Contributi Inps con Partita Iva

Regime Semplificato Regime Semplificato

Contributi Inps obbligatori per i possessori di Partita Iva

All’interno di questo articolo parleremo dei contributi Inps con Partita Iva, in quanto sono sempre più numerosi i soggetti che valutano la possibilità di aprire una Partita Iva per svolgere un’attività in proprio.

I soggetti che vogliono aprire una Partita Iva spesso decidono di rinunciare perché spaventati dalle difficoltà di gestione e dall’ammontare di imposte e contributi che saranno tenuti a versare.

In particolare, se hai deciso di aprire Partita Iva dovrai versare i contributi previdenziali presso l’Inps, nel caso in cui tu sia un artigiano, un commerciante oppure un professionista senza una cassa di previdenza dedicata.

Di seguito andremo quindi ad analizzare le regole di contribuzione dell’Inps e le differenze che sono previste a seconda che tu sia un artigiano o commerciante oppure tu sia un professionista.

NB: Se sei un professionista con una cassa previdenziale dedicata (avvocato, geometra, ingegnere ecc..), non dovrai versare i contributi Inps con Partita Iva, ma dovrai consultare le regole contributive stabilite dalla tua cassa previdenziale di riferimento.

Contributi Inps artigiani e commercianti

Se rientri in una di queste due categorie di contribuenti, dovrai obbligatoriamente iscriverti alla Gestione Artigiani e Commercianti.

I contributi Inps con Partita Iva, nel caso in cui tu sia un artigiano o un commerciante si dividono in due differenti tipologie:

  • Contributi fissi sul minimale, i quali sono sempre dovuti (indipendentemente dal conseguimento dei ricavi);

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  • Contributi eccedenti il minimale, si determinano applicando una percentuale sul reddito eccedente il minimale.

Contributi fissi

La particolarità di tale tipologia di contributi Inps con Partita Iva è data dal fatto che dovrai pagarli anche se in un determinato anno consegui un ammontare di ricavi pari a 0.

L’importo dei contributi fissi Inps è stabilito ogni anno direttamente dall’Inps e viene comunicato tramite apposita circolare (per il 2020 la circolare di riferimento è la numero 19 del 10 febbraio 2023).

Per quanto riguarda il 2023, i contributi fissi che dovranno versare artigiani e commercianti fino a 17.504,00 euro di reddito risultano essere i seguenti:

 ArtigianiCommercianti
Titolari di qualunque età e coadiuvanti/ coadiutori di età superiore ai 21 anni€ 4.208,40 (3.828,72 IVS + 7,44 maternità)€ 4.292,42 (3.843,08 IVS + 7,44 maternità)
Coadiuvanti/coadiutori di età non superiore ai 21 anni€ 4.208,40 (3.493,71 IVS + 7,44 maternità)€ 4.292,42 (3.508,06 IVS + 7,44 maternità)

Il pagamento di tali contributi fissi dovrà essere effettuato in 4 rate:

  • 16 maggio;
  • 20 agosto;
  • 16 novembre;
  • 16 febbraio (dell’anno successivo).

Contributi eccedenti il minimale

Oltre ai contributi fissi, se il reddito derivante dall’esercizio dell’attività con Partita Iva risulta superiore al minimale stabilito ogni anno dall’Inps (17.504,00 euro per il 2023), dovrai versare ulteriori contributi che vengono calcolati applicando una data percentuale sul reddito che eccede il minimale previsto.

NB: i 17.504,00 euro di reddito minimale si riferiscono, appunto, al REDDITO, il quale si ottiene applicando il coefficiente di redditività ai ricavi conseguiti durante l’anno.

Questi contributi vengono chiamati, appunto, contributi eccedenti il minimale.

Anche le aliquote percentuali da dover applicare ai ricavi vengono stabilite dall’Inps.

Per quanto riguarda il 2023 le aliquote risultano essere le seguenti:

 Scaglione di redditoArtigianiCommercianti
Titolari di qualunque età e coadiuvanti/ coadiutori di età superiore ai 21 anni

fino a € 52.190

24%

24,48%
superiore a € 52.19025%25,48%

Se sei un parrucchiere (coefficiente di redditività del 67%) ed i tuoi ricavi ammontano a 30.000 euro, non dovrai versare solamente la quota di contributi fissi (4.208,40 euro), ma dovrai anche versare il 24% dell’ammontare di reddito che supera i 17.504 euro.
Esempio:
Di seguito andremo a fare un esempio per permetterti di capire il meccanismo di calcolo dei contributi eccedenti il minimale:

In questo esempio, siccome il reddito risulta essere pari a 20.100 euro (67% di 30.000), il reddito che eccede il minimale risulta essere di 2.596 euro (20.100 – 17.504) e applicando l’aliquota di riferimento (24%) risulterà che dovrai versare ulteriori 623,04 euro (24% di 2.596) a titolo di “contributi eccedenti il minimale”.

Quindi, in totale dovrai versare contributi per un ammontare di 4.831,44 euro (4.208,40 + 623,40).

I contributi eccedenti il minimale, dovranno essere versati in due sole scadenze, la prima il 30 giugno e la seconda il 30 novembre.

Professionisti senza cassa previdenziale

Se sei un lavoratore autonomo e per la tua professione non è prevista una cassa previdenziale dedicata, dovrai obbligatoriamente iscriverti alla Gestione Separata Inps e provvedere al pagamento dei contributi Inps con Partita Iva secondo le regole previste dalla Gestione Separata.

Se sei un professionista iscritto alla Gestione Separata Inps, dovrai applicare un’aliquota pari al 26,23% sull’ammontare di reddito prodotto durante lo svolgimento della tua attività con Partita Iva.

Il vantaggio di essere iscritti alla Gestione Separata è dato dal fatto che non sono previsti i contributi fissi da dover versare, ciò vuol dire che se non produci alcun reddito in un determinato anno, dovrai versare un ammontare di contributi Inps con Partita Iva pari a 0 (26,23% di 0).

Contributi Inps con Partita Iva: Regime forfettario

Se svolgi un’attività con Partita Iva all’interno del Regime forfettario e allo stesso tempo sei soggetto all’obbligo di iscrizione presso la Gestione Artigiani e Commercianti, avrai diritto ad una riduzione pari al 35% dei contributi Inps con Partita Iva che sei tenuto a versare.

Tale riduzione dei contributi NON è riservata solamente alle Partite Iva di nuova apertura.

Potrai usufruire della riduzione del 35% dei contributi Inps con Partita Iva anche se possiedi già una Partita Iva attiva e adotti per la prima volta il Regime forfettario.

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6 commenti
"Contributi Inps con Partita Iva"

  1. BUongiorno, sono un’insegnante in regime forfetario (sotto i 35.000 euro di fatturato) iscritta alla gestione separate e senza una cassa di previdenza.

    Devo effettuare qualche versamento a metà anno o sarà sufficiente effettuare il versamento a fine anno (di iva e contributi inps)?
    Grazie molte in anticipo

    1. Marilisa di FlexTax

      Buongiorno Valeria, per conoscere le scadenze per il pagamento delle tasse in regime forfettario può consultare questo articolo: Quando si pagano le tasse nel regime forfettario competenza 2023

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  2. Io vorrei aprire tra poco una partita iva come commerciante in regime forfettario.
    Dato che la prima data di versamento dei contributi è il 16 maggio, se la apro ad aprile o hai primi di maggio mi troverò immediatamente a dover pagare mille euro di contributi obbligatori, o si inizia a pagarli dal secondo anno?
    E, nel caso li si debba pagare subito, se aprissi la partita iva il 17 maggio potrei scampare la prima rata?
    Adesso ho giusto un migliaio di euro, e sarebbe oneroso dover pagare immediatamente i contributi, e non ho trovato da nessuna parte se ti consentono di avere un po’ di respiro all’inizio (come è per i liberi professionisti che incominciano a pagare dal secondo anno), o se proprio non c’è speranza.

    1. Marilisa di FlexTax

      Buongiorno Max!

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      La ringraziamo e le auguriamo buona giornata!

  3. Se una persona avesse redditi da altri lavori come impiegato presso altri, e quindi non correlati alla partita iva in per la quale si è registrato alla Gestione Artigiani e Commercianti, questi redditi vengono presi in considerazione per il calcolo dei contributi fissi sul minimale?
    Oppure i contributi tengono conto solamente del reddito derivante dall’esercizio dell’attività con Partita Iva? Non è molto chiaro dall’articolo. Grazie

    1. Elisa di FlexTax

      Buonasera J,

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      La ringraziamo e le auguriamo buona serata!

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