Affitti brevi 2023: cosa cambia con le nuove norme?

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È dei giorni scorsi la notizia dell’invio di una bozza da parte del Ministro del Turismo, Daniela Santanché, alle Associazioni e ai Player coinvolti, che mira a riformare radicalmente la normativa relativa agli affitti brevi.

La bozza del disegno di Legge, si pone l’obiettivo di uniformare la legislazione nazionale e di combattere i fenomeni di abusivismo turistico che colpiscono anche il settore degli affitti brevi.

Queste modifiche, in un primo momento, dovevano essere maggiormente orientate al contrasto del fenomeno del turismo selvaggio e dello spopolamento dei centri storici delle città metropolitane, come scritto in una precedente bozza, ma dagli ultimi aggiornamenti non c’è più riferimento a queste tematiche.

N.B.: Quanto segue trapela dalla bozza di un disegno di Legge, pertanto può essere ancora modificato e, al momento, non ha alcuna valenza di Legge. Soltanto dopo essere approvato dalle Camere sarà legge.

Di seguito, analizzeremo per punti le modifiche alla legislazione degli affitti brevi contenute nella bozza.

  • Viene introdotto il minimum stay, un obbligo di pernottamento di almeno 2 notti consecutive, senza eccezioni, per poter prenotare il soggiorno in una delle città metropolitane italiane con la modalità dell’affitto breve. L’unica eccezione riguarda le famiglie che hanno almeno tre figli, che potranno continuare ad utilizzare la modalità degli affitti brevi anche per una sola notteÈ prevista una sanzione fino a 5.000€ per gli host che affittano appartamenti per una sola notte.
  • Si prevede la modifica dell’articolo 1 comma 595 della legge 30 dicembre 2020 n.178, che abbassa da 4 a 2 gli appartamenti che possono essere affittati e tassati con la cedolare secca. Sostanzialmente, affittando da 3 alloggi in su, l’host sarà obbligato ad aprire Partita Iva.
  • Sarà possibile affittare per finalità turistiche soltanto un appartamento diverso da quello di residenza dell’host.
  • È prevista l’introduzione del CIN, il codice identificativo nazionale, da esporre sul campanello dell’unità abitativa e su ogni annuncio che la contiene. Le pene previste, in caso di mancata esposizione del CIN, sono molto severe: da 500€ a 5.000€ per chiunque mostri un annuncio privo di CIN e la rimozione immediata dell’annuncio stesso; fino a 8.000€ di multa per gli host che non richiedono il CIN.
  • Gli appartamenti destinati ad affitti brevi dovranno uniformarsi alle strutture alberghiere per quanto riguarda le norme antincendio e l’installazione di dispositivi di rilevazione di monossido di carbonio.

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Ripetiamo che al momento queste sono solo le modifiche contenute in una bozza di disegno di Legge consegnata alle parti direttamente coinvolte nella discussione e non sono dunque ancora in vigore.

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