Aprire la partita IVA: meglio aspettare il 2022?
Hai deciso di avviare la tua attività di impresa, ovvero aprire la tua Partita IvaImposta sul Valore Aggiunto. Imposta indiretta che colpisce il consumatore finale. Attualmente è l’imposta in Italia che assicura il maggior prelievo fiscale. Questa particolare tipologia di tributo è oggetto di “armonizzazione” europea, ciò significa che sostanzialmente vi saranno le medesime regole all’interno dei Paesi membri,... Leggi? Siamo a fine anno, conviene aprire la Partita Iva negli ultimi mesi dell’anno 2021 oppure è meglio aspettare il 2022?
Ci sono casi in cui la decisione non è volontaria, ovvero hai un nuovo lavoro autonomo per il quale devi già iniziare a lavorare e fatturare nel 2021, in tal caso dovrai aprire la Partita Iva già negli ultimi mesi del 2021 senza poter attendere il 2022.
Se, invece, vuoi intraprendere un’attività per la quale potresti anche attendere alcuni mesi, quindi puoi decidere di aspettare il 2022 per aprire la tua Partita Iva in Regime forfettario, in questo articolo ti offriamo un elenco dei fattori da considerare per valutare la scelta per te migliore.
Quali fattori valutare?
Se vuoi aprire la tua Partita Iva e applicare il Regime forfettario, per sapere se procedere già negli ultimi mesi del 2021 oppure attendere il 2022:
- il limite dei 65.000€ per rientrare nel Regime forfettario anche nel 2022 sarà proporzionato ai giorni di attività. Ad esempio, se hai aperto Partita Iva il 1° dicembre 2021 allora: 65.000/365 (giorni anno) x 31 (giorni mese di dicembre) = 5.520€ circa come limite massimo di ricavi da non superare per poter rientrare nel Regime forfettario anche nel 2022.
- l’imposta sostitutiva del Regime forfettario è una percentuale, quindi verserai l’imposta in base ai ricavi da te conseguiti. Un fattore però da tenere presente è che se accedi alla riduzione dell’imposta sostitutiva al 5% per i primi 5 anni di attività, il primo anno di agevolazione lo utilizzerai solo per pochi mesi nel 2021 e non per un intero anno di fatturato.
- i costi da sostenere per l’apertura della tua Partita Iva sono i medesimi in qualsiasi periodo dell’anno, dipendono quindi dal professionista al quale affiderai la pratica.
- se apri la Partita Iva nel 2021, a giugno del 2022 dovrai presentare la dichiarazione dei redditi relativa all’anno 2021, anche se nel 2021 hai lavorato solo per pochi mesi. Per fare un esempio, se decidi di aprire la tua Partita Iva a dicembre del 2021 a giugno 2022 dovrai fare la dichiarazione dei redditi modello Persone Fisiche relativa anche se la tua Partita Iva è stata attiva solo per un mese nel 2021. Ovviamente la presentazione della dichiarazione dei Redditi, se non la farai in autonomia, comporterà il versamento dell’onorario al professionista al quale ti affiderai.
- ContributiI contributi, come suggerisce il nome, sono una tipologia di tributo che viene richiesto obbligatoriamente al soggetto contribuente da parte della Pubblica Amministrazione. Quindi i contributi sono prelievi coattivi di ricchezza (prelevati dallo Stato o dalla Pubblica Amministrazione in forza della loro potestà impositiva). Essi... Leggi:
- se svolgi un’attività professionale con iscrizione alla Gestione Separata, la contribuzione è un’aliquota proporzionale, pertanto verserai i contributi in base ai ricavi da te conseguiti e indipendentemente dal momento di apertura della tua Partita Iva
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- se svolgi attività professionale con iscrizione ad una Cassa di Previdenza privata (ingegneri, architetti, geometri, medici, ecc.) devi informarti presso la stessa se sono presenti costi fissi annui da versare anche aprendo a fine anno
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- se svolgi attività commerciale o artigianale con iscrizione alla Camera di commercio è utile sapere che i contributi fissi e il reddito minimale sono dovuti in base ai mesi di attività, facciamo un esempio. I contributi fissi sono di 3.850€ che pagherai in proporzione ai mesi di attività, se apri partita iva a dicembre 2021 dovrai la contribuzione fissa per un mese di attività, dunque 3.850/12 (mesi anno) x 1 (mese di attività) = 320,83€. Di conseguenza, anche il reddito minimale “coperto” dalla contribuzione fissa versata sarà riproporzionato ai mesi di attività dunque: 15.950/12 (mesi anno) x 1 (mese di attività) = 1329€ circa. Quindi, superati 1.329€ circa di reddito, dovrai versare anche i contributi in percentuale per circa il 24%.
Ora, con questi nuovi elementi speriamo sia più facile per te prendere una decisione, se hai necessità di informazioni specifiche per la tua situazione, registrati a FlexSuite e chiedi assistenza fiscale gratuita!