Fattura per perito industriale

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Fattura per perito industriale

La fattura per perito industriale è un documento fiscale obbligatorio per ciascuna operazione che rientra nel campo dell’applicazione dell’Iva. Questo documento attesta la prestazione di un servizio da parte del professionista in Partita Iva, indipendente dal fatto che l’operazione sia imponibile, non imponibile o esente.

Dovrai emettere fattura per documentare l’avvenuta prestazione. Inoltre consente il diritto di rivalsa da parte del professionista e il diritto alla detrazione da parte del committente.

La fattura deve essere emessa alla fine della prestazione e quindi al momento in cui il professionista riceve il pagamento.

Questa può essere anche emessa per richiedere il pagamento della prestazione, ma in questo caso è sempre meglio inviare una fattura pro-forma: documento che non ha alcuna valenza fiscale. Questo documento è fondamentale per i periti industriali in regime Semplificato, poiché, su ogni fattura emessa, indipendentemente dall’incasso, l’Iva diventa esigibile.

Con la fattura pro-forma invece non si incorre in questo rischio, perché appunto, documento non valido ai fini fiscali e in cui infatti l’Iva non viene riportata.

Se la fattura non viene inviata contestualmente all’avvenuto pagamento, il professionista in Partita Iva avrà tempo 12 giorni per inviare la sua fattura. La regola vale sia per le fatture cartacee che per le fatture elettroniche che andranno trasmesse al Sistema di Interscambio.

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Per le fatture elettroniche la data da riportare è quella dell’avvenuto pagamento e non del giorno di emissione, a meno che i due non coincidano.

Andiamo di seguito ad analizzare come compilare una fattura per periti industriali.

Dati obbligatori della fattura

La fattura può essere divisa in due parti: una più descrittiva e una riferita alla prestazione lavorativa.

Nella prima parte dovrai inserire:

  • i dati del professionista che emette la fattura;
  • i dati del committente: se la fattura è in formato elettronico dovrai aggiungere il codice destinatario o la Pec;
  • il numero progressivo e la data di emissione.

Nella seconda parte dovrai riportare:

  • la descrizione della prestazione;
  • l’imponibile ai fini Iva;
  • l’aliquota Iva da applicare oppure la marca da bollo di 2 euro per importi superiori a 77,47 euro per chi adotta il regime Forfettario;
  • il contributo integrativo pari al 5% del valore della fattura, che scende al 2% per le fatture emesse nei confronti della Pubblica Amministrazione. Il contributo integrativo non  è deducibile se non in casi particolari.

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