Domande e Risposte

Fattura verso azienda che paga con altra moneta cosa fare?

cosa fare se si fattura verso un’azienda che paga con un’altra moneta? se il pagamento avviene attraverso Paypal, come si dovrebbe registrare il cambio valuta? considerando che questo provider ha un cambio diverso rispetto a quello della Banca D’italia ed è spesso sfavorevole?

Cosa fare se si fattura verso un’azienda che paga con altra moneta?

Se fattura a un’azienda che paga con un’altra moneta, purtroppo non c’è una soluzione per il tasso di cambio sfavorevole. Poiché è un valore gestito dalla banca d’Italia.

In generale sarà necessario emettere fattura in valuta straniera secondo l’importo percepito e successivamente registrare l’incasso del totale anche se non corrisponde a quello effettivamente percepito. Infatti, in regime Forfettario non è possibile “scaricare” alcuna spesa sostenuta per la propria attività e pertanto queste saranno sempre un costo concorrendo alla formazione del reddito.

L’unico caso in cui si può richiedere un rimborso delle spese è quando si anticipano dei costi per conto del cliente e verrà emessa una fattura intestata direttamente a quest’ultimo.

Il costo sostenuto dovrà essere riportato nel campo “Spese anticipate fuori campo Iva”. Questo sarà riportato in fattura ma non concorrerà alla formazione del reddito.

Le commissioni per i servizi bancari e finanziari forniti da operatori esteri come PayPal, Amazon Pay, SumUp, Satispay, Braintree, Stripe, 2Checkout ecc. sono soggetti all’obbligo di autofattura elettronica.

I servizi effettuati da un istituto bancario o finanziario per operazioni di tipo propriamente bancario o finanziario, come per esempio le commissioni relative alla tenuta di un conto corrente o le commissioni su pagamenti e giroconti, sono qualificate come operazioni esenti Iva (Articolo 10 comma 1 numero 1 del DPR633/72).

L’agenzia delle Entrate chiarisce.

Per quanto riguarda i servizi bancari resi da un istituto estero nei confronti di un contribuente italiano, l’Agenzia delle Entrate chiarisce che: “Nel caso in cui un’operazione rilevante ai fini IVA in Italia sia effettuata da un soggetto passivo non stabilito nel territorio dello Stato nei confronti di un soggetto passivo ivi stabilito, tutti gli adempimenti relativi all’applicazione dell’imposta gravano sul cessionario, il quale dovrà procedere all’assolvimento dell’IVA secondo il meccanismo del c.d. reverse charge.

Quindi, nell’ipotesi di operazioni non imponibili o esenti, effettuate in Italia da soggetti non residenti nei confronti di cessionari o committenti nazionali, questi ultimi provvedono all’autofattura indicando anziché l’IVA dovuta, gli estremi normativi (Articolo 10) in base ai quali l’operazione risulta non imponibile o esente. Il suddetto documento deve essere annotato nel registro delle fatture emesse e in quello delle fatture di acquisto (articoli 23 e 25 del DPR n. 633 del 1972)”.

Le confermiamo quindi che, quando riceve le fatture sulle commissioni di operatori bancari esteri, deve emettere autofattura con Iva a zero indicando il riferimento normativo all’Articolo 10 nelle note. Potrà trovare questa voce nel menu a tendina della colonna “Aliquota %”.

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Facciamo un esempio numerico

Se viene prestato un servizio per 90 euro e PayPal trattiene 10 euro, bisognerà emettere fattura per 100 euro. Infatti, in regime Forfettario non è possibile “scaricare” le spese sostenute per l’attività, in quanto queste vengono ammortizzate dal coefficiente di redditività.

Quindi si dovrà:

  • emettere fattura al lordo delle commissioni;
  • emettere autofattura per le commissioni di PayPal ma segnalando l’esenzione Iva per l’articolo 10.

Infatti, non emettendo documenti fiscali, è il contribuente (intestatario della Partita Iva) che deve creare un’autofattura elettronica per conto del fornitore e immetterla nel Sistema di Interscambio (SDI).

Si dovrà creare l’anagrafica cliente (che in realtà è il suo fornitore) riportando i campi obbligatori e il codice destinatario “0000000” (sette volte zero).

Si potrà procedere alla creazione dell’autofattura  e riportare i dati richiesti (ricordiamo Iva a zero per l’esenzione Articolo 10).

E’ buona norma riportare nelle note i riferimenti della fattura di acquisto: numero e data del documento di acquisto.

Una volta creata dovrà essere trasmessa al Sistema di Interscambio entro il 15 del mese successivo rispetto a quello di riferimento.

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