Quest’anno mi è capitato già più di una volta di medici che emettono fattura elettronica, ma chiedono ai pazienti di acquistare nella stessa giornata una marca da bollo di euro 2,00 per l’apposizione della “data certa”. E’ normale questa procedura? Perché i medici non possono applicare il “bollo virtuale”?
L’Agenzia delle EntrateAgenzia pubblica italiana che si occupa della gestione delle entrate fiscali italiane. Può in qualsiasi momento svolgere controlli ed accertamenti per verificare il rispetto delle norme di... ha chiarito con la risposta n. 78 del 19 Marzo 2019 che il divieto di fatturazione elettronica vale solo per le prestazioni sanitarie effettuate direttamente nei confronti del paziente, mentre le operazioni effettuate avvalendosi di terzi soggetti sono invece soggette a tale obbligo.
Nel momento in cui viene emessa la fattura elettronicaLa fattura elettronica si differenzia da una fattura cartacea, in generale, solo per due aspetti: • va necessariamente redatta utilizzando un pc, un tablet o uno smartphone;... da parte di un medico (che si avvale di terzi soggetti e non la emette direttamente nei confronti del paziente, ad esempio medico che fatturaDocumento che deve essere emesso dai soggetti passivi Iva quando effettuano cessioni di beni o prestazioni di servizi. ad una clinica e non al paziente), il bollo deve essere assolto in modo virtuale e, pertanto, non deve essere applicata la marca da bolloLa marca da bollo è simile a un francobollo ed è utilizzato per attestare l’avvenuto pagamento dei documenti pubblici. Sono acquistabili presso i tabaccai. Sono presenti marche... cartacea.
Se, invece, la fattura viene emessa nei confronti del diretto paziente, deve essere cartacea (anche compilata al computer) e sulla stessa, se di importo maggiore di € 77,47, deve essere applicata la marca da bollo cartacea dal valore di 2,00 euro con data uguale o antecedente a quella di emissione della fattura.
Regolarmente, la marca da bollo cartacea viene acquistata e applicata dall’emittente della fattura che può rivalersi dell’importo nei confronti del destinatario della fattura aggiungendo i 2 euro all’importo della prestazione effettuata.