
Quale partita iva aprire? Quali costi ci sono da sostenere? Vorrei svolgere un’attività di rivendita di prodotti personalizzati tramite e-commerce.
Non produco gli articoli, mi occupo della relativa consulenza sulla scelta degli stessi e di tutto ciò che riguarda la personalizzazione e grafica, dopodiché li acquisto da un fornitore e lo rivendo al cliente finale.
Per poter adottare il Regime Forfettario per la sua Partita Iva, deve controllare di rispettare tutte le condizioni che trova elencate qui: Regime Forfettario 2020 nuovi limiti.
Il Codice Ateco corretto per l’attività che andrà a svolgere è il seguente:
- 47.91.10 – Commercio al dettaglio di qualsiasi tipo di prodotto effettuato via internet
che include:
– vendita effettuata tramite aste su internet
Il coefficiente di redditività associato a tale Codice è del 40%: questo va applicato ai ricavi conseguiti per ottenere il reddito imponibile su cui calcolare imposta sostitutiva e contributi da versare.
Questo vuol dire che su 1.000 euro di ricavi, 400 euro saranno tassati mentre 600 no e considerati spesa forfettaria da lei sostenuta.
L’imposta sostitutiva è del 15%, con la possibilità di applicare la riduzione al 5% per i primi 5 anni di attività se si rispettano le condizioni che può leggere qui: imposta sostitutiva 5%.
Come Commerciante, dovrà iscriversi in Camera di CommercioLa Camera di Commercio è un ente autonomo di diritto pubblico che svolge funzioni di interesse generale per il sistema delle imprese nazionali. La Camera di Commercio gestisce e detiene il Registro delle Imprese, ovvero l’elenco al quale sono obbligate ad iscriversi tutte le imprese.... Leggi e alla Gestione Commercianti InpsIstituto Nazionale della Previdenza Sociale, ente a cui è affidata la gestione pensionistica italiana. Tutti i contribuenti devono obbligatoriamente esservi iscritti. L’Inps è sottoposto alla vigilanza del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali. Oltre a gestire il sistema pensionistico italiano , l’Inps svolge tutta... Leggi, a cui versare i contributi secondo la seguente fascia di reddito:
- per il reddito compreso tra 0 e 15.878 euro: dovrà versare circa 3.800 euro all’anno di contributi fissi;
- per il reddito superiore ai 15.878 euro: oltre ai contributi fissi, li verserà per il 24,09%.
Facendo parte della Gestione Commercianti Inps, potrà richiedere la riduzione del 35% dei contributi da versare, sia fissi che eccedenti il minimale. Per tutti gli approfondimenti: Regime forfettario riduzione contributi Artigiani e Commercianti.
Il Regime Ordinario invece prevede:
- Il calcolo del reddito imponibile attraverso la sottrazione ricavi – costi/spese sostenute;
- il versamento dell’IrpefL’imposta sul Reddito delle Persone Fisiche, il presupposto che fa sorgere l’obbligazione tributaria è rappresentato dalla percezione di una delle 6 categorie di reddito elencate all’interno del TUIR: redditi fondiari, redditi di capitale, redditi di lavoro dipendente, redditi di lavoro autonomo, redditi di impresa, redditi... Leggi attraverso il classico meccanismo a scaglioni;
- il versamento dei contributi con la stessa modalità del Regime Forfettario, ma in questo caso non potrà richiedere la riduzione del 35% dei contributi, riservata ai contribuenti forfettari iscritti in Camera di Commercio.
Alla luce di quanto descritto, non possiamo dirle se per lei il Regime Forfettario sia conveniente o meno rispetto a quello Ordinario, in quanto non effettuiamo calcoli così complessi per ogni singola situazione, non ci è possibile farlo in questo contesto, ma possiamo fornirle alcuni spunti di riflessione.
La differenza sostanziale che si ha tra i due Regimi è l’imposta dovuta allo Stato e il modo in cui si calcola il reddito imponibile.
Infatti, mentre nel Regime Ordinario si pagano IRPEF, addizionali, ecc e il reddito imponibile si calcola deducendo i costi dai ricavi ottenuti, nel Regime Forfettario si paga solo l’imposta sostitutiva e il reddito imponibile viene calcolato applicando il coefficiente di redditività previsto per la propria attività ai ricavi conseguiti.
In particolare, per valutare la convenienza del Regime forfettario per la sua situazione deve verificare che il vantaggio derivante dall’applicazione del 15% dell’imposta sostitutiva (o del 5% se rispetta le condizioni illustrate in questo articolo: Regime forfettario 5%) al posto che Irpef, IrapL’imposta regionale sulle attività produttive, tale imposta va a colpire il valore della produzione netta delle imprese. Si tratta di un’imposta proporzionale al fatturato, e che non colpisce l’utile d’esercizio. Il 90% del gettito ricavato dalla riscossione di questa imposta è destinato a finanziare il... Leggi, addizionali, ecc.non venga vanificato:
- dal minore importo delle spese forfettarie riconosciute per la sua attività rispetto a quelle effettivamente sostenute per lo svolgimento della stessa. Per esempio, se per la sua attività è previsto un coefficiente di redditività del 40%, ovvero è stimato che per avere 1000 euro di ricavi ne spende 600. Se, invece, ne spende effettivamente di più il Regime forfettario potrebbe non essere per lei conveniente;
- dalla perdita della possibilità di dedurre/detrarre altre tipologie di spese dal reddito imponibile (per esempio quelle per carichi familiari). Infatti dal reddito imponibile (determinato con l’applicazione del coefficiente di redditività ai ricavi) possono essere dedotti unicamente i contributi obbligatori pagati l’anno precedente e si perderà quindi la possibilità di dedurre/detrarre le altre tipologie di spese (carichi familiari, spese mediche, spese ristrutturazione, ecc.). Tali spese potranno essere dedotte/detratte da eventuali altri redditi soggetti ad Irpef.
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