Come aprire Partita Iva per architetti
Se vuoi aprire la tua Partita IvaImposta sul Valore Aggiunto. Imposta indiretta che colpisce il consumatore finale. Attualmente è l’imposta in Italia che assicura il maggior prelievo fiscale. Questa particolare tipologia di tributo è oggetto di “armonizzazione” europea, ciò significa che sostanzialmente vi saranno le medesime regole all’interno dei Paesi membri,... Leggi per architetti, la prima cosa da fare è iscriversi all’AlboOrdine costituito dai professionisti ad esso appartenente. Ogni albo professionale si riferisce ad una precisa attività professionale come ad esempio l’Albo dei commercialisti o dei geometri. Esso ha la funzione di assicurare la professionalità della categoria. Gli albi sono enti di diritto pubblico col compito... Leggi professionale della tua categoria per poter svolgere tale professione.
Successivamente dovrai aprire la tua Partita Iva e adottare il codice Ateco per la professione di architetto, ovvero:
• 71.11.00 – Attività degli studi di architettura
Che include:
– attività di consulenza in campo architettonico: progettazione di edifici e stesura dei progetti, pianificazione urbanistica e architettura del paesaggio
Infine, dovrai iscriverti ad InarcassaCassa Nazionale di Previdenza e Assistenza per gli Ingegneri ed Architetti Liberi Professionisti, è un ente fondato nel 1958 per assicurare la tutela pensionistica degli ingegneri ed architetti non soggetti ad altro tipo di previdenza obbligatoria. L'iscrizione all'Inarcassa è obbligatoria per i soggetti iscritti all'albo... Leggi, la Cassa previdenziale specifica per la tua professione.

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A questo punto devi scegliere il Regime Fiscale da adottare e la tua scelta potrà ricadere sul Forfettario o Ordinario semplificato.
Ma quali sono le differenze tra questi due regimi fiscali?
Il Regime Forfettario, considerato “agevolato” per i numerosi vantaggi che comporta, prevede che:
• si paghi un’unica imposta, detta sostitutiva, che sostituisce appunto tutte le altre dell’Ordinario semplificato (IrpefL’imposta sul Reddito delle Persone Fisiche, il presupposto che fa sorgere l’obbligazione tributaria è rappresentato dalla percezione di una delle 6 categorie di reddito elencate all’interno del TUIR: redditi fondiari, redditi di capitale, redditi di lavoro dipendente, redditi di lavoro autonomo, redditi di impresa, redditi... Leggi, IrapL’imposta regionale sulle attività produttive, tale imposta va a colpire il valore della produzione netta delle imprese. Si tratta di un’imposta proporzionale al fatturato, e che non colpisce l’utile d’esercizio. Il 90% del gettito ricavato dalla riscossione di questa imposta è destinato a finanziare il... Leggi, ecc.). L’imposta sostitutiva si versa al 15% oppure al 5% per i primi 5 anni se vengono rispettate alcune condizioni
• imposta e contributi si versino sul reddito imponibile, calcolato applicando il coefficiente di redditività ai ricavi conseguiti
• le spese siano determinate in modo forfettario in base al coefficiente di redditività specifico associato al tuo Codice Ateco
• non si applichi la ritenuta d’acconto del 20% ai tuoi compensi
• non si abbia l’obbligo di fatturazione elettronica
• non devi inviare lo spesometro
• non si applichi l’Iva sulle fatture ma soltanto un’imposta di bollo di 2 euro per tutte le fatture superiori ai 77,47 euro
Per poter applicare il Regime forfettario bisogna rispettare determinati requisiti, il più importante è non superare il limite di 65.000 euro di ricavi da Partita Iva all’anno.
Il Regime Ordinario Semplificato prevede che non si superino invece i 400.000 euro di ricavi all’anno ed inoltre bisogna obbligatoriamente registrare:
• beni ammortizzabili
• incassi e pagamenti
• fatture di vendita e di acquisto
Le caratteristiche del Regime Ordinario semplificato sono le seguenti:
• Irpef da versare secondo il classico meccanismo a scaglioni
• si devono versare eventualmente anche Irap, addizionali regionali e comunali, ecc.
• versamento dell’Iva
• obbligo della fatturazione elettronica
• si deve inviare lo spesometro
• devi applicare la ritenuta d’acconto del 20% sui compensi
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