Aprire Partita Iva per elettricista: come fare

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Aprire Partita Iva per elettricista: come fare

Come fare per aprire Partita Iva come elettricista?

Aprire Partita Iva per elettricista: come fare? Se vuoi aprire la tua Partita Iva come elettricista, la prima cosa da fare è controllare di rispettare tutti i requisiti richiesti e adottare il codice Ateco relativo all’attività che vorrai svolgere in maniera autonoma.

In base a come svolgerai l’attività, potrai adottare uno o più Codici Ateco seguenti:

  • 43.21.01 – Installazione di impianti elettrici in edifici o in altre opere di costruzione (inclusa manutenzione e riparazione)
  • 43.21.02 – Installazione di impianti elettronici (inclusa manutenzione e riparazione), cablaggio per telecomunicazioni, reti di elaboratori e sistemi televisivi via
  • 43.21.03 – Installazione impianti di illuminazione stradale e dispositivi elettrici di segnalazione, illuminazione delle piste degli aeroporti (inclusa manutenzione e riparazione)

Infine, dovrai iscriverti in Camera di Commercio, a cui versare il diritto camerale annuale di circa 50 euro, ed iscriversi alla Gestione Artigiani e Commercianti Inps, a cui versare i contributi.

A questo punto dovrai scegliere il Regime Fiscale da adottare e la tua scelta potrà ricadere sul Forfettario o Ordinario semplificato.

Ma quali sono le differenze tra questi due regimi fiscali?

Il Regime Forfettario, considerato “agevolato” per i numerosi vantaggi fiscali e contabili che porta, prevede che:

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  • si paghi un’unica imposta, detta sostitutiva, che sostituisce appunto tutte le altre dell’Ordinario semplificato (Irpef, Irap, ecc.);
  • imposta e contributi si versino sul reddito imponibile, calcolato applicando il coefficiente di redditività associato al tuo Codice Ateco ai ricavi conseguiti;
    le spese;
  • siano determinate in modo forfettario in base al coefficiente di redditività specifico associato al tuo Codice Ateco;
  • non si applichi la ritenuta d’acconto del 20% ai tuoi compensi;
  • non si abbia l’obbligo di fatturazione elettronica fino al 2024 se si è incassato meno di 25.000 euro nel 2021. In caso contrario, c’è l’obbligo di fatturazione elettronica;
  • non si invii lo spesometro;
  • non si applichi l’Iva sulle fatture ma soltanto un’imposta di bollo di 2 euro per tutte le fatture superiori ai 77,47 euro.

Per poter applicare questo regime fiscale bisogna rispettare determinati requisiti, il più importante è non superare il limite di 85.000 euro di ricavi da Partita Iva all’anno.

Il Regime Ordinario Semplificato prevede che non si superino invece i 400.000 euro di ricavi all’anno se vendi servizi e i 700.000 euro se svolgi un altro tipo di attività ed inoltre bisogna obbligatoriamente registrare:

• beni ammortizzabili
• incassi e pagamenti
• fatture di vendita e di acquisto

Le caratteristiche del Regime Ordinario semplificato sono le seguenti:

Irpef da versare secondo il classico meccanismo a scaglioni;

• si devono versare eventualmente anche Irap, addizionali regionali e comunali, ecc.;

versamento dell’Iva;

obbligo della fatturazione elettronica;

• si deve inviare lo spesometro;

• devi applicare la ritenuta d’acconto del 20% sui compensi.

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