Domande e Risposte

Mi occupo di digital marketing, quali e quante tasse pagherò con il Regime Forfettario?

Mi occupo di digital marketing e vorrei maggiori informazioni sul Regime Forfettario. Sto valutando l’apertura della partita IVA come libero professionista, dopo un breve periodo con ritenuta d’acconto. 

Che percentuale di tasse devo pagare? Quanto versare all’INPS, in base al reddito? Il reddito annuale si aggirerà intorno ai 50.000€.

I Codici Ateco per la sua attività possono essere i seguenti:

  • 73.11.01 – Ideazione di campagne pubblicitarie
    Che comprende attività di:

    • ideazione di campagne pubblicitarie: creazione e collocazione di pubblicità per giornali, periodici, radio, televisioni, internet ed altri mezzi di comunicazione
    • creazione e strategia di diffusione di pubblicità esterna, ad esempio: cartelloni pubblicitari, pannelli pubblicitari, opuscoli, allestimento di vetrine, progettazione di sale d’esposizione, scritte pubblicitarie su autobus e autoveicoli eccetera
    • creazione di stand ed altre strutture e spazi espositivi
  • 73.11.02 – Conduzione di campagne di marketing e altri servizi pubblicitari
    Che comprende attività di:

    • conduzione di campagne pubblicitarie: collocazione di pubblicità in giornali, periodici, radio, televisioni, internet ed altri mezzi di comunicazione
    • conduzione di campagne di marketing ed altri servizi pubblicitari mirati ad attirare e ad assicurare la fedeltà dei clienti
    • promozione dei prodotti
    • realizzazione di pubblicità aerea
    • distribuzione o consegna di materiale pubblicitario o di campioni
    • consulenza sulla disposizione dei prodotti all’interno del punto vendita
    • realizzazione di pubblicità postale

Tali Codici Ateco prevedono un coefficiente di redditività del 78% e possono essere iscritti in Camera di Commercio con versamento dei contributi alla Gestione Artigiani e Commercianti oppure in Gestione Separata (senza Camera di Commercio) a seconda della modalità con cui si svolge l’attività.

Le principali differenze tra la scelta dell’inquadramento della sua attività sono le seguenti:

  • Se esercita l’attività come libero professionista (ovvero più come consulente) dovrà iscriversi alla Gestione Separata che prevede il pagamento del 26,23% dei contributi senza alcun fisso minimale. Quindi, se non avrà ricavi, non pagherà nulla in contributi.
  • Se esercita l’attività come Artigiano/Commerciante (ovvero la sua attività prevalente è quella di effettuare in prima persona campagne Marketing), dovrà iscriversi in Camera di Commercio e versare i contributi alla Gestione Artigiani e Commercianti che prevede una contribuzione fissa annua di € 4.208,40 circa fino ad un reddito (ricavi per coefficiente di redditività) di € 17.504. Se supererà tale reddito, in aggiunta al minimale, dovrà pagare circa il 24% sull’eccedenza. Quindi, sia che lei consegua € 100 o € 17.504 di ricavi, i contributi che dovrà pagare saranno sempre € 4.208,40 circa.

Procediamo a farle un esempio di quale sarebbe la sua condizione in entrambe le situazioni, ipotizzando ricavi per € 50.000


Libero Professionista

Ricavi:  50.000 euro
Coefficiente di redditività:  78%
Reddito imponibile netto:  39.000
Imposta sostitutiva 15%:  5.850 euro (39.000 x 15%)
Contributi da versare alla Gestione Separata:  € 10.229,70 (39.000 x 26,23%)

In sintesi, avendo ricavi per 50.000 euro, pagherebbe tra imposta e contributi circa € 16.079,70

 

Artigiani/Commercianti

Ricavi:  € 50.000
Coefficiente di redditività:  78%
Reddito imponibile:  € 39.000
Imposta sostitutiva 15%:  5.850 euro (39.000 x 15%)
Contributi fissi sul reddito minimale (15.878): circa € 4.208,40
Contributi sul reddito eccedente il minimale:  €  5.159,04 (39.000 – 17.504 = 21.496 x 24%)

In sostanza, con ricavi di 50.000 euro, pagherebbe tra imposta sostitutiva (5.850) e contributi (9.367,44) , circa € 15.217,44.

Inoltre, coloro che applicano il Regime forfettario e versano i contributi alla Gestione Artigiani e Commercianti, possono richiedere la riduzione dei contributi da versare del 35%, pertanto se procedesse con tale richiesta non verserebbe € 9.367,44 di contributi ma “solo” € 6.088,80, spendendo quindi tra imposta e contributi € 11.168,80.

Seppur con la riduzione del 35% versa almeno il contributo minimale di circa € 4.208,40 ogni anno, le settimane che le verranno accreditate ai fini pensionistici non subiscono riduzioni, quindi saranno 52/52.

Può approfondire qui l’argomento: Riduzione 35% Contributi Inps.

Nell’esempio non abbiamo riportato che  per il calcolo dell’imposta sostitutiva, dal reddito imponibile potrà “sottrarre” i contributi obbligatori versati nell’anno così da “abbassare” l’importo su cui calcola l’imposta.

Dato quanto fin qui illustrato, a nostro parere, le sarebbe più conveniente iscriversi in Camera di Commercio piuttosto che configurarsi come libero professionista, dati i suoi ricavi di € 50.000 e la possibilità di richiedere la riduzione del 35% dei contributi senza vedersi diminuire le settimane accreditate ai fini pensionistici dell’anno.

 

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