Come aprire Partita Iva per seo specialist

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Cosa devo fare per aprire partita Iva come seo specialist?

Come aprire Partita Iva per seo specialist? Se vuoi aprire la tua Partita Iva come seo specialist, la prima cosa da fare è scegliere il codice Ateco relativo all’attività che vorrai svolgere in maniera autonoma e successivamente iscriverti presso la relativa Gestione previdenziale.

Devi sapere che in base a come svolgerai l’attività di seo specialist potrai qualificarti come professionista o come Commerciante iscritto in camera di Commercio: nel primo caso, verserai i contributi alla Gestione Separata Inps, nel secondo alla Gestione Artigiani e Commercianti Inps.

Se vorrai qualificarti come Professionista, in quanto effettuerai consulenze verso i tuoi clienti, dovrai adottare uno dei seguenti Codici Ateco:

62.02.00 – Consulenza nel settore delle tecnologie dell’informatica

Che include:
– consulenza su hardware, software e altre tecnologie dell’informazione: analisi dei bisogni e dei problemi degli utenti, consulenza sulla migliore soluzione
– pianificazione e progettazione di sistemi informatici che integrano l’hardware dei computer, il software e le tecnologie della comunicazione

73.11.01 – Ideazione di campagne pubblicitarie

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Che include:
– ideazione di campagne pubblicitarie: creazione e collocazione di pubblicità per giornali, periodici, radio, televisioni, internet ed altri mezzi di comunicazione
– creazione e strategia di diffusione di pubblicità esterna, ad esempio: cartelloni pubblicitari, pannelli pubblicitari, opuscoli, allestimento di vetrine, progettazione di sale d’esposizione, scritte pubblicitarie su autobus e autoveicoli eccetera
– creazione di stand ed altre strutture e spazi espositivi

Al contrario, se condurrai tu stesso in prima persona le campagne di marketing per conto dei tuoi clienti, sarai considerato un Commerciante ed in questo caso il Codice Ateco corretto è il:

73.11.02 – Conduzione di campagne di marketing e altri servizi pubblicitari

Che include:
– conduzione di campagne pubblicitarie: collocazione di pubblicità in giornali, periodici, radio, televisioni, internet ed altri mezzi di comunicazione
– conduzione di campagne di marketing ed altri servizi pubblicitari mirati ad attirare e ad assicurare la fedeltà dei clienti
– promozione dei prodotti
– realizzazione di pubblicità aerea
– distribuzione o consegna di materiale pubblicitario o di campioni
– consulenza sulla disposizione dei prodotti all’interno del punto vendita
– realizzazione di pubblicità postale

A questo punto dovrai scegliere il Regime Fiscale da adottare e la tua scelta potrà ricadere sul Forfettario o Ordinario semplificato.

Quali sono le differenze tra questi due regimi fiscali?

Il Regime Forfettario, considerato “agevolato” per i numerosi vantaggi fiscali e contabili che porta, prevede che:

• si paghi un’unica imposta, detta sostitutiva, che sostituisce appunto tutte le altre dell’Ordinario semplificato (Irpef, Irap, ecc.);

• imposta e contributi si versino sul reddito imponibile, calcolato applicando il coefficiente di redditività associato al tuo Codice Ateco ai ricavi conseguiti;

• le spese siano determinate in modo forfettario in base al coefficiente di redditività specifico associato al tuo Codice Ateco;

non si applichi la ritenuta d’acconto del 20% ai tuoi compensi;

non si abbia l’obbligo di fatturazione elettronica se hai percepito ricavi inferiori a 25.000 euro nell’anno precedente. Dal 2024, invece, tutti i contribuenti avranno l’obbligo di fatturazione elettronica;

non si applichi l’Iva sulle fatture ma soltanto un’imposta di bollo di 2 euro per tutte le fatture superiori ai 77,47 euro.

Per poter applicare questo Regime fiscale bisogna rispettare determinati requisiti, il più importante è non superare il limite di 85.000 euro di ricavi da Partita Iva all’anno.

Il Regime Ordinario Semplificato prevede che non si superino invece i 500.000 euro di ricavi all’anno se vendi servizi e gli 800.000 euro se svolgi un altro tipo di attività.

Le caratteristiche del Regime Ordinario semplificato sono le seguenti:

Irpef da versare secondo il classico meccanismo a scaglioni;

• si devono versare eventualmente anche Irap, addizionali regionali e comunali, ecc.;

versamento dell’Iva;

obbligo della fatturazione elettronica;

• devi applicare la ritenuta d’acconto del 20% sui compensi.

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