto a quella pagata ad oggi con il meccanismo a scaglioni dell’Irpef e si riuscirebbe così ad incentivare coloro che evadono le tasse a pagare ed essere in linea con la Legge.

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