
Dovrei spedire una mia opera tramite corriere. Il costo di spedizione è a carico del cliente ed è di circa 300 euro. Considerando che il cliente andrà a bonificare il costo dell’opera, pari a 560 euro, più il costo di spedizione, pari ad ulteriori 300 euro, qual é il metodo più corretto per fatturare la vendita?
Se lo spedizioniere emette fattura direttamente al cliente, potrà considerare i 300 euro di spedizione come Spese Anticipate e questo importo non concorrerà alla formazione dei suoi ricavi e alla soglia dei 65.000 per non uscire dal regime forfettario.
Se le spese sostenute sono intestate a lei, dovrà esporle in fattura e concorreranno alla formazione sia del ricavo e sia per la verifica del limite di reddito di 65.000,00 euro.
Se invece le spese sono riconducibili con precisione al cliente, per esempio il documento di spesa che lei sostiene viene intestato al suo cliente, può riportare queste ultime in fattura come “Spese anticipate” e queste spese non saranno assoggettate a imposta sostitutiva e a contribuzione.
Quindi, le spese anticipate per conto del cliente non sono componenti del ricavo e non concorrono ai fini della verifica del limite di reddito di 65.000 euro solo se dette spese sono da lei pagate ma il documento di spesa è intestato al cliente.
Nel suo caso, se lei paga lo spedizioniere per conto del cliente e poi riaddebita la spesa al cliente come rimborso del pagamento da lei effettuato, potrà non considerare come ricavo la spesa sostenuta ma, se paga lei con la sua carta di credito e la fattura dell’acquisto sarà a lei intestata, la spesa non potrà essere indicata come “anticipazione” e il rimborso della stessa sarà considerata utile per la determinazione dei ricavi che andranno assoggettati a tassazione e contribuzione.
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