
Sono un architetto che svolge la libera professione e contemporaneamente socio di una società S.r.l immobiliare che si occupa di costruzione e vendita immobili. Considerando che la mia quota di proprietà della società è pari al 33% e che non è presente un amministratore unico ma un consiglio di amministrazione di cui fanno parte i tre soci con equivalente potere decisionale. Per l’attività di progettazione svolta per conto della società dovrò necessariamente fatturare alla stessa anche se per importi che non sono prevalenti rispetto alle fatture che emetterò nell’anno in corso. Vorrei sapere se ci sono le condizioni per cui possa aderire al regime forfettario.
Fatturare alla società di cui lei stesso è socio, non comporta causa ostativa al Regime forfettario in quanto la società non ha mai rappresentato per lei un datore di lavoro.
La causa di esclusione per i soci di srl opera nel momento in cui si verifichi contemporaneamente il “controllo” della società e lo svolgimento di un’attività con Partita IvaImposta sul Valore Aggiunto. Imposta indiretta che colpisce il consumatore finale. Attualmente è l’imposta in Italia che assicura il maggior prelievo fiscale. Questa particolare tipologia di tributo è oggetto di “armonizzazione” europea, ciò significa che sostanzialmente vi saranno le medesime regole all’interno dei Paesi membri,... Leggi individuale riconducibile a quella svolta dalla società.
A nostro parere, il “controllo” di una società si verifica solo se si possiede il 50%+1 della società stessa.
Considerare come “controllo” della srl il possesso di quote per il 50%+1 deriva dal fatto che solo con tale entità di quote si esercita effettivamente il “controllo” sulla società, diversamente si può avere una posizione di rilevanza ma non il controllo.
A nostro parere, se lei non detiene il 50%+1 della srl, non ne esercita il “controllo” e risulterebbe compatibile con il Regime forfettario anche se effettua attività economica riconducibile a quella della società.
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