Come aprire Partita Iva per veterinari

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Come fare per aprire Partita Iva per veterinari

Come aprire Partita Iva per veterinari?

Se vuoi aprire la tua Partita Iva per veterinari, la prima cosa da fare è iscriversi all’Albo professionale della tua categoria per poter svolgere tale professione.

Successivamente dovrai aprire la tua partita Iva e adottare il Codice Ateco per la professione di veterinario, ovvero:

75.00.00 – Servizi veterinari

Che include:
– cura e controllo della salute del bestiame
– cura e controllo della salute degli animali da compagnia
– attività svolte da veterinari qualificati in cliniche veterinarie o presso fattorie, canili o ricoveri per animali, ambulatori veterinari o altro.
– attività di assistenti veterinari o personale veterinario ausiliario
– attività cliniche e altre attività diagnostiche relative agli animali
– servizi di ambulanza veterinaria

Infine, dovrai iscriverti all’Enpav, la Cassa previdenziale specifica per la tua professione.

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A questo punto devi scegliere il Regime Fiscale da adottare e la tua scelta potrà ricadere sul Forfettario o Ordinario semplificato.

 

Ma quali sono le differenze tra questi due regimi fiscali?

Il Regime Forfettario, considerato “agevolato” per i numerosi vantaggi che comporta, prevede che:

• si paghi un’unica imposta, detta sostitutiva, che sostituisce appunto tutte le altre dell’Ordinario semplificato (Irpef, Irap, ecc.);

• imposta e contributi si versino sul reddito imponibile, calcolato applicando il coefficiente di redditività ai ricavi conseguiti;

• le spese siano determinate in modo forfettario in base al coefficiente di redditività specifico associato al tuo Codice Ateco;

non si applichi la ritenuta d’acconto del 20% ai tuoi compensi;

non si abbia l’obbligo di fatturazione elettronica se si sono percepiti ricavi inferiori a 25.000 euro nel 2021. Dal 2024, invece, tutti i contribuenti avranno l’obbligo di fatturazione elettronica;

non devi inviare lo spesometro;

non si applichi l’Iva sulle fatture ma soltanto un’imposta di bollo di 2 euro per tutte le fatture superiori ai 77,47 euro.

Per poter applicare questo particolare regime fiscale bisogna rispettare determinati requisiti, il più importante è non superare il limite di 85.000 euro di ricavi da Partita Iva all’anno.

Il Regime Ordinario Semplificato prevede che non si superino invece i 500.000 euro di ricavi all’anno ed inoltre bisogna obbligatoriamente registrare:

• beni ammortizzabili
• incassi e pagamenti
• fatture di vendita e di acquisto

Le caratteristiche del Regime Ordinario semplificato sono le seguenti:

Irpef da versare secondo il classico meccanismo a scaglioni;

• si devono versare eventualmente anche Irap, addizionali regionali e comunali, ecc.;

versamento dell’Iva;

obbligo della fatturazione elettronica;

• si deve inviare lo spesometro;

• devi applicare la ritenuta d’acconto del 20% sui compensi.

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