Come fare per aprire Partita Iva per gestire una struttura come affittacamere?

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Come fare per aprire una società per gestire una struttura come affittacamere?

L’iter per aprire partita Iva individuale (non società) per l’attività di affittacamere è il seguente (può variare a seconda della Provincia della Camera di Commercio alla quale ci si iscrive, potrà recarsi nella stessa per ottenere i dettagli):

  • Presentare la SCIA al Comune in cui avrà sede l’attività;
  • Aprire la Partita Iva all’Agenzia delle Entrate;
  • Presentare la pratica in Camera di Commercio e iscriversi alla Gestione Commercianti (a meno che non si abbia un contestuale lavoro subordinato full-time);
  • Comunicare alla questura l’inizio dell’attività attraverso il “portale alloggiati”;
  • Comunicare periodicamente alla Regione i prezzi praticati;
    Si dovranno poi indicare sull’apposito portale i dati degli alloggianti.

Il Codice Ateco per l’attività di affittacamere con il quale dovrà aprire la Partita Iva è il seguente:

55.20.51Affittacamere per brevi soggiorni, case ed appartamenti per vacanze, bed and breakfast, residence

in cui rientrano:

  • fornitura di alloggio di breve durata presso: chalet, villette e appartamenti o bungalow per vacanze
  • cottage senza servizi di pulizia

Se vorrà applicare alla sua attività il Regime forfettario (rispettando tutti i requisiti che può trovare qui: Regime Forfettario 2020 nuovi limiti), per l’attività di affittacamere il coefficiente di redditività è del 40%: questo vuol dire che su 1.000 € di ricavi, 400 € saranno soggetti ad imposta e contributi, mentre 600 € ne saranno esclusi e considerati totale spese forfettarie da lei sostenute.

Il forfettario prevede due tipologie di “costi”:

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  • Imposta sostitutiva al 15%, con la possibilità però di accedere alla riduzione del 5% per i primi 5 anni se rispetta le seguenti condizioni: Imposta sostitutiva 5%.
  • Contributi, per la sua attività dovrà iscriversi in camera di commercio e, di conseguenza, versare i contributi alla Gestione Commercianti. Generalmente, tale Gestione prevede il versamento di contributi fissi obbligatori di circa 3.800 € all’anno. Coloro che svolgono l’attività di affittacamere, sono però esonerati da questo obbligo: si verseranno contributi solo nella percentuale del 24,09% del proprio reddito imponibile (ricavi x coefficiente di redditività del 40%). Facendo parte della Gestione Commercianti Inps, potrà inoltre richiedere la riduzione del 35% dei contributi da versare. Può trovare tutte le informazioni dettagliate in questo articolo: Riduzione 35% contributi Inps.

Gli immobili che utilizzerà nella sua attività dovranno essere di sua proprietà oppure per essi dovrà stipulare un contratto di affitto con possibilità di sub-affitto. La modalità con la quale i proprietari che le affittano gli immobili dichiarano il reddito da essi derivanti non è influenzata dall’attività da lei svolta.

Le ricordiamo che i costi  che sostiene per gli affitti degli immobili rientrano sempre nelle spese forfettarie che le vengono riconosciute attraverso il coefficiente di redditività.

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