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Lavoratore dipendente: posso aprire la Partita IvaImposta sul Valore Aggiunto. Imposta indiretta che colpisce il consumatore finale. Attualmente è l’imposta in Italia che assicura il maggior prelievo fiscale. Questa particolare tipologia di tributo è oggetto di “armonizzazione” europea, ciò significa che sostanzialmente vi saranno le medesime regole all’interno dei Paesi membri,... Leggi?
Sono un lavoratore dipendente, posso aprire la mia Partita Iva?
In questo articolo andiamo ad analizzare questa casistica, per aiutarti a far chiarezza a riguardo.
Se sei un lavoratore dipendente e parallelamente svolgi anche un’attività abituale e continuativa nel tempo, dovrai aprire la tua Partita Iva per poter continuare a svolgerla.
La prima cosa che devi valutare e controllare è quella di non fare concorrenza al tuo datore di lavoro, aspetto giuridico presente in ogni contratto di lavoro subordinato.
Inoltre, nel momento in cui sei un dipendente pubblico, dovrai richiedere l’autorizzazione all’ente per il quale lavori, in quanto molto spesso vige l’esclusività del rapporto.
Pertanto, anche nel momento in cui sei dipendente potrai aprire la tua Partita Iva, controllando però questi due aspetti fondamentali.

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Lavoratore dipendente: quale Regime fiscaleIl Regime fiscale rappresenta l’insieme di documenti e comportamenti da tenere, previsti dalla normativa, che garantiscono il rispetto delle regole fiscali. Nell’ordinamento italiano sono presenti un regime ordinario, un regime ordinario leggermente semplificato (riservato alle attività che hanno conseguito ricavi inferiori a 400.000 euro se... Leggi posso adottare?
Nel momento in cui hai appurato che potrai aprire la tua Partita Iva pur essendo anche lavoratore dipendente, dovrai scegliere quale Regime fiscale da adottare: Regime Forfettario o Regime Ordinario semplificato?
Andiamo subito ad analizzarli entrambi.
Regime Forfettario
Per poter adottare il Regime Forfettario, dovrai rispettare tutti i requisiti previsti e non ricadere in nessuna causa di esclusione.
Potrai applicare il Forfettario per la tua Partita Iva se, oltre a tutte le condizioni citate, i tuoi redditi da lavoro dipendente sono inferiori ai 30.000 euro all’anno (fatta eccezione se il lavoro dipendente è cessato entro il 31 dicembre dell’anno precedente a quello di applicazione del Forfettario).
Per poter mantenere il Forfettario anche l’anno successivo, non dovrai fatturare prevalentemente (per più del 50% delle fatture totali) al tuo attuale datore di lavoro o a quello avuto nei due anni precedenti l’apertura della tua Partita Iva. Non potrai inoltre fatturare prevalentemente nemmeno a soggetti direttamente o indirettamente riconducibili al tuo datore di lavoro.
Se adotterai il Forfettario per la tua Partita Iva, i redditi così percepiti non faranno cumulo con il reddito da lavoro dipendente e pertanto questi saranno soggetti ad una tassazione separata.
Nel Forfettario il reddito imponibile viene calcolato attraverso l’applicazione del coefficiente di redditività ai ricavi conseguiti in Partita Iva.
Sul reddito imponibile così prodotto, dovrai versare l’imposta sostitutiva del 15% (o del 5% rispettandone i requisiti) e i contributi previdenziali (salvo un’eccezione, come vedremo in seguito).
Infine, adottando il Forfettario sarai esonerato dall’obbligo di fatturazione elettronica e potrai emettere fatture cartacee.
Regime Ordinario semplificato
Se non adotterai il Forfettario, in quanto non ne rispetti i requisiti o perché non conveniente per la tua Partita Iva, dovrai adottare il Regime Ordinario semplificato.
In questo caso, i redditi percepiti come dipendente faranno cumulo con quelli da Partita Iva e su di essi verserai scaglioni IrpefL’imposta sul Reddito delle Persone Fisiche, il presupposto che fa sorgere l’obbligazione tributaria è rappresentato dalla percezione di una delle 6 categorie di reddito elencate all’interno del TUIR: redditi fondiari, redditi di capitale, redditi di lavoro dipendente, redditi di lavoro autonomo, redditi di impresa, redditi... Leggi più alti.
Il reddito imponibile da Partita Iva si ottiene portando in detrazione i costi e le spese sostenute nell’anno e su di esso dovrai versare Irpef, eventuali IrapL’imposta regionale sulle attività produttive, tale imposta va a colpire il valore della produzione netta delle imprese. Si tratta di un’imposta proporzionale al fatturato, e che non colpisce l’utile d’esercizio. Il 90% del gettito ricavato dalla riscossione di questa imposta è destinato a finanziare il... Leggi e addizionali regionali e contributi previdenziali (anche in questo caso, è possibile tu sia esonerato da questi ultimi).
Adottando l’Ordinario semplificato, sarai obbligato ad emettere fatture elettroniche ai tuoi clienti.
Al di là del Regime fiscale adottato, a seconda del tuo inquadramento fiscale (libero Professionista o iscritto in Camera di CommercioLa Camera di Commercio è un ente autonomo di diritto pubblico che svolge funzioni di interesse generale per il sistema delle imprese nazionali. La Camera di Commercio gestisce e detiene il Registro delle Imprese, ovvero l’elenco al quale sono obbligate ad iscriversi tutte le imprese.... Leggi) sarai obbligato o esonerato dal versamento dei contributi, come analizzeremo nei paragrafi successivi.
Aprire Partita Iva con lavoro dipendente: libero Professionista
Se apri la tua Partita Iva e svolgi un’attività che prevede l’inquadramento come libero Professionista senza una Cassa previdenziale specifica, verserai i tuoi contributi alla Gestione Separata Inps per il 25,98% del tuo reddito.
Se svolgi anche un lavoro dipendente, part-time o full-time, i contributi da versare alla Gestione Separata InpsIstituto Nazionale della Previdenza Sociale, ente a cui è affidata la gestione pensionistica italiana. Tutti i contribuenti devono obbligatoriamente esservi iscritti. L’Inps è sottoposto alla vigilanza del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali. Oltre a gestire il sistema pensionistico italiano , l’Inps svolge tutta... Leggi saranno ridotti alla percentuale del 24%.
Pertanto, non sarai esonerato dal loro versamento ma li verserai con un’aliquota inferiore.
Se per la tua attività in Partita Iva è prevista invece l’iscrizione ad una Cassa previdenziale specifica (quale per esempio InarcassaCassa Nazionale di Previdenza e Assistenza per gli Ingegneri ed Architetti Liberi Professionisti, è un ente fondato nel 1958 per assicurare la tutela pensionistica degli ingegneri ed architetti non soggetti ad altro tipo di previdenza obbligatoria. L'iscrizione all'Inarcassa è obbligatoria per i soggetti iscritti all'albo... Leggi, l’Enpam, ecc.), ti suggeriamo di contattare direttamente quest’ultima, in quanto la disciplina del versamento dei contributi e le condizioni variano da Cassa specifica a Cassa specifica.
Aprire Partita Iva con lavoro dipendente: Artigiano/Commerciante
Se l’attività che svolgi in Partita Iva prevede l’iscrizione in Camera di Commercio come Artigiano o Commerciante, sarai esonerato dal versamento dei contributi alla Gestione Artigiani e Commercianti Inps se contestualmente all’attività autonoma svolgi lavoro dipendente full-time.
Se, al contrario, non svolgi un contestuale lavoro dipendente a tempo pieno, sarai tenuto al versamento dei contributi alla Gestione Artigiani e Commercianti Inps, secondo questo schema di reddito:
- per il reddito compreso tra 0 e 15.953 euro: verserai contributi fissi di circa 3.850 euro;
- per il reddito superiore ai 15.953 euro: oltre ai contributi fissi, li verserai per circa il 24%.
Se dovrai versare i contributi alla suddetta Gestione previdenziale e applicherai il Forfettario per la tua Partita Iva, potrai richiedere la riduzione del 35% dei contributi da versare, la quale si applica sia ai contributi fissi che a quelli eccedenti il minimale.
Per tutti gli approfondimenti su tale riduzione ti consigliamo il nostro articolo: Regime forfettario riduzione contributi Artigiani e Commercianti.
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