Aprire Partita Iva per video maker

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Video maker: aprire Partita Iva

Quali passi devo seguire per aprire Partita Iva per video maker?

  • Trasmettere all’Agenzia delle Entrate il modello AA9/12, in cui specifichi il Codice ATECO, ossia il codice alfanumerico associato alla tua attività, e comunichi in quale Regime desideri accedere (puoi scegliere il Forfettario se rispetti i suoi requisiti di accesso).

Il Codice ATECO che devi indicare per svolgere la tua attività di video maker è:

74.20.19 Altre attività di Riprese Fotografiche.

  • Iscriverti in camera di Commercio e aprire la tua posizione contributiva presso la Gestione Artigiani e Commercianti Inps.

Aprire Partita Iva per video maker in Regime Forfettario o Semplificato: le differenze

È meglio il Regime forfettario o il Semplificato?

Non è possibile dare una risposta che si adatti a tutte le situazioni possibili.

Ci sono contribuenti a cui conviene godere dei vantaggi e delle semplificazioni previsti dal Forfettario; altri invece che adottano il Semplificato, nonostante il Regime forfettario sulla carta sia più conveniente.

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Quindi la risposta alla suddetta domanda è: “dipende, ogni caso va valutato a sé”.

I motivi per i quali non sempre è conveniente utilizzare il Forfettario sono legati alla particolare modalità di determinazione dei costi annuali, che avviene in maniera forfettaria.

Dunque, quando si sostengono molti costi, in Forfettario questi verrebbero riconosciuti solamente in parte ed è per questo che consigliamo di valutare se il Semplificato sia più conveniente.

È semplice il motivo: i costi abbassano il reddito su cui poi agisce l’aliquota d’imposta, quindi non sarebbe conveniente se ci venissero riconosciuti meno costi di quanti davvero ne abbiamo fronteggiati durante l’anno.

Puoi approfondire qui:

 Regime forfettario: quando conviene?

Inoltre, non è questione solamente di scelte: molti contribuenti sono in Semplificato perché non possono aderire al Forfettario, in quanto non ne rispettano tutti i requisiti previsti.

Differenze tra Forfettario e Semplificato

Vediamo ora in cosa si differenziano i due Regimi:

  1. determinazione dei costi. In semplificato i costi che vengono riconosciuti al contribuente sono quelli che egli ha effettivamente sostenuto, mentre in Forfettario, come suggerisce il nome, sono determinati forfettariamente, grazie all’utilizzo del coefficiente di redditività;
  2. aliquote differenti. In semplificato si applicano le aliquote IRPEF in base al proprio scaglione di reddito, mentre in Forfettario si paga un’imposta del 15% o del 5% a prescindere dal reddito cumulato;
  3. numero di imposte da pagare. In semplificato si versano diverse imposte, come Irpef, Irap, addizionali, ecc.

In forfettario se ne paga una sola, ossia l’imposta sostitutiva, che racchiude in sé stessa le imposte citate poco fa.

Le altre differenze si traducono in tutti quei vantaggi e quelle semplificazioni che il Forfettario presenta rispetto al Semplificato:

  1. applicazione dell’IVA, che va infatti aggiunta in fattura, poi dichiarata e versata quando si è in Semplificato, ma non se si adotta il Forfettario, dove appunto si ha l’esonero dall’applicazione dell’IVA;
  2. invio dello spesometro. In Semplificato lo si deve inviare, mentre in Forfettario non si ha l’obbligo;
  3. fatturazione elettronica. Dal 1° luglio 2022 è stato introdotto l’obbligo di fatturazione elettronica, che però attualmente non riguarda i Forfettari che hanno percepito ricavi inferiori a 25.000 euro nell’anno precedente. Dal 2024, invece, tutti i contribuenti avranno l’obbligo di fatturazione elettronica;
  4. applicazione della ritenuta d’acconto. Questo vantaggio interessa i professionisti, come ad esempio proprio i video maker. Quando, da Forfettario, fatturi ad un committente puoi richiedere la non applicazione della ritenuta d’acconto. Questo significa che il committente non si tratterrà il 20% del tuo compenso, come avviene in Semplificato. Tu, dunque, incasserai la fattura per intero.

Tasse al 5% per le nuove Partite Iva video maker in regime forfettario. Puoi accedere?

Puoi accedere alla tassazione al 5% con la tua Partita Iva forfettaria?

Se rispetti i limiti che tra poco ti elencheremo, la tua aliquota d’imposta non sarà al 15%, bensì al 5% per ben 5 anni:

Innanzitutto, devi possedere tutti i requisiti per poter adottare il Forfettario.

Poi, se apri una nuova Partita Iva:

  • Devi svolgere un’attività che non rappresenti una semplice prosecuzione di un’attività che già svolgevi in passato, anche se come lavoratore dipendente o impresa familiare;
  • Non devi aver svolto, nei tre anni precedenti all’apertura della tua Partita Iva, attività d’impresa anche in forma associata o familiare;
  • Se rilevi un’attività già avviata da un altro soggetto, tale attività deve rispettare i limiti per poter accedere al Forfettario.

Se invece hai già aperto Partita Iva e hai sempre utilizzato un altro Regime (come il Semplificato o l’Ordinario), puoi accedere al Forfettario pagando l’imposta al 5% a patto che:

  • rispetti i suddetti limiti e quelli per accedere al Forfettario
  • tu sia ancora nel quinquennio di apertura (e quindi utilizzeresti l’aliquota d’imposta al 5% per gli anni che restano alla conclusione del quinquennio),

Ti invitiamo a leggere il nostro articolo in cui approfondiamo questo tema:

tassazione d’imposta sostitutiva al 5%.

Tasse da pagare nell’anno in Forfettario per una Partita Iva come video maker

Quali tasse paga un video maker che ha deciso di aprire Partita Iva in Forfettario?

Durante l’anno pagherai:

  • l’imposta sostitutiva, con aliquota al 15% o al 5%
  • contributi previdenziali obbligatori

Le aliquote di entrambi si applicano sul reddito accumulato dal contribuente, ma mentre il 15% (o il 5%) grava sul reddito imponibile netto, l’aliquota contributiva agisce sul reddito imponibile lordo.

reddito imponibile lordo= ricavi x coefficiente di redditività

reddito imponibile netto= reddito lordo – contributi previdenziali obbligatori versati

In pratica, dal reddito lordo si possono dedurre (sottrarre) i contributi obbligatori versati nell’anno di attività, giungendo così al reddito netto.

I contributi previdenziali dovranno essere versati alla Gestione Artigiani e Commercianti Inps secondo questo schema di reddito:

  • per il reddito compreso tra 0 e 17.504 euro: dovrai versare contributi fissi di 4.208,40 euro all’anno;
  • per il reddito superiore ai 17.504 euro: oltre ai contributi fissi, li  verserai per il 24%.

Se deciderai di applicare il Forfettario, essendo tu iscritto alla Gestione Artigiani e Commercianti Inps, potrai richiedere la riduzione del 35% dei contributi Inps, la quale si applicherà sia ai contributi fissi che a quelli eccedenti il minimale.

Scadenze acconti e saldo video maker in Regime forfettario

Entro il 30 Giugno dovrai versare:

  • il saldo dell’imposta sostitutiva relativa all’esercizio precedente
  • il primo acconto (il cui saldo verrà versato l’anno successivo) dell’imposta sostitutiva per il 50%
  • il saldo dei contributi Inps relativi all’esercizio precedente
  • il primo acconto del 40% sui contributi Inps

Entro il 30 Novembre devi invece versare:

  • il secondo acconto (50%) dell’imposta sostitutiva
  • il secondo acconto (40%) sui contributi Inps

N.B: gli importi di Giugno li puoi rateizzare in 6 rate, di cui l’ultima il 16 Novembre, mentre quelli di Novembre devono essere pagati in un’unica soluzione.

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