
Potrei essere interessata ad aprire una partita iva, ma non riesco a capire quale codice ateco sarebbe applicabile: creo un’illustrazione e la carico su dei siti internet che vendono merchandising di vario tipo (maglie, tazze, adesivi, ecc.) – ogni volta che qualcuno compra un prodotto con la stampa di una mia illustrazione io ricevo delle royalties da parte del sito. NON mi occupo di gestire l’ordine, NON stampo fisicamente alcun prodotto, NON spedisco niente. Non ho alcun contatto con il cliente finale, il quale si relaziona esclusivamente con i siti. Semplicemente, concedo ai siti il diritto di utilizzare le immagini da me create e ottengo una percentuale sul prezzo della vendita. In qualsiasi momento posso ritirare le mie illustrazioni dai siti, con i quali non ho alcun accordo di esclusiva.
Da quanto ci ha indicato, i suoi guadagni (Royalties che percepisce dai siti) derivano dallo sfruttamento del diritto d’autore delle sue opere.
In questo caso non è necessario che lei apra una Partita Iva per suddetti incassi in quanto essi sono soggetti ad una disciplina fiscale che non prevede la necessità di aprire la Partita Iva per poterli gestire.
I proventi del diritto d’autore sono soggetti ad aliquote IrpefL’imposta sul Reddito delle Persone Fisiche, il presupposto che fa sorgere l’obbligazione tributaria è rappresentato dalla percezione di una delle 6 categorie di reddito elencate all’interno del TUIR: redditi fondiari, redditi di capitale, redditi di lavoro dipendente, redditi di lavoro autonomo, redditi di impresa, redditi... Leggi riducendo il totale percepito del 25% (40% se ha età inferiore ai 35 anni).
Nel caso in cui dette royalties vengano corrisposte da committenti italiani, gli stessi dovranno applicarle la ritenuta d’acconto del 20% sulla base imponibile determinata come descritto in precedenza..
Se oltre alla gestione dei diritti d’autore volesse esercitare anche l’attività di disegnatore grafico potrebbe aprire la Partita Iva per quest’ultima attività e, essendo i diritti d’autore derivanti da attività strettamente collegata con quella esercitata con la sua Partita Iva, gli importi percepiti come diritti d’autore, concorrerebbero a determinare il limite dei 65.000 euro per poter applicare il Regime forfettario (le imposte su di essi, però, rimarrebbero calcolate come indicato).
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