
Vorrei continuare a rimanere nel regime forfettario, ma vorrei sapere se fosse possibile avere un secondo lavoro come dipendente. C’è un limite di ore da rispettare, una cifra o non è proprio possibile?
Unitamente alla partita iva forfettaria potrà avere anche un lavoro dipendente, al fine di conservare il regime forfettario dovrà tenere sotto controllo i seguenti elementi:
- il reddito di lavoro dipendente non dovrà superare € 30.000 di imponibile fiscale, qualora superasse questo importo dall’anno successivo non potrebbe più applicare il regime forfettario
- Con la sua partita iva non potrà fatturare al suo datore di lavoro più del 50% del fatturato totale, qualora si verificarsi questa situazione, dall’anno successivo non potrà più applicare il regime forfettario, anche se il rapporto di lavoro dipendente dovesse terminare, la causa di esclusione opererà per i due anni successivi, se ad esempio il lavoro terminasse nel 2021 per le annualità fiscali 2022 e 2023 il fatturato prevalente non potrebbe essere verso l’ex datore di lavoro.
Nel caso in cui il lavoro dipendente fosse a tempo pieno potrebbe iscriversi in Camera di CommercioLa Camera di Commercio è un ente autonomo di diritto pubblico che svolge funzioni di interesse generale per il sistema delle imprese nazionali. La Camera di Commercio gestisce e detiene il Registro delle Imprese, ovvero l’elenco al quale sono obbligate ad iscriversi tutte le imprese.... Leggi e non versare più i contributi, sarebbe infatti principale la posizione contributiva come lavoratore dipendente e l’InpsIstituto Nazionale della Previdenza Sociale, ente a cui è affidata la gestione pensionistica italiana. Tutti i contribuenti devono obbligatoriamente esservi iscritti. L’Inps è sottoposto alla vigilanza del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali. Oltre a gestire il sistema pensionistico italiano , l’Inps svolge tutta... Leggi le concederebbe la possibilità di non versare i contributi per il reddito prodotto con la sua partita IvaImposta sul Valore Aggiunto. Imposta indiretta che colpisce il consumatore finale. Attualmente è l’imposta in Italia che assicura il maggior prelievo fiscale. Questa particolare tipologia di tributo è oggetto di “armonizzazione” europea, ciò significa che sostanzialmente vi saranno le medesime regole all’interno dei Paesi membri,... Leggi.
Se non si volesse iscrivere in Camera di Commercio per tutto il periodo nel quale permarranno entrambe le posizioni, lavoro dipendente e lavoro autonomo, l’aliquota Inps alla gestione separata sul reddito imponibile sarà del 24% invece che del 25,98%.
Avere un lavoro dipendente che permetta comunque di avere la partita iva come forfettario è senza dubbio un vantaggio da un punto di vista fiscale, produrrebbe infatti redditi assoggettati ad IrpefL’imposta sul Reddito delle Persone Fisiche, il presupposto che fa sorgere l’obbligazione tributaria è rappresentato dalla percezione di una delle 6 categorie di reddito elencate all’interno del TUIR: redditi fondiari, redditi di capitale, redditi di lavoro dipendente, redditi di lavoro autonomo, redditi di impresa, redditi... Leggi unitamente a quelli fatturati con la partita iva forfettaria, questo le consentirebbe di recuperare anche le detrazioni per le spese personali (spese mediche, mutuo, assicurazioni sulla vita, previdenza complementare ecc…) fino a capienza dell’Irpef da versare, cosa che ora non può fare perché dall’imposta sostitutiva prevista per il regime forfettario, non si possono detrarre oneri personali.
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