Affitti brevi: nuove regole 2024

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Affitti brevi: nuove regole 2024

Nei giorni scorsi, il Ministero del Turismo ha presentato una bozza di disegno di Legge ad Associazioni, sindaci delle città metropolitane e Regioni, contenente delle modifiche nella legislazione degli affitti brevi.

Tali modifiche sono state fortemente richieste da alcuni sindaci delle Città Metropolitane italiane, che hanno lamentato il fenomeno dell’Overtourism (turismo selvaggio), che, a loro parere, ha determinato un progressivo spopolamento dei centri storici delle grandi città e un aumento costante dei canoni di locazione.

Tuttavia, la nuova bozza ha eliminato ogni riferimento allo spopolamento delle città metropolitane italiane e anche all’Overtourism, concentrandosi di fatto sul contrasto al fenomeno dell’abusivismo nel settore degli affitti brevi e sulla necessità di uniformare su tutto il territorio nazionale la legislazione di questo comparto.

Tra le principali modifiche contenute in quella che è ancora una bozza (pertanto fino alla sua approvazione da parte delle Camere non ha valenza di Legge e può ancora subire delle variazioni), ricordiamo:

  • l’obbligo di pernottamento per almeno 2 notti consecutive nelle città metropolitane, se si utilizza la modalità dell’affitto breve. È però prevista un’eccezione per le famiglie numerose, con almeno tre figli. Queste potranno continuare ad usufruire gli affitti brevi nelle città metropolitane anche per una notte sola.
  • Il divieto di affittare l’immobile dove si ha registrata la propria residenza.
  • L’introduzione del CIN, il codice identificativo nazionale, da esporre sul campanello dell’appartamento e su ogni annuncio che contiene l’unità immobiliare. La trasgressione comporta ingenti sanzioni, che possono arrivare fino a 8.000 €.
  • L’obbligo per le strutture ricettive di uniformare le norme antincendio degli appartamenti a quelle delle strutture alberghiere.
  • L’obbligo di installare i rilevatori di monossido di carbonio negli appartamenti, proprio come avviene nelle strutture alberghiere.
  • L’abbassamento da 4 a 2 degli appartamenti affittabili e tassabili con la cedolare secca.

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Affitti brevi 2024: cosa cambia con le nuove norme?

Le reazioni

Grande soddisfazione per il Ministro del Turismo Santanchè, che ha affidato a Facebook il suo commento:

”[…] Abbiamo invece affrontato la situazione degli affitti brevi in tempi non sospetti avviando, già mesi fa, tavoli di confronto con associazioni di categoria e degli inquilini, con le Regioni ed i Sindaci delle città metropolitane, per arrivare ad una proposta il più possibile condivisa.”.

Anche il presidente di Federalberghi Bernabò Bocca si è detto soddisfatto della bozza, sollecitando però alcune ulteriori modifiche, come la richiesta di innalzare l’obbligo di pernottamento (o minimum stay) ad almeno 3 notti consecutive.

Reazioni negative, invece, da parte dell’associazione italiana gestori affitti brevi, l’Aigab, che ha affidato il suo pensiero ad una nota stampa. L’associazione sostiene che la bozza del disegno di Legge “rende più complicata la vita del proprietario” che intende affittare i propri appartamenti ed è troppo appiattita sulle richieste avanzate al Ministro da parte del mondo alberghiero.

Aggiornamento

Con la bozza della Legge di Bilancio 2024, il Governo Meloni prevede due importanti novità nel comparto degli affitti brevi.

  1. L’introduzione del CIN, il Codice Identificativo Nazionale.
  2. La rimodulazione della cedolare secca. L’aliquota per il primo appartamento resta invariata, al 21%. Invece, dal secondo al quarto immobile sarà innalzata al 26%. Dal quinto in poi, rimane l’obbligo di aprire la Partita Iva.

Attenzione: Si tratta di una bozza, pertanto potrebbe ancora subire delle modifiche. 

Aggiornamento 29 novembre 2023

Nella giornata del 29 novembre 2023, i senatori Claudio Borghi, Dario Damiani e Vita Maria Nocco hanno presentato un emendamento al Decreto Anticipi, che accompagnerà la Legge di Bilancio 2024, con ulteriori modifiche per il comparto degli affitti brevi.

Tale emendamento introduce per le strutture ricettive l’obbligo di inserire rilevatori di gas e monossido di carbonio ed estintori, che dovranno essere posizionati in zone dell’immobile “accessibili e visibili“.

L’emendamento depositato dai 3 senatori, inoltre, conferma la volontà di introdurre il CIN, il Codice Identificativo Nazionale, da esporre sia sull’immobile, sia sugli annunci che lo contengono.

Attenzione: Trattandosi di un emendamento, anche in questo caso, potrebbero esserci ulteriori modifiche. 

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