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Risposte

Libero professionista dal 2005 vorrei aderire a forfettario e aggiungere un secondo codice ateco. Cosa comporta questo cambiamento?

Sono libero professionista con Partita Iva aperta nel 2005 con codice attività Ateco 74878 (altre attività di servizi alle imprese NCA). .
Vorrei sia aderire al forfettario con codice ateco che ora ho MA aprire un secondo codice attività legato ad attività Ateco 63.12.00 o 58.12.02 (vorrei svolgere attività web: un sito venderebbe indirizzi email, l’altro sito sarebbe un comparatore prezzi e guadagnerà da abbonamento mensile. Entrambi i siti stanno per partire).

Quindi dovrei anche aprire nuovo Ateco!

Sottopongo i miei dubbi:

(1) limite dei 65.000€ di ricavi (forfettario 2019) si applica ad ogni attività ateco (nel mio caso sia Ateco 74878 che nuovo x attività web)?

(2) le attività web (63.12.00 e 58.12.02) sopra descritte dovrebbero avere medesimi coefficienti di redditività e flat tax. Magari dico una cosa sbagliata. Nel caso fosse giusto, posso tenere 1 solo codice per entrambe? Il fatto è che ritengo inutile aprire più codici ateco se, tanto, si tratta sempre di attività web e hanno medesimi coefficienti e limite ricavi).

(3) possibilità di accedere, per entrambi i codici attività, al regime forfettario 2019 dato che ad oggi non sono in alcun regime forfettario.
Pur essendo in regime semplificato e pur non avendo mai compilato quadro VO di opzione regime ordinario ho erroneamente continuato ad emettere fatture con iva e, di conseguenza, ho fatto unico a tassazione normale.
I miei ricavi non hanno mai superato il limite dei 30.000€ annui.

(4) modalità di emissione fatture, indicazioni da mettere, numerazione ed eventuale modalità per distinguere i codici attività (sia nel caso di possibilità di forfettario 2019 che in caso di regime ordinario, se non potessi passare al forfettario). E’ necessario emettere fatture con numerazione diversa?
Posso emettere fatture, per i diversi codici attività, con numerazione progressiva continuativa?

(5) cosa succederebbe se , ad esempio, uno dei codici attività superasse limite ricavi? basta semplicemente fare dichiarazione normale? e l’eventuale iva non messa in fattura?

(6) nel caso di passaggio futuro di attività web a società si può farlo in corso d’anno?
E cosa accade alle fatture fatte tramite partita iva professionale

Risponderemo per punti alle sue domande.

(1) limite dei 65.000€ di ricavi (forfettario 2019) si applica ad ogni attività ateco (nel mio caso sia Ateco 74878 che nuovo x attività web)?
Il limite dei 65.000 euro da non dover superare per poter permanere nel Regime forfettario anche nell’anno successivo NON si duplica se si hanno due differenti Codici Ateco. Anche se lei aggiunge un secondo Codice Ateco alla sua Partita Iva, il suo limite rimarrà sempre di 65.000 euro e concorreranno alla formazione di detto limite i ricavi sommati delle due differenti attività.

(2) le attività web (63.12.00 e 58.12.02) sopra descritte dovrebbero avere medesimi coefficienti di redditività e flat tax. Magari dico una cosa sbagliata. Nel caso fosse giusto, posso tenere 1 solo codice per entrambe? Il fatto è che ritengo inutile aprire più codici ateco se, tanto, si tratta sempre di attività web e hanno medesimi coefficienti e limite ricavi).
Le sue attività potrebbero rientrare entrambe nel Codice Ateco
63.12.00 – Portali web.
A nostro parere, tale Codice Ateco dovrà essere iscritto in Camera di Commercio e alla Gestione Artigiani e Commercianti.

(3) possibilità di accedere, per entrambi i codici attività, al regime forfettario 2019 dato che ad oggi non sono in alcun regime forfettario.
Pur essendo in regime semplificato e pur non avendo mai compilato quadro VO di opzione regime ordinario ho erroneamente continuato ad emettere fatture con iva e, di conseguenza, ho fatto unico a tassazione normale.
I miei ricavi non hanno mai superato il limite dei 30.000€ annui.
Lei può tranquillamente applicare il Regime forfettario se ne rispetta tutte le condizioni di accesso che può trovare illustrate qui: Limiti Regime forfettario 2019
Infatti, non è prevista nessuna comunicazione da dover effettuare per poter passare al Regime forfettario perchè, se si rispettano tutte le condizioni di accesso, è il Regime naturale di appartenenza e viene adottato per comportamento concludente.

Se, però, nel 2019 ha già emesso fatture con Iva e seguendo le regole del Regime ordinario (o semplificato), per quest’anno non può più applicare il Regime forfettario perchè il suo comportamento concludente è stato quello di un contribuente ordinario e non forfettario.

(4) modalità di emissione fatture, indicazioni da mettere, numerazione ed eventuale modalità per distinguere i codici attività (sia nel caso di possibilità di forfettario 2019 che in caso di regime ordinario, se non potessi passare al forfettario). E’ necessario emettere fatture con numerazione diversa?
Posso emettere fatture, per i diversi codici attività, con numerazione
progressiva continuativa?
Potrà emettere fatture con la stessa numerazione progressiva.

(5) cosa succederebbe se , ad esempio, uno dei codici attività superasse limite ricavi? basta semplicemente fare dichiarazione normale? e l’eventuale iva non messa in fattura?
Come chiarito nel punto precedente, il limite dei 65.000 euro riguarda il cumulo dei ricavi di entrambi i Codici Ateco, il suo limite non sarà di 130.000 euro.
Se nel 2019 supera i 65.000 euro di ricavi, per il 2019 applicherà le regole del Regime forfettario anche sul Reddito eccedente i 65.000 euro e nel 2020 non potrà più applicare il Regime forfettario.

(6) nel caso di passaggio futuro di attività web a società si può farlo in corso d’anno?
E cosa accade alle fatture fatte tramite partita iva professionale?
In questa sede non ci occupiamo delle trasformazioni a società ma solo del Regime forfettario.

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