Data pubblicazione: 1° luglio 2020
Commissioni dei pagamenti elettronici: il credito d’imposta
Dal 1° luglio 2020 diventa operativo il credito di impostaIl credito di imposta è un credito che il contribuente ha maturato nei confronti dello Stato o di un ente pubblico. Tale credito di imposta può essere... del 30% riconosciuto agli esercenti di attività d’impresaL’impresa è un’attività economica finalizzata alla produzione/distribuzione di beni o servizi. L’impresa è l’attività svolta dall’imprenditore. Perché si possa parlare di attività d’impresa, questa attività deve presentare..., arti o professioni sulle commissioni per i pagamenti elettronici (applicate ad esempio da PayPal, Stripe, ecc) ricevuti da consumatori finali.
Possono beneficiare del credito di impostaL’imposta è un tributo che prevede il prelevamento coattivo di denaro ad un soggetto per il finanziamento della spesa pubblica in generale. Lo Stato impone il pagamento... anche coloro che applicano il Regime forfettario.
Viene definito che si intende:
“per consumatore finale, il soggetto di cui all’art. 3, comma 1, lett. a), del decreto legislativo 6 settembre 2005, n. 206, ovvero “la persona fisica che agisce per scopi estranei all’attività imprenditoriale, commerciale, artigianale o professionale eventualmente svolta”;”
Pertanto, le commissioni che partecipano alla formazione del credito d’imposta sono solo quelle che ti vengono addebitate per i pagamenti elettronici ricevuti dai consumatori finali e NON da chi svolge un’attività imprenditoriale, ad esempio sulle commissioni pagate per un pagamento elettronico ricevuto da un soggetto titolare, come te, di Partita IvaCodice composto da 11 cifre che identifica precisamente una determinata impresa. La sequenza numerica è preceduta dalla sigla identificativa del Paese in cui si esercita l’attività d’impresa....
In questo articolo andremo ad analizzare la disciplina di questo credito di imposta, i riferimenti normativi sono i seguenti:
- Decreto Legge 26 ottobre 2019, n. 124, art. 22, comma 6
- Provvedimento attuazione art 22 comma 5 Decreto legge 26 ottobre 2019 n. 124
- Provvedimento del 29 aprile 2020 dell’Agenzia delle Entrate
Quindi, come funziona questo credito d’imposta?
Credito d’imposta pagamenti elettronici: a chi è rivolto
Possono fruire del credito di imposta sulle commissioni dei pagamenti elettronici gli esercenti di attività d’impresa, arte o professioni con ricaviIncassi percepiti per la cessione di beni o la prestazione di servizi, che caratterizzano l'attività d'impresa. Leggi e compensiI compensi non sono nient’altro che ricavi recepiti per aver prestato un servizio, infatti rappresentano una retribuzione. Viene utilizzato il termine compenso solamente per quanto riguarda i... nell’anno di imposta precedente inferiori ai 400.000 euro.
Viene evidenziato che:
“Per esercenti si intendono tutti i soggetti che esercitano un’attività di impresa, arte o professione, avvalendosi di punti di interazione fisici e/o virtuali, ove tenuti al pagamento delle imposte in Italia. Vi rientrano, ad esempio, esercizi commerciali o liberi professionisti.”
I pagamenti elettronici ammessi
Costituiscono il credito d’imposta le commissioni applicate ai pagamenti effettuati dai consumatori finali attraverso:
- carte di credito di debito
- prepagate emesse da operatori finanziari soggetti all’obbligo di comunicazione previsto dall’art 7, DPR 29
- altri strumenti di pagamento elettronici tracciabili accettati in Italia e offerti da:
- A. prestatori di servizi di pagamento soggetti all’obbligo di comunicazione di cui all’articolo 7, comma 6, del D.P.R. 605/1973;
-
- B. prestatori di servizi di pagamento non ricompresi tra quelli definiti alla lettera a).
Viene anche specificato che ai fini della detraibilità delle commissioni rileva l’accettazione sul territorio nazionale da parte dei soggetti convenzionatori, e non la nazionalità del prestatore che emette carte di pagamento o offre altri strumenti di pagamento elettronici tracciabili: ad esempio, può essere considerata utile ai fini del credito di imposta la commissione relativa a una transazione effettuata con una carta di pagamento emessa da un prestatore di servizi di pagamento statunitense e spesa dal consumatore finale presso un esercente italiano.
Non rientrano invece tra gli strumenti di pagamento elettronico tracciabili, i bollettini postali e gli assegni.
Calcolo credito d’imposta pagamenti elettronici
Costituiscono il credito di imposta le commissioni dovute in relazione a cessioneCessione è il termine giuridico utilizzato per indicare il trasferimento della proprietà dei beni. Se A vende a B un bene, tale attività viene considerata una cessione,... di beni e prestazioni di servizi rese nei confronti dei consumatori finali dal 1° luglio 2020.
Viene definito che:
“per commissione, la commissione applicata all’esercente dal soggetto che stipula con quest’ultimo un contratto di convenzionamento, pagata dall’esercente in relazione a un’operazione di pagamento basata su carta o altro strumento di pagamento elettronico tracciabile effettuata da un consumatore finale. Rientrano nella definizione di “commissione” i costi applicati sul transatto e/o i costi fissi che ricomprendono un numero variabile di operazioni in franchigia anche se includono il canonePagamento periodico dovuto da chi usa un bene di proprietà altrui. di locazioneContratto con cui il locatore dà in godimento al conduttore (locatario) un bene in cambio di un corrispettivo periodico, detto canone. per la fornitura del servizio di accettazione;”
Struttura delle commissioni
Sono presenti sul mercato diverse tipologie di contratti tra esercenti e soggetti convenzionatori per l’accettazione dei servizi di pagamento elettronici; essi possono prevedere, ad esempio:
i) la corresponsione della sola commissione sul transatto (ovvero sulle singole transazioni effettuate) senza canone per la fornitura del servizio di accettazione (es. il canone di locazione per il terminale);
ii) l’applicazione di commissioni sul transatto e di un canone mensile per la fornitura del servizio di accettazione;
iii) il pagamento di tariffe “a pacchetto” che prevedono un costo fisso periodico in cui, oltre alla eventuale fornitura del servizio di accettazione, è ricompreso anche un numero di operazioni in franchigia, al superamento delle quali vengono applicate commissioni sul transatto.
In questi casi, quali commissioni rientrano nel credito d’imposta?
Il credito di imposta spetta per le commissioni sul transatto di cui ai punti i) e ii) e iii); per le tariffe “a pacchetto” di cui al punto iii), il costo fisso periodico, comprensivo di un certo numero di operazioni in franchigia, è considerato commissione ai sensi del presente provvedimento.
Come ti verranno comunicati i dati delle commissioni pagate?
Fin qui abbiamo indicato quali commissioni costituiscono il credito di imposta, ma come fai a tenere traccia delle stesse così da poter calcolare il credito da poter utilizzare?
La Banca d’Italia, con un provvedimento, ha stabilito che i soggetti convenzionatori (ad esempio PayPal, Stripe, ecc) trasmettono agli esercenti, per via telematica entro il 20° giorno del mese successivo al periodo di riferimento, le seguenti informazioni:
- l’elenco, il numero e il valore delle operazioni complessive di pagamento effettuate nel periodo di riferimento;
- il numero e il valore totale delle operazioni di pagamento effettuate da consumatori finali nel periodo di riferimento;
- un prospetto descrittivo delle commissioni addebitate all’esercente nel mese di addebito che illustri:
- l’ammontare delle commissioni totali
- l’ammontare delle commissioni addebitate sul transatto per le operazioni di pagamento effettuate da consumatori finali;
- l’ammontare dei costi fissi periodici che ricomprendono un numero variabile di operazioni in franchigia anche se includono il canone per la fornitura del servizio di accettazione.
Vengono definiti:
- Periodo di riferimento: “il momento in cui sono effettuate le operazioni di pagamento”
- Mese di addebito: “momento di addebito delle commissioni all’esercente”
Tra le modalità di trasmissione per via telematica si annoverano, in via meramente esemplificativa, l’invio delle comunicazioniAvvisi inviati al contribuente, emessi a seguito delle attività di controllo automatico e formale delle dichiarazioni e di liquidazione dei redditi assoggettati a tassazione separata. tramite posta elettronica certificata (PECAcronimo di Posta Elettronica Certificata, è un tipo di posta elettronica che rende i messaggi scambiati tramite questa piattaforma aventi lo stesso valore di una raccomandata con...) e la pubblicazione nell’on-line banking dell’esercente.
Utilizzare il credito d’imposta sulle commissioni dei pagamenti elettronici
Una volta ricevuti i dati come indicato nel paragrafo precedente (sicuramente verranno forniti più dettagli in merito non appena arriveranno le prime comunicazioni delle commissioni di luglio 2020), e quindi sei in possesso dell’importo del 30% della commissione pagata che costituisce il credito di imposta, come puoi utilizzarlo?
Il credito d’imposta e’ utilizzabile esclusivamente in compensazioneModalità di estinzione del debito tributario consistente nella possibilità di compensare, mediante il modello F24, debiti e crediti con i diversi enti destinatari dei versamenti unificati. La compensazione... a decorrere dal mese successivo a quello di sostenimento della spesa e deve essere indicato nella dichiarazione dei redditiLa Dichiarazione dei redditi è il documento attraverso il quale i soggetti contribuenti comunicano all'ente fiscale il proprio reddito sul quale si andrà a calcolare l’imposta dovuta.... relativa al periodo d’impostaPeriodo di riferimento per la determinazione del tributo. di maturazione del credito e nelle dichiarazioni dei redditi relative ai periodi d’imposta successivi fino a quello nel quale se ne conclude l’utilizzo.
Il credito d’imposta non concorre alla formazione del redditoInsieme delle entrate conseguite da un soggetto in un determinato periodo di tempo - in genere coincidente con l'anno solare - a seguito dell'esercizio di un'attività, del....
Esempio
Nel mese di ottobre ti vengono addebitati € 1.000 di commissioni per pagamenti elettronici da parte di consumatori finali. Tale dato potrai verificarlo dalla comunicazione dei dati che ti verrà fornita dal soggetto convenzionatorio.
Hai diritto ad un credito d’imposta del 30%, quindi di € 300, che puoi utilizzare a partire da novembre (mese successivo a quello della spesa) in compensazione con F24L’F24 è il modulo attraverso il quale si versano le imposte determinate dalla dichiarazione dei redditi. Questo modello è stato introdotto per poter pagare con un unico..., basterà indicare in tale modello l’importo e il codice tributoSequenza di numeri e lettere che identifica il tributo, da riportare sul modello di pagamento (F23 e F24). relativo al credito d’imposta.
Il Codice tributoIndica genericamente un qualunque prelievo riscosso in forma coattiva (tasse, imposte, canone Rai eccetera). da utilizzare stabilito dall’Agenzia delle EntrateAgenzia pubblica italiana che si occupa della gestione delle entrate fiscali italiane. Può in qualsiasi momento svolgere controlli ed accertamenti per verificare il rispetto delle norme di... è il 6916.