Ho chiuso partita iva nel 2016, devo attendere 3 anni per aprirne una nuova? Posso poi aderire al regime forfettario?

Vorrei capire se ho i requisiti per aprire una nuova partita iva come libero professionista (ateco “altro design” o simili) in regime forfettario e se ho i requisiti per avere il 5% di tassazione che da quello che ho capito sono diversi e più stringenti.
Da 2 anni ho un contratto di collaborazione a progetto (con busta paga) per “animazione laboratorio”. Continuerei anche nel 2019 come collaborazione a progetto.
Da novembre 2018 ho iniziato a lavorare come responsabile di laboratorio per una università privata di design. Il rapporto di lavoro è con la società di uno dei professori che gestisce il laboratorio. Userei la nuova partita iva per continuare a essere pagato dalla società del professore e per lavori di consulenze, progettazione, sviluppo e prototipazione nel mondo del design.
Ho avuto una partita iva da professionista (ateco “altra formazione generica”) aperta nel marzo 2015 e chiusa ad aprile 2016.
Mi risulta che per avere il 5% devo aspettare aprile 2019 per aprire la nuova partita iva. Me lo confermate?
Per il discorso della “mera prosecuzione” mi pare di capire che ci sono due livelli diversi, uno per avere il regime forfettario che riguarda i rapporti con ex datori di lavoro e uno per avere il forfettario al 5% che riguarda la prosecuzione di un lavoro “sostanzialmente simile” a un lavoro già svolto in precedenza. Questo non mi è chiaro. Temo che aprendo la partita iva come “designer” mi possano contestare la prosecuzione di un lavoro simile a quello che svolgo per la fondazione.
Se devo aspettare aprile 2019 per aprirla al 5% non è un problema se intanto continuo una prestazione occasionale con la società del professore alla quale in seguito inizierò a fatturare con la partita iva?

Risponderemo alle sue domande per punti.

Ho avuto una partita iva da professionista (ateco “altra formazione generica”) aperta nel marzo 2015 e chiusa ad aprile 2016.
Mi risulta che per avere il 5% devo aspettare aprile 2019 per aprire la nuova partita iva. Me lo confermate?
Con la circolare 10 E 2016, l’Agenzia delle Entrate, ha chiarito quanto segue:

“In particolare, si ricorda che, laddove la norma richiama il precedente
triennio quale limite di riferimento per l’avvio di una precedente iniziativa
economica, intende riferirsi al triennio calcolato secondo il calendario
gregoriano, e non al periodo d’imposta né all’anno solare; pertanto, un
contribuente che intenda avviare una nuova attività ad aprile 2016 potrà
beneficare delle agevolazioni in parola qualora abbia concluso la precedente
attività entro marzo del 2013.” (pag. 44)

Pertanto, da questo punto di vista, può applicare l’aliquota al 5% di imposta sostitutiva per i primi 5 anni di attività.

Per il discorso della “mera prosecuzione” mi pare di capire che ci sono due livelli diversi, uno per avere il regime forfettario che riguarda i rapporti con ex datori di lavoro e uno per avere il forfettario al 5% che riguarda la prosecuzione di un lavoro “sostanzialmente simile” a un lavoro già svolto in precedenza. Questo non mi è chiaro. Temo che aprendo la partita iva come “designer” mi possano contestare la prosecuzione di un lavoro simile a quello che svolgo per la fondazione.
Per valutare la presenza di una “mera prosecuzione” dell’attività svolta in precedenza, l’Agenzia delle Entrate, sempre nella circolare 10 E ha sancito quanto segue (pag. 45):

“Si rammenta, altresì, che il vincolo che la nuova attività non sia mera prosecuzione di una precedente attività d’impresa, di lavoro dipendente o di lavoro autonomo persegue, in generale, una finalità antielusiva, poiché mira ad evitare che il beneficio possa essere fruito da soggetti che si limitino a modificare la sola veste giuridica della
attività esercitata in precedenza o dispongano, scientemente, la mera variazione del codice ATECO sfruttando il cambio di denominazione previsto per il “rinnovo” dell’attività.
Restano, peraltro, valide tutte le considerazioni già svolte con riguardo ai precedenti regimi, nel senso che la prosecuzione dell’attività deve essere valutata sotto il profilo sostanziale e non formale. A tal fine, pertanto, è indispensabile valutare se la nuova attività si rivolge alla medesima clientela e necessita delle stesse competenze lavorative. Ciò significa che ci sarà continuità quando il contribuente sceglierà di esercitare la medesima attività, svolta precedentemente
come lavoratore dipendente rivolgendosi allo stesso mercato di riferimento.

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Si ritiene che la prosecuzione rilevi anche quando la cessazione del rapporto di lavoro avvenga per cause indipendenti dalla volontà del dipendente.
Con precedenti documenti di prassi è stato, altresì, chiarito che la continuità non sussiste quando la nuova attività o il mercato di riferimento sono
diversi, ovvero quando la precedente attività abbia il carattere di marginalità economica, ossia il lavoro dipendente o assimilato sia svolto, in base a contratti a tempo determinato o di collaborazione coordinata o a progetto per un periodo di tempo non superiore alla metà del triennio”.

Se devo aspettare aprile 2019 per aprirla al 5% non è un problema se intanto continuo una prestazione occasionale con la società del professore alla quale in seguito inizierò a fatturare con la partita iva?

A nostro parere, lei può continuare a prestare lavoro occasionale e ad Aprile aprire la Partita Iva applicando il Regime forfettario al 5%.

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